C'è aria di polemica sulla
Formula 1 nei giorni che ci avvicinano al
Gp d'Europa a Valencia. La scorsa settimana la
FIA ha annunciato la decisione di
vietare l'utilizzo degli scarichi soffianti in rilascio a partire dalla gara di
Silverstone (in realtà è stata introdotta una limitazione all'apertura della farfalla, che in rilascio non può essere maggiore del 10%), ma ieri ha anche optato per un'altra novità: il
divieto di modificare la mappatura del motore tra qualifiche e gara.
L'idea da cui nasce questa nuova regola, che invece entrerà in vigore direttamente a
Valencia, è che essendoci un regime di parco chiuso tra qualifiche e gara non è accettabile che le monoposto possano cambiare regime di rotazione a cavallo tra una sessione e l'altra.
Il problema è che la squadra che rischia di risentire maggiormente di questi cambiamenti è senza dubbio la
Red Bull, che è quella che sembrava avere trovato le soluzioni più efficaci in questi due ambiti. Del resto la
RB7 fino ad oggi ha conquistato sette pole position in altrettante gare, con
Sebastian Vettel che è salito sul gradino più alto del podio in ben cinque occasioni.
A
Milton Keynes non sembrano aver preso benissimo queste decisioni della
Federazione ed Helmut Marko, braccio destro di
Dietrich Mateschitz, non ci ha messo troppo per sganciare un bel siluro su
Jean Todt e soci, accusandoli di fare tutto il possibile per aiutare la
Ferrari a rientrare nella corsa al titolo.
"
Invenzioni come il doppio diffusore e gli F-duct sono state bandite solo al termine delle stagioni in cui sono state sviluppate. Invece ora vediamo spuntare un divieto per questi dispositivi a metà della stagione. Questo è abbastanza strano e anche sospetto" ha tuonato
Marko.
"
Quello che speriamo è questo divieto agli scarichi soffiati ora non ci possa colpire più di quanto non faccia con la Renault, con la Mercedes e con la McLaren. Mentre la Ferrari è sicuramente avvantaggiata e la decisione sembra essere stata presa per dar loro un vantaggio" ha concluso.
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