Gasly: "Dovevo dimostrare che su di me dicevano cavolate"
Pierre Gasly ha spiegato di aver usato lo stesso spirito combattivo che lo ha aiutato ad entrare in Formula 1 per contrastrare le "stronzate" secondo cui aveva dimenticato come si guida lo scorso anno.
Pierre Gasly, Toro Rosso
Andrew Hone / Motorsport Images
Il francese ha avuto un inizio molto difficile con la Red Bull nel 2019, faticando a tenere il passo del compagno di squadra Max Verstappen, spingendo i vertici della squadra a sostituirlo con Alex Albon a metà stagione, rimandandolo alla Toro Rosso.
Secondo molti questo avrebbe potuto rappresentare la fine della carriera di Gasly in F1, ma il francese ha risposto in maniera brillante, conquistando anche il suo primo podio in F1 in occasione del Gran Premio del Brasile, chiudendo secondo dopo un grande duello con Lewis Hamilton.
Riflettendo su come sia riuscito a rimanere concentrato nella seconda metà della stagione, dopo aver perso il posto alla Red Bull, Gasly ha spiegato che le lezioni apprese durante la sua scalata verso il Circus sono state molto importanti.
"E' un po' il modo in cui sono stato educato ed anche il modo in cui sono cresciuto, perché ho dovuto lottare per tutto quello che volevo nella mia vita" ha detto Gasly in un'intervista esclusiva a Motorsport.com.
"Nessuno mi ha mai regalato nulla e non ho mai dato niente per scontato, perché ogni volta non era sicuro che avrei potuto continuare l'anno successivo. Ho sempre dovuto fare risultati, e subito. Altrimenti sarebbe finito tutto. Ho sempre avuto questa mentalità".
"Quindi ho dovuto solo concentrarmi su me stesso, perché alla fine sono io quello che deve fare in modo che succedano certe cose".
"C'è stato questo scambio, ma mi sono sentito bene. Questa era una situazione ingiusta, ma toccava a me dimostrare a tutti che non avevano fatto la cosa giusta".
Gasly ha dichiarato di essere particolarmente frustrato dal fatto che alcuni sono stati pronti a darlo per finito in Formula 1, nonostante tutto ciò che aveva già dimostrato nella sua carriera.
"Pensavo di avere nove gare per dimostrare la mia velocità e dimostrare le mie capacità" ha detto.
"Sono sempre stato competitivo da quando ho iniziato con le monoposto, e poi in questi mesi tutti si chiedevano: ha talento? E' veloce? Ha dimenticato come si guida? Ha dimenticato come si frena?".
"Ma non è qualcosa che dimentichi in due-tre settimane, sai. Per me è stato importante, e sono state dette tante cazzate senza avere informazioni o senza sapere bene la situazione".
"Quindi per me è stato davvero importante dare il 110% di me stesso, assicurarmi di essere di fare del mio meglio in queste nove gare e mostrare semplicemente che avevo la velocità per fermare queste cazzate".
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