Ghosn, prorogato ancora il suo arresto: rimarrà in carcere almeno sino all'11 gennaio
L'ex presidente di Nissan e Renault resterà in carcere per altri 10 giorni, poi la procura di Tokyo potrà prorogare nuovamente il fermo del manager per altri 10 giorni. Ghosn rischia 10 anni di carcere per ogni capo d'accusa nei suoi confronti.
Foto di: Sutton Motorsport Images
Per Carlos Ghosn le vacanze natalizie 2018 e i primi giorni del 2019 non rimarranno certo tra i ricordi memorabili della sua vita. L'ex presidente della Nissan rimarrà in carcere almeno sino all'11 gennaio perchè i pubblici ministeri che si stanno occupando del suo caso hanno deciso di prorogare il provvedimento di custodia cautelare emesso per la prima volta a metà novembre 2018.
Per Ghosn si tratta della quarta proroga dell'arresto perché accusato dalla procura di Tokyo di dichiarazioni fiscali ben al di sotto dei reali emolumenti percepiti nei 6 anni dal 2010 al 2015. Nel mese di dicembre l'inchiesta è stata poi allungata sino al 2018. Per queste accuse, qualora fossero giudicate veritiere, il manager di origini libanesi rischia fino a 10 anni di carcere per ciascun capo d'imputazione.
Ghosn avrebbe inoltre usufruito indebitamente di fondi aziendali ed è stato anche accusato di uso indebito di fiducia a causa della presunta copertura di perdite su investimenti e di denaro di Nissan per quasi 13 milioni di euro.
Alla fine di dicembre, prima della seconda proroga dell'arresto, gli avvocati di Ghosn hanno provato a scarcerare l'ex presidente della Renault grazie a una cauzione (il suo consigliere Greg Kelly è uscito di prigione in questo modo, pagando 553 mila euro), ma la procura ha escluso questa possibilità, mantenendo in carcere Ghosn prima per due giorni, e poi con una formula che richiederà il rinnovo del fermo ogni 10 giorni.
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