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GP d'Italia: senza un rapido rinnovo Monza rischia di stare fuori dal calendario 2020

Liberty vuole spingere per chiudere al più presto un nuovo contratto con l'ACI per il rinnovo del GP d'Itallia, ma il presidente Sticchi Damiani ritiene che il debito di 14 milioni all'anno sia insostenibile, tanto più che altri organizzatori come Singapore hanno strappato degli "sconti".

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

Alessio Morgese / Luca Rossini

Non si sono incrociati per poco. Ma erano entrambi al Salone di Ginevra nel giorno dell’inaugurazione della rassegna dell’auto svizzera: Chase Carey, presidente della F1, e Angelo Sticchi Damiani, presidente di ACI Italia, si sono mancati per qualche minuto.

Il “baffone” di Liberty avrebbe incontrato più che volentieri l’uomo che ha il compito di rinnovare il contratto che in scadenza affinché il GP d’Italia resti nel calendario della F1. La FOM, infatti, ha tutta l’intenzione di chiudere la lunga trattativa con Sticchi Damiani, mentre il numero uno dell’ACI cerca di guadagnare un po’ di tempo perché il quadro è in continua e rapida evoluzione.

Chase Carey, CEO Formula 1, Jean Todt, Presidente FIA al Salone di Ginevra

Chase Carey, CEO Formula 1, Jean Todt, Presidente FIA al Salone di Ginevra

Photo by: Franco Nugnes

Il promotore della F1 ha fatto sapere che dal 2021 vorrebbe portare le gare a 25 appuntamenti dagli attuali 21 GP e sono più gli organizzatori che sono pronti a rinunciare alla propria corsa che quelli seriamente intenzionati a entrare nel Circus.

È evidente, quindi, che la situazione sia arrivata a uno stallo perché Liberty vorrebbe dare continuità ai contratti rinnovando alle condizioni capestro che aveva trattato Bernie Ecclestone, mentre gli organizzatori dei GP, stanno facendo cartello nel tentativo di arginare l’emorragia di perdite che colpisce quasi ogni appuntamento del mondiale.

Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI

Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI

Photo by: Lorenzo Senna

Il GP del Messico ha ufficializzato che uscirà dal mondiale dal 2020, mentre Silverstone è in dubbio, come Monza. E diverse altre gare sono in seria difficoltà economia. Liberty non ha alcuna voglia di perdere il GP d’Italia, ma Sticchi Damiani non ha alcuna intenzione di chiudere ancora un bilancio con un buco di 14 milioni come l’edizione 2018.

Una cifra che si fa ogni anno meno sostenibile, anche perché il mercato dell’auto è in flessione in Italia per cui i proventi dell’ACI sono in calo.

La situazione è molto ingarbugliata, specie se si considera che il GP di Singapore, che paga a Liberty un bonus di 28 milioni all’anno, ma per allestire il circuito cittadino e l’illuminazione della gara in notturna spende oltre 55 milioni, ha ottenuto un sensibile sconto purché continui a restare nel Circus. E questa mossa ha messo sull’avviso gli altri organizzatori sulla possibilità di rivedere gli accordi sottoscritti in passato.

L’autogol di Carey e soci di offrire l’opportunità di organizzare un GP gratis a Miami, per inserire nel calendario almeno un’altra gara statunitense, ha mandato su tutte le furie gli altri organizzatori che hanno dato vita a una sorta di “cartello”.

Del resto chi gestisce un GP non lo fa con puri fini filantropici ma cerca un equilibrio economico, se non guadagnare dei soldi, almeno non perderli come succede oggi: con il fee annuale da pagare alla FIA non basta il tutto esaurito sulle tribune per coprire i costi, considerato che gli sponsor in pista sono gestiti dal promotore del campionato.

L’unico modo per rendere sostenibile il GP d’Italia, quindi, è ridurre sensibilmente il passivo con un contratto da riscrivere sulla base di nuove regole del gioco. A Liberty sono “sordi” a questa soluzione e “minacciano” di lasciare fuori dal calendario della F1 la gara per un anno.

Come sempre è un in corso un braccio di ferro: l’ACI Italia, supportato dalla Regione Lombardia che contribuisce con uno stanziamento annuo di 5 milioni per cinque anni, deve vedersela con Chase Carey, ma non solo.

A livello governativo c’è il pieno supporto della Lega e di Matteo Salvini, mentre fra i 5 Stelle c’è chi vorrebbe far cancellare proprio il contributo della Regione Lombardia, ritenendo che il pubblico non debba sostenere una iniziativa che è privata.

Insomma, Angelo Sticchi Damiani si trova in una situazione difficile da gestire da qualunque punto la si guardi…

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