Formula 1: il Patto della Concordia slitta di un anno?
Gli effetti devastanti sul sistema F1 sta consigliando i team a valutare un rinvio del Concorde Agreement al 2022, come per le regole tecniche. Si vogliono evitare nuovi vincoli (l'obbligo di partecipare al mondiale per cinque anni) cercando di capire con LLiberty quale sarà il futuro.

La Formula 1 è alla finestra, in attesa dell’evoluzione di eventi decisamente più grandi di lei. Una situazione di stallo che ha creato problematiche note, confermando però anche una visione compatta (tra le varie forze in campo) che mai si era vista in precedenza.
Tra le tante problematiche rimaste in sospeso a causa dello stop forzato, c’è anche il rinnovo del Concorde Agreement, il contratto che regolamenta gli aspetti commerciali tra le squadre e chi gestisce la parte economica della Formula 1, Liberty Media.
Il Patto della Concordia attualmente in vigore è in scadenza a fine 2020, e già da oltre un anno sono iniziate le trattative tra le parti, con lunghi negoziati che i responsabili di Liberty hanno avuto con le singole squadre.
Gli aspetti economici sono stati per lo più definiti, ad iniziare dai top team ed in cascata anche con le squadre minori, ma la firma finale prevista ad inizio primavera sembra destinata ad essere posticipata.
In sole quattro settimane i team hanno perso molte delle certezze che avevano a fine febbraio, e questo aspetto non potrà non avere ripercussioni sulla firma di un contratto che impegna una squadra a competere in Formula 1 per i prossimi cinque anni.
Anche dando per scontato che quattro o cinque squadre abbiano fondamenta abbastanza solide per affrontare la situazione attuale, il punto interrogativo sul futuro resta e le problematiche sono comunque importanti anche per i top team.
Le regole del nuovo Concorde Agreement erano state valutate sulla base del nuovo regolamento tecnico, che però è stato posticipato di dodici mesi.
In più sono sorti nuovi interrogativi, come quello legato agli introiti che Liberty potrà garantire nel 2020 (ed anche 2021) ai singoli team.
L’allarme è forte e tra i team della seconda metà dello schieramento c’è già chi invoca una riduzione del budget cap. Alcune squadre avrebbero chiesto di ridurre del 20% il limite di 175 milioni a stagione, considerando la gravità della situazione attuale ed i punti interrogativi sugli ingressi economici in questa stagione ed anche in vista del 2021.
Fino a quando non sarà tutto chiaro difficilmente le squadre metteranno la firma su un accordo che le impegnerà ad essere della partita fino al termine del 2025.
In questo contesto prende forma l’idea di rimandare l’entrata in vigore del nuovo accordo di dodici mesi, prolungando di un anno l’attuale contratto, come di fatto è accaduto sul fronte tecnico. Per ora sono voci, ma sembrano molto sensate considerando la situazione generale.
I grandi gruppi presenti oggi in Formula 1 (Mercedes, Renault e Honda) potrebbero ritrovarsi in difficoltà oggi nel prendere una decisione sul lungo periodo, ed il rischio di un ‘no’ va decisamente evitato.
Garantire dodici mesi in più per pianificare il futuro è un bonus senza controindicazioni, che traghetterebbe team e grandi Costruttori verso un periodo più tranquillo in cui prender decisioni strategiche.
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