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Intervista

FIA: Ben Sulayem rivela un deficit di 20 milioni di dollari

Il presidente della FIA ha tracciato un bilancio del primo anno del suo mandato. Ben Sulayem ha parlato dei due principali problemi affrontati: una vicenda legale inerente l'halo e un deficit di 20 milioni di dollari.

Mohammed bin Sulayem, Presidente, FIA

Foto di: Alexander Trienitz

Ben Sulayem è diventato il successore di Jean Todt nelle elezioni dello scorso dicembre ed è arrivato al vertice dell'organo di governo dell'automobilismo nei giorni successivi al controverso Gran Premio di Abu Dhabi del 2021.

Riflettendo sulle sue esperienze negli ultimi 12 mesi, Ben Sulayem ha affermato come sin dai primi momenti abbia dovuto affrontare alcune problematiche, tra cui una vicenda legale.

Si trattava di un caso giudiziario negli Stati Uniti relativo a una potenziale violazione del brevetto dell'halo da parte della FIA. L'azione era stata intentata dal suo inventore Jens H. S. Nygaard.

Alla fine la questione è stata risolta, ma ha comunque richiesto molta attenzione da parte di Ben Sulayem nelle settimane successive all'assunzione della presidenza.

"Immaginate di essere stati eletti nel ruolo dopo anni di tentativi, e il giorno dopo l’elezione alle 10 del mattino la prima persona che incontrate sono i vostri legali che vi dicono che c’è un grosso caso giudiziario relativo all'halo", ha detto.

"Non posso parlarne in maniera approfondita, ma la sensazione che ho avuto non è stata buona. Era una problematica molto importante, ma sono molto felice che un mese fa sia stata risolta".

"Era un grosso fardello sulle mie spalle, perché come presidente ci avrebbe condizionato dal punto di vista legale e finanziario. Ora tutto è alle spalle".

Mohammed ben Sulayem, presidente della FIA parla con Christian Horner e Max Verstappen della Red Bull Racing

Mohammed ben Sulayem, presidente della FIA parla con Christian Horner e Max Verstappen della Red Bull Racing

Photo by: Red Bull Content Pool

Sulayem ha anche affermato che le difficoltà che ha incontrato negli ultimi mesi sono state dovute al fatto che l'organo di governo aveva un deficit di cassa.

"C'era un problema finanziario di cui non eravamo a conoscenza", ha detto. "Avevamo un deficit, anche prima della pandemia, ma sono contento di averlo colmato".

Il deficit finanziario è stato uno dei motivi per cui la FIA ha deciso di assumere l'ex dirigente di Volvo, Nissan e DaimlerChrysler Natalie Robyn come primo amministratore delegato.

Ben Sulayem ha aggiunto: "Non abbiamo mai avuto un amministratore delegato per 118 anni e se vogliamo affrontare le sfide che abbiamo di fronte non posso pensare in piccolo. Quando ci si rivolge all'amministratore delegato si parla di politiche, di gestione della struttura, di gestione quotidiana della FIA e di finanza”.

"Sappiamo tutti, e sarò molto onesto con voi, che abbiamo avuto un problema finanziario. Quest'anno abbiamo avuto un deficit di oltre 20 milioni di dollari. Sono molto felice di sapere che, anche in questo caso, non abbiamo mai interrotto il sostegno delle sovvenzioni o l'efficienza della FIA nei confronti di qualsiasi club. E stiamo ancora risparmiando".

Ben Sulayem ha poi ammesso di aver imparato molto durante il suo primo anno di incarico, ma pensa che il processo di miglioramento non si fermerà mai.

"È stato un anno di apprendimento e di studio di ciò che accade, non solo in Formula 1, ma nella FIA in generale".

"Come sapete, il nostro è uno sport molto particolare. Quando parlo con i nostri colleghi del calcio dico che la loro realtà è un po' più semplice. Nel calcio ci sono due lati, due porte e un pallone”.

"Qui abbiamo solo una piccola disciplina che ha così tante configurazioni ed è in continua evoluzione e cambia sempre a seconda di molti fattori”.

"Non credo che si possa affrontare un solo regolamento e lasciarlo lì per dire che è tutto risolto. Siamo sempre aperti ai suggerimenti, impariamo sempre dai piloti, dai team e da noi stessi. Quindi il processo di evoluzione è sempre presente.

"Non è stato facile. Abbiamo avuto alcuni problemi, ma non c'è un gioco di colpe. Ritengo che, con le persone giuste, stiamo migliorando questo sport".

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