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Ferrari vs AlphaTauri: il duello per la supremazia emiliana

In una stagione particolarmente per la Ferrari il team di Maranello si trova a lottare per il sesto posto nella classifica costruttori con l'AlphaTauri. Chi vincerà questo derby tutto emiliano?

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000, precede Daniil Kvyat, AlphaTauri AT01

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

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Per tutto il tempo in cui hanno corso contemporaneamente in Formula 1 i team Ferrari e Minardi sono stati quasi diametralmente opposti. La prima è sempre stata una squadra di riferimento nella categoria con un proprio peso specifico, mentre la seconda ha sempre lottato per la sopravvivenza e spesso è stata costretta ad affidarsi a piloti paganti.

La Ferrari, però, sta affrontando una stagione 2020 particolarmente difficile e si trova spesso a lottare a centro gruppo. In poche occasioni il team di Maranello è riuscito ad affacciarsi nelle zone nobili della classifica, sempre per mano di Charles Leclerc.

La Scuderia occupa attualmente la sesta posizione nella graduatoria riservata ai costruttori, un risultato che, se confermato, sarebbe il più deludente dal 1980. Tuttavia questo sesto posto è ancora conteso ed il rivale principale è l’AlphaTauri, ossia il team che un tempo, quando la Ferrari brillava, era noto come Minardi.

Dopo la trasformazione in Toro Rosso prima, ed AlphaTauri poi, la scuderia di Faenza si è confermata come un team in grado di occupare costantemente le posizioni di metà classifica. I primi anni sono stati difficili, almeno fin quando non è arrivato Sebastian Vettel, ma grazie all’ingaggio di tecnici rivelatisi poi validissimi ed al legame sempre più stretto con Red Bull e Honda, adesso la AlphaTauri ha una grande base su cui lavorare.

Sebastian Vettel, a Monza nel 2008 conquista il primo successo in carriera e regala la prima vittoria della storia alla Toro Rosso

Sebastian Vettel, a Monza nel 2008 conquista il primo successo in carriera e regala la prima vittoria della storia alla Toro Rosso

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Il risultato dell’ottimo lavoro della scuderia di Faenza in questi anni e del crollo della Ferrari nel 2020, complice una power unit per nulla performante, ha visto entrambi i team italiani in lotta a centro gruppo.

Se torniamo per un momento indietro di 20 anni, e ricordiamo quando Michael Schumacher era costantemente in lotta per le vittorie mentre Marc Gene e Gaston Mazzacane si vedevano costretti a correre nelle retrovie, sembra impossibile credere che adesso i due team abbiamo pari prestazioni.

Questo non vuol dire che non ci siano stati momenti in passato in cui Ferrari e Minardi si siano trovate a lottare tra loro. Tra la fine degli anni 80 e l’inizio dei 90 la scuderia di Faenza ha avuto la possibilità di fare la differenza in qualifica, grazie anche a gomme specifiche per il giro secco. Pierluigi Martini ha avuto modo di affacciarsi sporadicamente nelle zone nobili della griglia, mentre la Ferrari si trovava a lottare con una F92A piena di problemi.

In realtà, in passato, non si è mai assistito ad una lotta ravvicinata tra i due team italiani in F1. Nel decennio precedente se la Toro Rosso si è trovata a battagliare con le monoposto di Maranello è stato in rari casi, mentre quest’anno, in una delle stagioni più strane a memoria d’uomo, le due scuderie si sono ritrovate a duellare per lo stesso posto nella classifica costruttori.

Attualmente il team di Maranello si trova in vantaggio sulla AlphaTauri di soli 28 punti, ma i risultati migliori per la Ferrari sono arrivati ad inizio anno grazie a Charles Leclerc in grado di conquistare il podio in due occasioni proprio quando la scuderia di Faenza era rassegnata ad occupare posizioni di rincalzo.

Adesso, però, sembra essere proprio l’AlphaTauri a trovarsi in un periodo d’oro. Per la scuderia di Faenza, tuttavia, il miglior momento stagionale è arrivato in occasione del GP di Monza quando Pierre Gasly ha conquistato, in modo inatteso, la sua prima vittoria in carriera e la squadra ha potuto celebrare il secondo successo della sua storia.

Pierre Gasly, a distanza di 12 anni ha regalato alla AlphaTauri la seconda vittoria della storia sempre sul tracciato di Monza

Pierre Gasly, a distanza di 12 anni ha regalato alla AlphaTauri la seconda vittoria della storia sempre sul tracciato di Monza

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

A prescindere da questo risultato, Gasly è stato davvero impressionate da quando è stato retrocesso dalla Red Bull. Il francese non si è demoralizzato e quando è tornato al volante di una monoposto del team italiano ha regalato grandi prestazioni.

Già lo scorso anno Pierre era stato in grado di conquistare il secondo gradino del podio ad Interlagos e ad Imola, dopo un grandioso quarto tempo in qualifica, avrebbe potuto lottare per il terzo posto se un problema tecnico non lo avesse messo subito fuori dai giochi.

Un eventuale risultato simile, inoltre, avrebbe consentito all’AlphaTauri di ridurre ulteriormente il distacco in classifica dalla Ferrari considerando anche il dodicesimo posto finale di Sebastian Vettel sul tracciato intitolato ad Enzo e Dino Ferrari.

Gasly è stato a lungo considerato in procinto di tornare alla Red Bull per il 2021, ma il team di Milton Keynes ha deciso diversamente ed adesso l’AlphaTauri vuole tenersi stretta il francese.

Grazie all’introduzione del budget cap ed alla riduzione delle ore di lavoro in galleria del vento, la scuderia di Faenza non è più da considerare semplicemente come il junior team della Red Bull, ma piuttosto come una squadra sorella e Gasly sarà il suo pilota di riferimento.

Pierre è stato impressionante nel corso della prima parte della stagione e ciò che ha stupito maggiormente è stata la sua continua progressione. Gasly si è messo in luce al Nurburgring quando si è battuto come un leone per pochi punti ed ha deliziato a Portimao quando ha chiuso al quinto posto dopo aver perso tempo prezioso nelle FP2 a seguito di un incendio della sua power unit.

Una mossa vincente dell’AlphaTauri è stata quella di acquistare il cambio e le componenti delle sospensioni progettati dalla Red Bull nel 2019 così da concentrare parte del budget sul miglioramento di altre aree.

In Ferrari, invece, si nota sempre come il team sia legato esclusivamente alle prestazioni di Leclerc. Il monegasco è riuscito ad ottenere buoni risultati in una stagione decisamente diversa da quella che lo ha visto esordire con la Rossa. Forse, però, una spiegazione di questo one-man show può essere legata alla decisione di non rinnovare il contratto di Sebastian Vettel. Il tedesco, infatti, è sembrato demotivato nel cercare di risolvere la sua mancanza di feeling con una SF1000 complicata da portare al limite.

Sebastian Vettel, il feeling del tedesco con la SF1000 quest'anno non è mai sbocciato

Sebastian Vettel, il feeling del tedesco con la SF1000 quest'anno non è mai sbocciato

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Anche se la Ferrari ha recentemente portato alcuni aggiornamenti aerodinamici che in alcune occasioni sembravano aver dato i risultati sperati, il punto debole della vettura del 2020 resta sempre la power unit. La speranza è che il nuovo motore possa consentire alla scuderia di Maranello di fare un notevole progresso per la prossima stagione, quando al posto di Vettel arriverà Carlos Sainz.

Nel frattempo il team di Maranello deve rimanere concentrato sull’obiettivo di non mollare il sesto posto in classifica, magari sperando in un’ultima gara di Vettel in grado di ricordare i fasti del passato.

I progressi dell’AlphaTauri, grazie alle performance costanti di Gasly ed alle apparizioni spot di Kvyat nelle zone nobili della classifica, hanno consentito al team di Faenza di mettere nel mirino la Ferrari.

Anche se il premio in denaro per il sesto posto fa certamente gola, nella battaglia tra la Scuderia di Maranello e quella di Faenza c’è qualcosa di più in ballo. L’orgoglio.

Per anni la Ferrari non è mai stata messa in discussione nel ruolo di miglior team italiano, ma adesso l’AlphaTauri ha la possibilità di infrangere questo tabù.

Forse si tratterà solo del sesto posto in classifica, ma quando i tifosi potranno tornare ad affollare le tribune dei circuiti sarà curioso vedere quanti di loro sventoleranno le bandiere con le insegne del Cavallino Rampante e quanti, invece, indosseranno i capi di moda firmati AlphaTauri.

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