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Alonso soddisfatto, ma non vuole illudersi

Fernando pensa che le Red Bull si siano nascoste, ma per ora la Ferrari risponde bene

Centotrentacinque giri su e giù per le stradine del Principato, pari a quattrocentocinquanta chilometri, per arrivare alle migliori due sessioni di prove libere di questa stagione. Forse sarà stato il fatto che non si gira di venerdì ma di giovedì, forse saranno state le gomme o, più probabilmente, le caratteristiche del tracciato ma, fino ad oggi nel 2011, non c'era mai stata una Ferrari con il miglior tempo assoluto della giornata. Peraltro, i risultati della prima giornata di un weekend di gara vanno presi con le pinze, come sempre. Fernando Alonso: "A Monaco è soprattutto una questione di feeling con la macchina: più un pilota ne ha, più può spingere, giro dopo giro. Sembriamo un po' più competitivi che altrove - sempre con la dovuta cautela legata alle incognite sul quantitativo di benzina che gli altri avevano a bordo – ma il motivo è molto semplice: qui l'aerodinamica conta meno e quindi soffriamo di meno. Su un tracciato con la velocità media più bassa certe magagne sono coperte da altri fattori, come la meccanica e il motore. Sono stato subito a mio agio in pista, sin dalla mattina, così ho potuto spingere sempre di più perché la vettura rispondeva bene e mi dava fiducia. Sono contento ma sappiamo che questo è soltanto il primo giorno e che le Red Bull magari si nascondono un po' prima di venire fuori il sabato in qualifica. Sabato sarà una giornata molto più stressante perché qui il minimo errore si paga a caro prezzo. Noi dobbiamo cercare di rischiare qualcosa per cercare di recuperare il gap che ci separa dai migliori. Non credo che la situazione possa essere molto diversa rispetto a quello che avevamo visto in Spagna: dobbiamo migliorare ancora il bilanciamento della vettura. Per quanto riguarda le gomme, credo che la prestazione sia stata abbastanza simile a quella dei test invernali, pur con temperature molto più elevate: rispetto alle altre gare, non c'è una gran differenza fra le prime e le option, almeno a prima vista". Felipe Massa: "Sono abbastanza contento della macchina, anche se c'è ancora un po' di sovrasterzo, soprattutto con le supersoft. Rispetto a Barcellona mi sembra di poter lottare di più: non è come in altre occasioni dove era chiaro che non riuscivamo a far lavorare gli pneumatici. In qualche occasione ero un po' al limite, tanto che mi è capitato di sfiorare le barriere di protezione almeno tre volte. Ho fatto una lunga serie di giri con le option per cercare di trovarne il limite in termini di durata. I sorpassi saranno difficili, come sempre su questa pista: magari, grazie al KERS, sarà possibile superare una macchina in difficoltà con le gomme ma non sarà mai una cosa facile. Il traffico? Qui è impossibile non finirci dentro: oggi mi è capitato di rallentare Fernando ma davanti avevo una McLaren che, a sua volta, aveva rallentato". Pat Fry: "E' un buon inizio per questo weekend così speciale, che si svolge in uno scenario sempre incredibile. Oggi ci siamo concentrati principalmente sulla definizione del miglior assetto della vettura e sulla verifica del comportamento dei due tipi di gomme messe a disposizione dalla Pirelli per questa pista, di cui uno all'esordio in gara, la rossa Supersoft. Per quello che abbiamo potuto vedere, i tempi sono abbastanza costanti ma sappiamo quanto la pista qui cambi dal giovedì al sabato, quindi non possiamo dare nulla per scontato. Stamattina abbiamo controllato un paio di piccoli aggiornamenti aerodinamici – la 150° Italia è fondamentalmente la stessa rispetto a quella vista al Circuit de Catalunya – e poi abbiamo cercato di mettere nelle mani di Felipe e Fernando una vettura bilanciata in cui potessero avere tutta la fiducia necessaria per spingere al limite. Adesso abbiamo un po' più di tempo del solito per prepararci nella maniera migliore per la qualifica e per la gara. Ci sono alcune aree in cui dobbiamo e possiamo migliorare ma, per quello che abbiamo visto oggi, almeno pensiamo di essere sulla strada giusta per poter giocare le nostre carte".

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