Giovinazzi: "Questa mattina ho trovato un sms che avrei corso!"
Antonio Giovinazzi ieri sera era ancora il terzo pilota della Ferrari e questa mattina si è svegliato con la chiamata Sauber per prendere il posto di Wehrlein. Il pilota pugliese ci racconta la sua giornata molto particolare...
Antonio Giovinazzi, Sauber
LAT Images
Giornate come quella vissuta oggi a Melbourne sono un bene prezioso per una Formula 1 che a volte viene ostinatamente raccontata come un mondo di dollari e politica.
Lo sport a volte regala delle favole, e la Formula 1 è sempre uno sport. Così siamo qui a raccontare la storia di Antonio Giovinazzi, arrivato a Melbourne (già emozionato) in divisa rosso Ferrari, e ritrovatosi poche ore dopo catapultato nel box della Sauber per esordire in Formula 1.
“Wehrlein non ce la fa… corri tu”. Un messaggio, e la vita cambia. Ma non siamo qui a riportare di una storia fortunata, perché per arrivare a cogliere questa opportunità Giovinazzi ha lavorato sodo.
E le sostanza è emersa tutta in un pomeriggio impressionante. Antonio è sceso in pista nella terza sessione di prove libere, alla cieca. Zero i chilometri percorsi in precedenza a Melbourne, pochi i riferimenti e tante incognite, il che fa a cazzotti con gli esordi iper-programmati a cui ogni tanto si assiste nel Circus.
Il giovane pugliese si è gettato in qualifica contando su se stesso e le sue capacità, ed ha realizzato un piccolo capolavoro. E’ mancato quel passaggio nella Q2 che avrebbe certificato l’impresa, ma la ricorderemo comunque. E il sorriso a fine giornata è stato di quelli che si sfoggiano nelle grandi occasioni…
Antonio, iniziamo dalla sveglia di stamane…
“Una giornata diversa e… bellissima. Ieri sera sono andato a dormire come al solito, non avevo alcun segnale di quello che poi sarebbe accaduto. Quando stamattina mi sono svegliato ho visto i messaggi che erano stati inviati nella notte, ed è stato un risveglio molto particolare”.
Eri più eccitato o preoccupato?
“Un mix delle due sensazioni L’emozione è stata forte, ma anche la preoccupazione per non aver preparato un weekend di gara come faccio di solito, ovvero allenamenti, alimentazione, un arrivo anticipato per smaltire il fuso orario. Per fortuna ieri sera ho dormito bene dopo due notti difficili. Poi sono arrivato in pista, subito un meeting, la posizione di guida, i pedali, ma erano solo verifiche di prove che avevo già fatto nei test di Barcellona”.
Come sono stati i primi giri in pista?
“In FP3 ci si è messa anche la bandiera rossa. Sono entrato in pista con le supersoft, ho fatto i giri programmati poi però la bandiera rossa non mi ha permesso di provare le ultrasoft, e addio simulazione di qualifica".
"Sono così andato in Q1 senza riferimenti precisi, e ho avuto un approccio abbastanza cauto. Per la prima volta ho guidato con la monoposto leggera e le gomme ultrasoft, così nel primo “run” ho preso le misure. Con il secondo set la situazione è migliorata, ed ho ottenuto il mio miglior tempo”.
Poi è stato modificato il setup...
“Abbiamo cercato di migliorare ulteriormente, ma il bilanciamento della frenata è stato spostato un po’ troppo sull’avantreno, e nel terzo tentativo ho avuto un bloccaggio alla curva 1 e 15. Nel secondo settore ho migliorato il mio tempo, ma pazienza. Sono comunque arrivato a due decimi da Ericsson e dalla Q2, e sono contentissimo di quanto fatto”.
Come vedi la gara di domani?
“Da spettatore ho visto diversi Gran Premi d’Australia caratterizzati da tanti colpi di scena. La prima gara di campionato ha sempre qualche imprevisto in più, ed anche il meteo potrebbe dire la sua. Il mio primo obiettivo è partire bene, qualche prova l’ho fatta nei test di Barcellona, ma lavorerò con la squadra per farmi trovare pronto".
"Poi dovrò portare la macchina fino al traguardo senza fare errori. Se ci riuscirò credo che il risultato sarà buono, e sarò molto contento”.
Ti aspettavi oggi di essere a due decimi dal tuo compagno?
“No. Non conoscevo la pista, ho saltato le prime due sessioni di prove libere, e non avevo mai provato la monoposto in configurazione da qualifica. Diciamo che non erano le condizioni ideali per iniziare un weekend, ma è andata bene. Mi è tornato utile il lavoro fatto al simulatore della Ferrari, soprattutto per il feeling con la pista”.
C’è da scommettere che il tuo debutto in Formula 1 sia stato un po’ diverso da come l’avevi immaginato per anni…
“Decisamente, direi un debutto speciale. Ieri ero nel box Ferrari, vestito di rosso, oggi sono qui con voi a commentare dopo una qualifica in Formula 1… vestito di blu. E’ una chance importante per vivere un weekend di gara, una sorpresa bellissima”.
Farai il tuo primo long-run domani in gara….
“Eh sì. Nei test di Barcellona il giorno in cui avrei dovuto fare la simulazione di gara hanno deciso di bagnare la pista. Il mio ‘run’ più lungo è stato di dieci giri, ma la GP2 è una buona scuola su questo fronte. E fisicamente credo di essere a posto”.
Hai mai avuto dei ripensamenti sul tuo attuale ruolo di terzo pilota?
“Onestamente sono contento di quello che sto facendo, al di là dell’opportunità arrivata oggi. Sto lavorando molto al simulatore, ma soprattutto sono a stretto contatto con Kimi e Sebastian, e questo mi aiuta a capire come si muovono, come parlano, come impostano il loro lavoro. Sono un pilota e voglio guidare, ma quest’anno credo che sarà comunque utile per la mia crescita professionale. Poi vedremo in futuro”.
Se la Sauber ti chiedesse di restare come titolare per tutta la stagione?
“Non dipende da me. Io sono terzo pilota Ferrari, poi si vedrà”.
La squadra cosa ti ha detto dopo le qualifiche?
“Sono stati molto contenti”.
Dopo 5 stagioni senza italiani al via riporti il tricolore in Formula 1
“Sono contento ed orgoglioso, ma spero anche che questo sia il primo giorno di un permanenza molto lunga!”.
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