Force India: piloti convocati, il team non accetta la faida interna
Il team principal Otmar Szafnauer non si accontenta del sesto posto conquistato da Ocon: alla Force India vogliono definire una volta per tutte che i compagni di squadra non si possono buttare fuori fra di loro.
Foto di: Sutton Motorsport Images
“Quando si hanno due piloti veloci sono cose che succedono. Ma non dovrebbero succedere..”.
Il responsabile della Force India, Bob Fernley, ci ha dormito su, e il giorno dopo il Gran Premio di Azerbaijan ha un po’ sbollito la delusione dello scorso pomeriggio.
Ma sia Sergio Perez che Esteban Ocon sono stati informati dai responsabili del team che quanto avvenuto a Baku è inaccettabile per la squadra.
La lista dei delusi del Gran Premio di Azerbaijan è lunga, ma per la Force India lo sconforto è stato particolarmente amaro. Oltre ad aver perso una concreta chance di salire sul podio con entrambi i piloti, la collisione che ha compromesso la corsa è avvenuta proprio tra le loro monoposto.
Il sesto posto finale di Ocon, graziato dalla bandiera rossa che ha permesso ai tecnici della Force India di poter riparare la sua VJM10, è comunque poca roba rispetto al potenziale bottino alla portata.
Il team principal Otmar Szafnauer ha confermato che entrambi i piloti saranno convocati per fare chiarezza sull’accaduto, perché è stato superato il limite, specie perché i fatti di Baku seguono le "scintille" del Canada...
“La cosa peggiore che puoi fare è colpire il tuo compagno di squadra – ha chiarito Szafnauer - perché dà alle squadre avversarie delle opportunità che non avrebbero avuto”.
“E’ stata una circostanza resa ancora più complessa dall’essere su un circuito cittadino – ha chiarito Szafnauer - se all’esterno della curva 2 ci fosse stata una via di fuga Checo avrebbe avuto la possibilità di spostarsi sulla destra, ma c’era un muro".
"Ci confronteremo in modo professionale, ma resta il fatto che l’esito della gara di Baku è inaccettabile. Non è una bella notizia quando c’è un contatto con un avversario, ma lo è molto di più se quell’avversario è il tuo compagno di squadra. Devono capirlo, perché sono ragazzi intelligenti”.
“Non voglio giudicare l’accaduto dando la colpa ad uno dei due piloti – ha concluso il team principal - voglio riesaminare tutto. Checo non ha avuto un buon avvio dopo la safety car, al contrario di Esteban che però poi non gli ha concesso spazio".
"Non so dire se avremmo vinto o meno la gara, ma eravamo davanti a Ricciardo. Ma se consideriamo che la bandiera rossa è stata causata anche dai nostri detriti, allora dobbiamo pensare che senza l’incidente non ci sarebbe stato lo stop della corsa, e Lewis non avrebbe avuto il problema al poggiatesta. Quindi troppe ipotesi, ma di sicuro avremmo avuto una chance concreta di terminare la corsa con entrambe le monoposto sul podio”.
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