Giovinazzi penalizzato: è la terza volta che succede per colpa dell'Alfa Romeo
Antonio perde tre posizioni in griglia perché ha bloccato Hulkenberg in Q2 alla Rascasse. Il provvedimento è sacrosanto, peccato che nessuno del muretto Alfa lo abbia avvisato via radio. Questa penalita si aggiunge a quelle tcniche di Spagna e Baku. Ma a Hinwil che succede?
Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C38
Mark Sutton / Motorsport Images
Antonio Giovinazzi è la vittima sacrificale dell’Alfa Romeo. Il pilota italiano per la terza volta di fila deve pagare una penalità sulla griglia di partenza a causa di un provvedimento notificato dal collegio dei commissari sportivi.
Il pugliese che si è classificato 15esimo alla conclusione delle qualifiche dovrà retrocedere di tre posizioni sullo schieramento perché ha creato un impedimento prima della Rascasse a Nico Hulkenberg con la Renault mentre il tedesco era nel suo giro lanciato della Q2:
“Nico non l’ho visto arrivare – ha spiegato Giovinazzi – ma la squadra non mi ha avvisato che c’era una monoposto alle mie spalle: è una cosa che dobbiamo analizzare…”.
Sta di fatto che Antonio è stato retrocesso con un provvedimento più che giusto in osservanza dell’articolo 31.5 del regolamento sportivo di F1, ma Giovinazzi avrebbe potuto essere aiutato dal muretto a evitare l’ennesimo provvedimento.
Ricordiamo che in Spagna è stato sanzionato con cinque posizioni per la sostituzione della trasmissione a causa di un problema meccanico per cui è partito ultimo in griglia anziché 17esimo, mentre a Baku era stato arretrato di tre posizioni per l’introduzione di una centralina elettronica della power unit con una release più vecchia, visto che in Cina l’italiano non era uscito dalla Q1 perché si era manifestato sul suo motore lo stesso guaio che aveva bloccato la Ferrari di Charles Leclerc in quella che doveva essere la cavalcata vincente del monegasco in Bahrain.
È evidente che così diventa difficile pensare di costruire una gara per andare a conquistare dei punti, tenuto conto che la C38 si sta dimostrando una monoposto che al crescere del grip perde prestazione. Antonio, come Raikkonen, nelle prove libere erano costantemente nella top ten, mentre in qualifica sono precipitati più indietro del previsto…
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