Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Force India VJM10: e se fosse la macchina di... Pinocchio?

La Force India ha l'ambizione di restare attaccata ai top team anche nel 2017, ma la VJM10 presentata a Silverstone sembra la monoposto meno sorprendente fra quelle viste finora. Molto curata l'ala anteriore e stupisce il naso del muso.

Sahara Force India VJM10

Sahara Force India VJM10

LAT Images

Force India VJM10

La scuderia fondata Vijay Mallya riparte dal quarto posto nel Mondiale Costruttori della passata stagione. Sergio Pérez è la sicurezza, Esteban Ocon la giovane stella: nelle loro mani la VJM10 e chiamata a contrastare i top team.

Sahara Force India F1 VJM10, ala posteriore e scarico
Sahara Force India F1 VJM10
Sergio Perez, Sahara Force India F1 and team mate Esteban Ocon, Sahara Force India F1 Team unveil th
Sahara Force India F1 VJM10
Sahara Force India F1 VJM10 - Pirelli tyre
Sahara Force India F1 VJM10
The Sahara Force India F1 VJM10 detail
(L to R): Andrew Green, Sahara Force India F1 Team Technical Director; Sergio Perez, Sahara Force In
Sahara Force India F1 VJM10
Sergio Perez intervistato vincino alla Sahara Force India VJM10
Sahara Force India VJM10
Sahara Force India VJM10, nose detail
Sahara Force India VJM10
Sahara Force India VJM10
Sahara Force India VJM10
Sahara Force India VJM10, nose detail
Sahara Force India F1 VJM10 detail
Sahara Force India F1 VJM10 detail
Sahara Force India F1 VJM10 detail

È la macchina di… Pinocchio? Non solo per il lungo naso che caratterizza il muso, ma anche per la sensazione che la VJM10 sia una monoposto con dei contenuti maggiori di quanto abbia mostrato alla presentazione. Di primo acchito è sicuramente la Formula 1 che ha entusiasmato di meno dopo aver visto anche Renault, Sauber e Williams.

Chissà se il cambiamento delle regole con le gomme larghe e la ricerca di un maggiore carico aerodinamico ha giocato contro la Force India, la squadra di Silverstone che l’anno scorso è riuscita ad arrampicarsi fino ad un imprevisto ed imprevedibile quarto posto nel mondiale Costruttori. A sentire gli uomini di Mallya le ambizioni non si sono affatto sopite, tanto che c’è chi guarda anche più in alto rispetto al solito, ma la VJM10 vista oggi non ha certo entusiasmato.

Il muso con il naso lungo e il doppio fondo

Il muso non rinnega la tradizione dello scorso anno che aveva le due aperture nella parte superiore: Andy Green ha estremizzato il concetto per cui si vede un lungo naso di Pinocchio al centro con i due lunghi piloni che reggono l’ala anteriore che sono collegati nella parte inferiore da un profilo. C'è chi ci vede una analogia anche con la Toro Rosso STR09 del 2014 che era caratterizzata dal... pene molto sporgente.

L'ala anteriore con i flap a V

L’ala anteriore è certamente uno degli aspetti più evoluti di questa monoposto: la sensazione è che alla presentazione si sia già visto l’alettone che vedremo nei test di Barcellona da lunedì. Il profilo principale ovviamente mostra la forma a delta dettata dal regolamento e mostra due soffiaggi con l’arricciatura che al bordo d’entrata dà il via a un piccolo tunnel che è separato dalla paratia laterale da un marciapiede ben marcato.

Gli upper flap originano proprio dalla bandella laterale con tre profili sul lato interno, il primo dei quali si estende anche alla faccia esterna. Ma l’aspetto più interessante è l’incavo a V che contraddistingue quasi tutti i profili: questo “solco” pensato per originare un nuovo vortice si allinea con la presa dei freni che è piatta (l’aria per raffreddare disco e pinza viene pescata fra la gomma e la palpebra in carbonio) dimostrando che con le gomme larghe i flussi vengono convogliati affinché passino fra le due gomme anteriori e non all’esterno come succedeva con le monoposto a carreggiate strette.

C'è un vistoso gradino sulla scocca

La sospensione anteriore mantiene uno schema push rod classico, ma il puntone si infulcra molto in alto nel telaio dove si nota un anti estetico scalino. La faccia superiore della scocca, infatti, è praticamente orizzontale e segue la linea di cintura dell’abitacolo. Il triangolo superiore è disassato rispetto al braccio di sterzo che genera così un soffiaggio con funzione aerodinamica.

La Force India è la prima macchina fra le quattro che abbiamo visto finora che mantiene il mozzo anteriore forato, una soluzione che è stata abiurata da altri con l’adozione delle nuove regole 2017.

I grandi bargeboard hanno tre evidenti slot nella parte superiore, mentre nella parte centrale in basso che è la più concava si nota un secondo profilo orizzontale. Questa paratia dal disegno complesso si attacca a un piede del fondo che si protende verso l’anteriore nella parte più esterna.

Mezzo deviatore di flusso a ponte

Il deviatore di flusso a ponte non arriva fino al pavimento, ma si ferma nemmeno all’altezza di metà pancia. Le fiancate sono larghe e non sono particolarmente svasate in basso, ma poi si rastremano in maniera significativa verso il retrotreno per fare spazio a una zona CocaCola sempre più ampia. Le bocche dei radiatori sono meno squadrate e più tondeggianti: pescano l’aria per il raffreddamento della power unit nella parte più alta.

Airbox copia conforme della Mercedes

L’airbox riprende in tutto e per tutto il disegno di quello della Mercedes: la VJM 10 adotta la meccanica della Stella, per cui Andy Green ha preferito attenersi alle indicazioni della Casa per non avere problemi di affidabilità dal cuore che è considerato ancora da tutti come il più potente del Circus. Il cofano motore è molto rastremato ed è caratterizzato da una pinna da squalo mastodontica che si estende fino al mono pilone che sostiene l’ala posteriore: per il momento quella della Force India è la vela con la maggiore superficie vista finora.

Il pilone si attacca al DRS

L’attacco del pilone non è estremo come quello già contestato alla Renault, ma anche questo non si attacca al profilo principale dell’ala posteriore, ma al comando del DRS. Le paratie laterali sono sagomate a rispetto delle regole e hanno feritoie orizzontali in alto che riprendon i concetti lanciati dalla Toro Rosso con l’apertura nel bordo di entrata.

La carrozzeria in coda è parecchio chiusa, ma è facile prevedere delle aperture sui circuiti più caldi per estrarre più facilmente l’aria calda dei radiatori.

Sospensione posteriore idraulica

La sospensione posteriore è caratterizzata da uno schema pull rod con il terzo elemento che è controllato idraulicamente. I freni adottano dischi della Carbon Industries e un impianto dell’AP Racing. Il fondo davanti alla gomme posteriori evidenzia una bavetta verticale e nove piccoli slot nel bordo esterno.

Alla Force India, con i limitati mezzi economici a disposizione, hanno badato alla sostanza senza cercare troppi fronzoli: basterà per tenere la squadra anglo-italiana agganciata ai top team?

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Mallya attacca: "Abiteboul dovrà rimangiarsi le sue parole"
Prossimo Articolo Green: "I dati di galleria che abbiamo sono molto positivi"

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia