Gene Haas: "Abbiamo capito cosa si è rotto nel pilone"
La squadra americana al debutto ha avvuto un avvio difficile con un muso rotto, ma il titolare Gene Haas spiega che è tutto sotto controllo. Il team è ancora acerbo e deve acquisire i normali automatismi
Gene Haas, Presidente Haas Automotion
XPB Images
In un test ricco di novità tecniche, il box dove tutto è davvero inedito è quello del team Haas. La “prima” assoluta della squadra statunitense è tutto sommato iniziata bene, con un unico fuori programma legato ad un problema all’ala anteriore che ha bloccato ieri Romain Grosjean ai box per molto tempo. Il francese ha rotto un pilone del muso che regge l'ala anteriore sul rettilineo in pista, ma la squadra (dopo aver analizzato i dati) ha risolto l problema riuscendo a proseguire i test. A spiegare l’accaduto è stato il boss Gene Haas, che sta seguendo i primi passi della suo nuovo gruppo di lavoro.
Cosa è accaduto nello specifico ieri a Grosjean?
“Il problema avvenuto è stato il cedimento dell’attacco dell’ala anteriore. Il pilone che sostiene il profilo anteriore è costruito con un'anima in alluminio e la parte esterna è in fibra di carbonio. La nostra ipotesi è che nel processo di cottura in autoclave, l’alluminio si sia dilatato e abbia strappato una piccola parte di carbonio, creando una debolezza strutturale nel materiale. Una volta in pista, con il carico aerodinamico e le vibrazioni, il problema è emerso, e quando l’ala si è staccata è finita sotto la vettura. Abbiamo deciso di modificare l’attacco con delle viti per rafforzare la struttura prima di tornare in pista. Una volta terminati i test rivedremo il sistema di costruzione per abbinare l’alluminio alla fibra di carbonio senza problemi”.
Come sono i primi riscontri arrivati dalla monoposto?
“Abbiamo un grande gruppo motore-cambio. La vettura sembra essere buona, ma siamo una squadra del tutto nuova, e dobbiamo fare un po’ di rodaggio come gruppo di lavoro. In queste prove abbiamo iniziato a familiarizzare con le problematiche legate alla monoposto e con il lavoro di routine. Credo che servirà smontare e rimontare la power unit una mezza dozzina di volte per capire bene tutti gli automatismi. In questa prima fase dei test abbiamo verificato un comportamento neutrale della monoposto ed una buona resa aerodinamica. La vettura non è nervosa, ma servirà una verifica ulteriore quando arriveremo al massimo della performance”.
Oggi la Formula 1 deciderà probabilmente quelle saranno le linee guida del futuro. Che idea si è fatto?
“Da quello che ho visto, in Formula 1 vengono proposte un sacco di novità, ma poco dopo vengono accantonate o giudicate negativamente. Si è perso così tanto tempo per prendere delle decisioni da arrivare alla vigilia della nuova stagione ed essere costretti a prendere dei provvedimenti all’ultimo momento. O magari e non prenderli e lasciare tutto come è ora”.
Come è nata la livrea della monoposto?
“Sono i colori delle nostre macchine utensili, quelle che realizza la Haas Automation. Sono grigie con delle zone rosse, così abbiamo scelto di proseguire con la nostra tradizione, e promozionalmente credo sia corretto”.
Non non si vedono ancora sponsor sulla vettura.
“Abbiamo ricevuto molte richieste di sponsorizzazioni, ma al momento non ci sono ancora partner disposti a pagare quello che chiediamo”.
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