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Ferrari: Vettel ha rallentato dietro a Ricciardo per controllare i consumi

La splendida rimonta di Sebastian è stata bloccata nel finale dall'esigenza di preservare il carburante e le gomme supersoft. Il cambio, danneggiato nel crash del dopo gara con Stroll, è stato spedito per un controllo a Maranello.

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari nel parco chiuso
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H e Fernando Alonso, McLaren M
Fernando Alonso, McLaren MCL32, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17
Sebastian Vettel, Ferrari, torna ai box a bordo della monoposto di Pascal Wehrlein Sauber C36
Sebastian Vettel, Ferrari dopo la Q1
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari dopo la Q1
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari
Il motore di Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
I meccanici Ferrari osservano la monoposto di Kimi Raikkonen, Ferrari SF70-H con problemi al Turbo
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08, Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari
La monoposto di Sebastian Vettel, Ferrari SF70H nel garage
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

I risultati del Gran Premio di Malesia si prestano molto alle chiavi di lettura. Per gli ottimisti la domenica di Sepang ha confermato che la Ferrari è la monoposto più veloce in pista, e nel weekend malese anche con un ampio margine su tutti gli avversari.

Pur se chiamato ad una gara molto difficile sul fronte della gestione della monoposto, Sebastian Vettel è riuscito a scrivere un copione da leader, nonostante la classifica dica che la Ferrari numero 5 non è andata oltre il quarto posto finale.

Tempi sul giro strepitosi della SF70H

Non è tanto la rimonta di Seb ad aver impressionato, quanto i tempi sul giro che hanno consentito al tedesco ed alla sua SF70H di confermare sul campo che con un sabato ordinario si sarebbero regalati una domenica con 56 giri da percorrere quasi in... relax verso quella che sarebbe stata al quinta vittoria stagionale.

Il recupero di Vettel è stato poderoso. Dopo aver preso il via con gomme soft, il tedesco è risalito fino alla quinta posizione, arrivando nella scia di Bottas. A quel punto sono riapparsi i fantasmi del Gran Premio di Barcellona, quando il finlandese della Mercedes fece da tappo alla Ferrari per favorire il compagno di squadra Hamilton.

Il muretto del Cavallino ha reagito immediatamente, anticipando il passaggio alle gomme supersoft (Vettel avrebbe potuto percorrere almeno altri sette od otto giri senza grandi problemi) e provando così l’undercut su Bottas. Impresa riuscita.

A quel punto Vettel si è trovato a quattordici secondi da Ricciardo, ed ha iniziato un forcing notevole verso il podio, evidenziando il vero potenziale della SF70H. Una serie di giri ad un ritmo incredibile (ben diciotto tornate consecutive tutte in 1’34”) che, nonostante un Fernando Alonso poco sportivo che ha ostacolato il ferrarista, hanno consentito a Seb di raggiungere Ricciardo a sette giri dal termine.

Seb ha rallentato per i consumi e per salvare le gomme

L’attacco è arrivato, alla frenata della prima curva, ma non è andato a segno a causa di una chiusura secca in frenata dell’australiano. Il destino della Red Bull sembrava comunque segnato, ma Vettel a quel punto ha di colpo rallentato, facendo anche temere un problema tecnico.

In realtà non c’è stato nessun allarme, ma dal box è arrivata l’indicazione di alzare il piede, e dopo la gara si è capito anche il perché. La rincorsa di Vettel, che ha disputato la corsa ad un ritmo da qualifica, ha comportato un consumo elevato di carburante, ed anche le gomme superstoft dopo venti giri tiratissimi, hanno iniziato a soffrire.

In Ferrari avevano calcolato una sola finestra di attacco, oltre la quale sarebbe stata a rischio la conclusione della gara sia per il temuto crollo della gomme che per la mancanza di benzina.

Le sorti iridate sono ancora in mano al pilota tedesco

La quarta posizione finale ha limitato a sei punti il guadagno di tappa di Lewis Hamilton, che ha portato a trentaquattro lunghezze il suo vantaggio su Vettel nella classifica di campionato. Un divario importante, ma che può ancora consentire a Seb di contare sulle sue forze, senza attivare la modalità “gufo” nei confronti di Hamilton. Con cinque vittorie, ed altrettante piazze d’onore di Hamilton, il tedesco sarebbe comunque campione.

C'è un problema legato alle power unit

Ma dal weekend malese sono anche emersi dei verdetti che contribuiscono a visioni meno rosee sulla situazione della Ferrari. E’ vero che la monoposto è cresciuta molto sul fronte della performance, ma sono state ben tre le power unit ad accusare problemi in due giorni.

Se non è un vero allarme affidabilità… ci assomiglia molto. Le cause sono state riscontrate in dettagli apparentemente marginali (anche nel caso dello stop di Raikkonen si sospetta un problema ad un condotto come è accaduto a Vettel in qualifica) ma gli effetti si sono rivelati cruciali nell’economia del fine settimana.

Ritrovare l'affidabilità perduta

Se non si ha la possibilità di essere in pista al via delle qualifiche e della gara, anche un piccolo problema diventa di fatto grande, aumentando il rammarico per ciò che si sarebbe potuto conquistare e di fatto si è lasciato sul campo.

Nulla è comunque ancora irrecuperabile per la Ferrari, e la storia della Formula 1 ci ricorda molte rimonte ritenute anche più ardue di quanto possa sembrare oggi quella di Vettel nei confronti di Hamilton. Ma nel box del Cavallino non potranno più permettersi alcun problema di affidabilità a partire dal prossimo weekend a Suzuka.

Il cambio è stato spedito a Maranello

Fine settimana la cui vigilia sarà comunque ad alta tensione, perché il fine settimana ‘nero’ di Sepang si è concluso con il più imprevisto degli incidenti. Il contatto tra Vettel e Stroll nel giro d’onore ha comportato molti danni alla monoposto di Seb, interessando anche la zona del cambio.

Nel box del Cavallino hanno così deciso di inviare la trasmissione a Maranello per un’ispezione approfondita, il cui verdetto sarà cruciale nell’economia del weekend giapponese. Il rischio è quello di cinque posizioni di penalità da scontare sulla griglia di partenza si Suzuka (se il cambio dovrà essere sostituito) e sarebbe un altro assist offerto ad un Hamilton che nelle ultime due settimane ha incamerato 43 punti (contro i 12 di Vettel) con il minimo sforzo.

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