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A Baku c'è chi pensa a un tracciato permanente

Lo studio ChiZa Architectural Bureau propone una location alternativa per il GP d'Europa in Azerbaigian

Il rendering dell'ipotizzato autodromo azero di Baku

Il rendering dell'ipotizzato autodromo azero di Baku

ChiZa Architectural Bureau

Il rendering dell'ipotizzato autodromo azero di Baku
Il rendering dell'ipotizzato autodromo azero di Baku
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Il rendering dell'ipotizzato autodromo azero di Baku
Il rendering dell'ipotizzato autodromo azero di Baku

Non piace a tutti l'idea di un Gran Premio di Formula 1 per le strade della Baku più antica. Nemmeno in Azerbaigian e neppure se la gara, già inserita a titolo provvisorio nel calendario del Campionato del Mondo 2016 alla data del 17 luglio, avrà la titolazione di GP d'Europa. Nascono così proposte alternative proiettate non soltanto al medio-lungo periodo, ma anche a favore di location meno “invasive”. “Siamo felici che riscuota interesse presso una testata giornalistica straniera il nostro progetto e le idee che abbiamo sviluppato per un tracciato stradale, cioè permanente, finalizzato ad ospitare sì una gara di Formula 1 a Baku, la quale non sia però nel... cuore del borgo storico”, fanno sapere dallo studio ChiZa Architectural Bureau. “Quello che abbiamo mostrato è soltanto un disegno concettuale elaborato da noi. Non c'è alcun accordo col governo azero per tradurre in realtà questa iniziativa”.

E ancora: “Come sappiamo, il progetto vero e proprio è stato sviluppato da Hermann Tilke (osservabile all'indirizzo URL http://www.tilke.de/en/projects/racetracks/european-grand-prix-baku.html, ndr) ed è pensato per una gara in città (la pista dovrebbe misurare 6.006 metri e includere 8 curve a destra e 12 a sinistra, ndr), ma la posizione del nostro gruppo di lavoro allude esplicitamente a un autodromo lontano dalla capitale dell'Azerbaigian”, spiega il consorzio ingegneristico di Baku.

Una pista tradizionale permetterebbe di far gareggiare non soltanto la Formula 1 come evento a sé stante, ma anche tutti gli altri tipi di categorie di auto da corsa e in maniera regolare, come avviene nel resto del mondo, Italia compresa. Gli eventi organizzabili sarebbero possibili in qualsiasi ora e giorno dell'anno e non sarebbe necessario installare e smontare continuamente infrastrutture posticce nell'area più centrale, nel cuore di una metropoli, provocando ritardi al traffico e causando disagi di ogni tipo alle persone e a ogni altra forma di mobilità veicolare.

“I nostri governanti hanno però deciso di prendere una direzione diversa, cioè di organizzare il Gran Premio all'interno della capitale. Il tratto di strada che attraversa la 'Città Vecchia' di Baku è peraltro inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Come architetti e come professionisti, siamo totalmente contrari a questa decisione: non è pratica, né 'eco-friendly': stando alle esperienze di altri Paesi, si può dire che nessuno abbia mai avallato la scelta di organizzare competizioni automobilistiche nel cuore della propria capitale. Ma questa è soltanto la nostra opinione personale al riguardo: lo ribadiamo”.

Il tracciato potrebbe sorgere alla periferia della capitale dell'Azerbaigian, benché non distante dalla “Città Vecchia”: “Sicuramente, il primo step per una mission del genere, cioè l'individuazione di una location alternativa per un Gran Premio di Formula 1 sul suolo azero e per questo tipo di progetto, è la localizzazione precisa del luogo in cui edificare un autodromo permanente che possa essere considerato una cosa 'seria'. Abbiamo selezionato Capo Sultan, situato nella zona orientale della capitale, proprio dove finisce il Baku Boulevard. Come ingegneri e architetti, pensiamo che questo sia il posto ideale per l'evento".

L'accesso all'autodromo avverrebbe attraverso lo Zigh Airport, che dovrebbe consentire un ingresso veloce e un'evacuazione altrettanto rapida degli addetti ai lavori e degli spettatori dal complesso impianto di gara. La location consentirebbe di costruire un autodromo permanente della lunghezza di 5.160 metri con 15 curve, di cui 8 a destra e 7 a sinistra, e una larghezza del manto d'asfalto sino a 18 metri, benché variabile a seconda della posizione: effettuando 60 giri, si raggiungerebbero i 309 km di percorrenza che rispetterebbero la distanza minima di un Gran Premio iridato.

Il complesso sportivo immaginato dallo studio internazionale ChiZa Architectural Bureau includerebbe tutto quanto serve a una moderna infrastruttura: parcheggi, tribune, pit-lane, garage, officine, sala stampa e via dicendo. Nell'ipotetico rendering, sarebbe previsto anche un hotel per piloti e altri addetti ai lavori, da utilizzare durante le gare e ogni altra manifestazione, secondo un “concept” che dovrebbe funzionare al meglio.

Inoltre, al termine del promontorio di Cap Sultan è già stato sviluppato uno yacht club, che dovrebbe assicurare il trasporto via acqua durante lo svolgimento di tale evento e più in generale durante le altre gare. Con riferimento a queste informazioni, emerge chiaramente come tale complesso potrebbe accogliere un Grand Prix e molto altro, “liberando” il centro storico di Baku...

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