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Formula 1 2019, come si affronta il GP del Giappone

Il GP del Giappone è la diciassettesima prova del Campionato del Mondo 2019 di Formula 1. Teatro dell'evento sarà, come da tradizione, la pista di Suzuka: andiamo a conoscere da vicino questo tracciato, i suoi segreti, gli aspetti tecnici e le curiosità storiche grazie ai dati di Magneti Marelli ed al nostro giro virtuale

Il Gran Premio del Giappone è la diciassettesima prova del Campionato del mondo 2019 di Formula 1.

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Teatro dell'evento è la pista di Suzuka, anche se l'appuntamento del Sol Levante si è disputato in qualche occasione sul tracciato del Fuji. Tradizionalmente ultima – o, tra le ultime – gare del calendario iridato, il GP del Giappone ha sempre regalato corse controverse, capaci di incollare davanti al televisore milioni di appassionati come pochi altri appuntamenti della stagione.

In Giappone, nel corso degli anni, abbiamo assistito all'esplosione della faida tra Prost e Senna, alla vittoria del titolo mondiale di Hunt nel '76 ed al clamoroso ritorno alla vittoria della Ferrari nel 2000 grazie a Michael Schumacher solo per citare alcuni esempi. 

Lungo 5807 metri, il tracciato di Suzuka si compone di 18 curve: 10 a destra e 8 a sinistra. Il carico aerodinamico richiesto è di tipo medio, data la presenza di due importanti rettilinei e di lunghi tratti misti con curvoni veloci, con la 130R che si affronta ad oltre 300 all'ora. A livello di design, è la sola pista del mondiale di F1 ad avere un disegno a 8, fatto che rende necessario la presenza di un sottopassaggio.

Non si tratta di una pista amica del motore, che a Suzuka è chiamato a lavorare full gas per il 75% del tempo sul giro. Bassa severità per il cambio, chiamato in azione per 1908 volte durante i 53 giri della corsa, con la settima come marcia più sollecitata. Non è richiesto, infine, un particolare sforzo all'impianto frenante: quattro le frenate più importanti, ma sono opportunamente distanziate in modo tale da far raffreddare il tutto.

I piloti saranno particolarmente sollecitati fisicamente in Curva 4, dove si toccano i 3.6 G di accelerazione laterale, ed in curva 16 – la chicane Casio – dove si toccano i 5.7 G di decelerazione longitudinale

Per completare la distanza del Gran Premio, sono necessari 107 kg di carburante a fronte dei 110 imbarcabili. Parlando invece delle gomme, Pirelli porta in Giappone le mescole più dure in gamma data l'elevata abrasività dell'asfalto: C1 Hard a spalla bianca, C2 Medium a spalla gialla e C3 Soft a spalla rossa. La gomma sulla quale bisogna prestar maggior attenzione è l'anteriore destra

Dando uno sguardo all'albo d'oro, tra i piloti in attività abbiamo 5 successi per Lewis Hamilton, 4 per Sebastian Vettel e uno per Kimi Raikkonen. A livello di Pole Position, Vettel ed Hamilton si fermano entrambi a quota 4, mentre contando le Vittorie per costruttore è McLaren a guardare tutti dall'alto con 9 trionfi, seguita da Ferrari con 7 e Mercedes con 5.

Jean Alesi, Benetton, Jacques Villeneuve, Williams, Heinz-Harald Frentzen, Sauber, Martin Brundle, Jordan, Rubens Barrichello, Jordan, Olivier Panis, Ligier, Johnny Herbert, Sauber, al GP del Giappone del 1996
Michael Schumacher, Ferrari, David Coulthard, McLaren, al GP del Giappone del 1996
Damon Hill, Williams, al GP d'Australia del 1996
Gerhard Berger, Benetton, al GP del Giappone del 1996
Gerhard Berger, Benetton, Damon Hill, Williams, al GP del Giappone del 1996
Emerson Fittipaldi, McLaren, Niki Lauda, Ferrari, Jody Scheckter, Tyrrell, al GP degli Stati Uniti del 1974
Alain Prost, McLaren, Ayrton Senna, McLaren, al GP del Giappone del 1989
Alain Prost, McLaren, Ayrton Senna, McLaren, al GP del Giappone del 1989
Alain Prost, McLaren, Ayrton Senna, McLaren, al GP del Giappone del 1989
Alain Prost, McLaren, Ayrton Senna, McLaren, al GP del Giappone del 1989
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