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Ferrari: Vettel è diventato l'anello debole della squadra con la monoposto migliore

Il tedesco ha rovinato quella che poteva diventare una cavalcata vincente per la precipitazione di non voler cedere a Hamilton dopo aver subito il sorpasso alla Roggia nel primo giro. Perché la Rossa aveva il potenziale per siglare una doppietta davanti al suo pubblico.

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H spins with damage on lap one

Foto di: Manuel Goria / Motorsport Images

Start of the race with Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H, leading Sebastian Vettel, Ferrari SF71H and Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H, leads Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09, and the rest of the field at the start
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Ferrari fans and flags
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H spins after contact with Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 on lap one
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H spins after contact with Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 on lap one as Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 passes
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H spins after contact with Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 on lap one as Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 passes
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H, pits
Second place Kimi Raikkonen, Ferrari on the podium
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Second place Kimi Raikkonen, Ferrari celebrates on the podium with Felipe Massa
Maurizio Arrivabene, Team Principal, Ferrari
Start of the race with Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H, leading Sebastian Vettel, Ferrari SF71H and Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09

Con la vittoria di Monza Lewis Hamilton ha conquistato la terza vittoria negli ultimi quattro Gran Premi. Un bilancio eccezionale, perché ha fatto sue corse che (basandosi sui valori in campo) avrebbero dovute essere di Sebastian Vettel e della Ferrari.

Il risultato è che Hamilton potrà partire per Singapore (la prima delle ultime sette gare in calendario) con trenta punti di vantaggio sul tedesco. Un margine che assicura poco sul fronte aritmetico, ma è un divario che per essere colmato ha bisogno di un Vettel diverso da quello visto negli ultimi tempi, perché il casellario degli errori di Seb inizia ad essere preoccupante.

Dopo l’erroraccio di Hockenheim, oggi a Monza Vettel ha perso un successo che era lì a portata di mano, perché prima di ogni verdetto, il Gran Premio d’Italia ha detto che la Ferrari era da prima posizione. Come la è stata a Hockenheim, Budapest e nella vittoriosa trasferta di Spa. E proprio considerando la forma tecnica della SF71H, appare ancora più grave l’errore commesso da Vettel durante il primo giro dal Gran Premio d’Italia.

Allo spegnersi del semaforo Kimi Raikkonen è scattato molto bene, e Vettel si è messo in scia arrivando all’esterno alla staccata della prima Variante. Forse il tedesco ha pensato di poter avere la meglio sul compagno di squadra, ma Iceman ha tenuto bene la linea interna coprendo bene l’ingresso in curva.

In uscita Vettel si è scomposto (complice anche una pizzicata con Hamilton), perdendo qualche metro su Lewis in fase di accelerazione, e la Mercedes numero 44 è così arrivata alla staccata della Roggia entrando nella chicane tenendo la linea esterna. Una manovra perfetta quella del campione del Mondo, mentre meno perfetta è stata la difesa di Vettel, arrivato lungo e impossibilitato a impostare la curva nel modo migliore (lo spazio all’interno lo aveva) con il risultato di finire contro la Mercedes.

Gara finita per la Ferrari numero 5, almeno per quello che riguardava le posizioni da podio. Il quarto posto finale è solo la dimostrazione di cosa Vettel avrebbe potuto fare, anche facendo sfilare Hamilton e mettendosi subito nella sua scia con 52 giri di gara davanti per poter riprendersi la posizione sull'inglese.

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Con questa Ferrari non è più impossibile superare una Mercedes, e la conferma è arrivata poco dopo da Raikkonen, passato da Hamilton in rettilineo ma capace di riprendersi il comando della corsa sfilando subito dopo Lewis alla Roggia.

Kimi ha fatto il suo lavoro, anche se al termine della corsa ovviamente non aveva il sorriso dei giorni migliori, perché un pensiero alla vittoria lo aveva fatto. Per cercare di cogliere un risultato che sarebbe stato storico, Kimi ha dato tutto, con un’enfasi che lo ha portato a forzare troppo le gomme soft dopo il pit-stop, avvenuto al ventesimo giro.

Il blistering apparso presto (soprattutto sul pneumatico posteriore sinistro) è stato probabilmente causato da un giro d’attacco molto deciso che non è stato l’ideale per portare in temperature le gomme, spinte molto anche nei successivi giri.

Vettel, con la Ferrari gemella, ha percorso ventotto giri con le soft, senza incappare nei problemi di Kimi, nonostante fosse impegnato in rimonta. Ovviamente Raikkonen non è stato aiutato dall’aver percorso dieci giri dietro la Mercedes di Valtteri Bottas, ma il problema è nato altrove.

Valtteri è stato chiaramente tenuto in pista dalla Mercedes per provare a contenere la rimonta di Raikkonen, questa volta non ci sono stati messaggi segreti, ma tutto è stato detto alla luce del timido sole monzese.

Valtteri ha avuto l’ordine di tenere Kimi alle sue spalle, e il pilota della Mercedes numero 77 ha spinto, ma con una supersoft ormai al limite dell'utilizzo i suoi tempi non erano ovviamente all’altezza di quelli di Raikkonen che, infatti, ha agevolmente azzerato i dieci secondi di distacco accusati dopo il pit-stop.

Il box Mercedes ha deciso inoltre di tenere in pista Hamilton ben otto giri in più di Raikkonen, ed è stata una scelta cruciale per la vittoria. Lewis è riuscito a girare su ottimi tempi nonostante fosse ormai alla fine del ciclo di vita delle sue gomme, obbligando Kimi a forzare molto i suoi pneumatici freschi fino a ‘bruciarli’ nelle ultime tornate.

Dopo la sua sosta (al giro ventotto) Lewis è tornato in pista a cinque secondi dal ferrarista, che proprio in quel momento ha iniziato ad accusare problemi di blistering. Il sorpasso finale è arrivato al giro 45 quando ormai la Ferrari di Raikkonen era senza trazione.

La Mercedes ha lasciato Monza con una vittoria che potrebbe essere non solo la rivincita per la sconfitta di Silverstone, ma anche uno spartiacque in chiave Mondiale. Ora per la Ferrari la strada è decisamente più in salita di quanto potrebbe essere considerando il valore tecnico della monoposto, e anche se pubblicamente la squadra si è compattata con un “si vince e si perde tutti insieme”, è chiaro che a mancare negli ultimi tempi è soprattutto Vettel. Parlare di strategie o ordini di squadra sa tanto di alibi, sono aspetti che possono ovviamente fare la differenza, ma oggi quello che serviva per vincere Vettel lo aveva già, ed era la monoposto che gli ha messo a disposizione la Ferrari. A mancare, è stato lui.

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