Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Giovinazzi: la partenza con il freno tirato, ma non si ferma più?

Antonio Giovinazzi spiega di aver avuto un problema al via del primo GP della carriera. Il pugliese ha concluso 12esimo con la Sauber: crescono le sue quotazioni perché sia al volante della C36 anche in Cina e Baharain. Ora si gode i complimenti del paddock.

Antonio Giovinazzi, Sauber C36

Foto di: XPB Images

Antonio Giovinazzi, Sauber
Antonio Giovinazzi, Sauber C36
Antonio Giovinazzi, Sauber
Il muso dell'auto di Antonio Giovinazzi, Sauber C36
Antonio Giovinazzi, Sauber C36, leads Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Antonio Giovinazzi, Sauber, and Fernando Alonso, McLaren
Il casco di Antonio Giovinazzi, Sauber
Antonio Giovinazzi, Sauber C36
Antonio Giovinazzi, Ferrari development driver
Antonio Giovinazzi, Sauber
Antonio Giovinazzi, Sauber
Antonio Giovinazzi, Sauber C36, Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32, Kevin Magnussen, Haas F1 Team VF-1
Antonio Giovinazzi, Sauber C36

Sono arrivati i complimenti del presidente Sergio Marchionne, ma non solo. Nel paddock di Melbourne Antonio Giovinazzi si è preso tante pacche sulle spalle e strette da mano, ad iniziare da quella di Niki Lauda. “Bravo Antonio – ha ribadito Niki – più di così non potevi fare”. Giovinazzi si è goduto il momento con la giusta timidezza di chi sta muovendo i primi passi in un mondo sognato fino a poco tempo fa. Il weekend da sogno, il più imprevisto della sua vita, si è concluso con una gara che lo ha visto transitare dodicesimo sotto la bandiera a scacchi.

Applausi sono arrivati anche dalla Sauber, che dopo la chiamata in extremis di sabato mattina non si aspettava che sarebbe stato proprio Giovinazzi a salvare il bilancio della trasferta in Australia. Ora la Sauber ha uno “sweet problem”, un dolce problema da dover affrontare prima della partenza per la Cina.

E già appare all’orizzonte la possibilità per Giovinazzi di disputare sia la gara di Shanghai che il successivo Gran Premio del Bahrain. La Formula 1 va forte, e a volte riesce a cambiare gli scenari alla stessa velocità della pista. Si vedrà, ma intanto Antonio si gode il momento. Ha completato la sua missione impossibile, ma guarda avanti, sempre con l’approccio di chi non vuole sprecare la minima chance.

Iniziamo dalla partenza, momento tutt’altro che facile.
“Si, c’è stato un problema con la frizione perché in prima marcia la monoposto si muoveva. Quindi ho dovuto tenere il pedale sul freno, e lasciarlo quando si sono accese le luci verdi. Una complicazione in più, ma sono partito e neanche male. Alla curva 1 avevo però le gomme anteriori ancora fredde, e ho bloccato la sinistra. Un problema non da poco, anche se sono rimasto in pista, perché ha danneggiato il pneumatico condizionando il primo stint con le soft".

"Abbiamo così anticipato il pit-stop, e quando sono tornato in pista con le supersoft, ho completato uno stint positivo, il mio più lungo mai fatto al volante di una Formula 1. Ho cercato di gestire le gomme al meglio soprattutto le posteriori, l’obiettivo era completare i 58 giri in programma, cosa mai fatta in precedenza”.

Fisicamente nessun problema?
“Ho sentito solo un pò di affaticamento gli ultimi 5-6 giri, direi molto bene su questo fronte”.

Hai avuto problemi nei doppiaggi? E’ sembrato che tu abbai perso secondi preziosi in queste fasi.
“Non mi ero mai trovato a dover gestire dei doppiaggi se non nelle mie prime gare in karting! Non è stato semplice e ne ho già parlato con il mio ingegnere: qualora dovessi ritrovarmi in questa situazione dovrò gestirla meglio. Ho perso più tempo di quanto avrei dovuto, ma non volevo neanche creare dei problemi”.

Intendi che potresti dover riaffrontare questi ‘problemi’ in Cina tra due settimane?
“In Cina è programmata la mia presenza, ma nel box Ferrari vestito di rosso. Non so altro”.

Al via hai vissuto qualche momento emozionante?
“Non in partenza, perché ero concentrato sulle cose da fare. Ma sotto la bandiera a scacchi si, è stato un momento bellissimo. Ero arrivato qui a Melbourne per vivere la gara ai box, ed invece eccomi li, al termine del mio primo Gran Premio di Formula 1, transitare sotto la bandiera a scacchi ed iniziare il giro d’onore. Tutto molto bello”.

Cosa ti ha detto la squadra?
“Tutti molti contenti”.

 Cosa ti porti a casa da questa esperienza?
“Aver corso un Gran Premio di Formula 1, ed aver sfruttato ogni giro per familiarizzare con tanti aspetti che non avevo mai visto in precedenza. Un’esperienza utilissima”.

Hai ricevuto messaggi da altri piloti nelle ultime 24 ore?
“Seb e Kimi sono stati davvero gentili! Kimi scherzava perché venerdì dopo avermi visto a lungo nel suo box mentre osservavo gli on-board degli altri piloti mi aveva ‘scritturato’ come uno dei suoi ingegneri…Ma poco ha saputo che ero stato chiamato nel box Sauber, così ha detto che cercherà un altro “data-engineer”. Anche Seb mi ha fatto i complimenti, così come tanti altri piloti che ho conosciuto nelle formule minori, tra cui Ocon e Verstappen”.

Sai che sono arrivati anche i complimenti di Marchionne?
“Davvero? Non posso che ringraziare il Presidente, per me è una cosa importantissima”.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Ricciardo: "Fermato da un problema di pressione della benzina"
Prossimo Articolo Isola: "Il giro veloce in gara con la Soft che aveva già 30 giri alle spalle"

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia