Ferrari: una sconfitta che è stata sancita dalla mancata pole di Vettel
I 42 millesimi di secondo che Vettel ha pagato in qualifica pesano più dei 658 rimediati in gara. La SF70H ha dimostrato di essere competitiva. Sebastian incrementa il vantaggio su Hamilton, ma la Ferrari arretra rispetto alla Mercedes nel Costruttori.
Foto di: Charles Coates / Motorsport Images
Dopo i due punti guadagnati a Baku, Sebastian Vettel ha lasciato il Red Bull Ring con un parziale di altre sei lunghezze intascate su Lewis Hamilton. Detta così, con ‘Seb’ salito a quota 171 punti nella classifica di campionato (contro i 151 di Hamilton ed i 136 di Bottas) il bicchiere sembra mezzo pieno, ma l’esito del Gran Premio d’Austria ha lasciato un po’ di amaro in bocca ai ferraristi.
Il motivo è sia nei numeri (Vettel ha perso la pole position per 42 millesimi, e la corsa per 658 millesimi) che nell’assenza di un Lewis Hamilton in lotta per il podio. Ovvero la SF70H c’era, l’opportunità anche, ma mancare è stato qualcos’altro. E quando il margine è così piccolo, le ipotesi si moltiplicano.
La vittoria sfuggita oggi è figlia della pole position mancata ieri. C’era la speranza che Vettel potesse fare il colpaccio in partenza, ed in effetti il tedesco è partito molto bene. Peccato che al suo fianco Bottas sia stato autore di uno start che è già patrimonio dell’Unesco, un mix di tempismo e fortuna che ha creato la partenza perfetta.
Con queste premesse la corsa di Vettel è diventata in modalità cacciatore, ma con le mescole ultrasoft la Mercedes ha confermato (un po’ a sorpresa) di avere un buon passo, soffrendo di più dopo essere passata alla supersoft. La conferma che la W08 Hybrid non ha ancora centrato del tutto la gestione delle gomme Pirelli, ma si sta avvicinando molto.
Vettel nelle fasi finali della corsa ha dato il massimo, con l’ingegnere Riccardo Adami che informava il pilota dei problemi di ‘blister’ accusati dalla Mercedes di Bottas, ma per il ferrarista non c’è stata mai la possibilità di tentare un attacco.
“Ancora un giro e ce l’avrei fatta" – ha detto a caldo Vettel al vincitore prima di salire sul podio, ma è una proiezione molto ottimista. E’ vero che il finlandese con le supersoft ha sofferto più del previsto, ma un conto è ridurre il gap, altra cosa è sorpassare una monoposto che in gara ha confermato almeno dieci chilometri orari in più della concorrenza. Un set up che non ha aiutato la gestione delle gomme, ma in quanto a velocità di punta l’efficienza confermata da Bottas e Hamilton si è confermata notevole.
A metà gara Vettel ha sperato di ridurre un po’ il gap da Bottas quando il finlandese si è ritrovato alle spalle di Raikkonen (che ha ritardato la sosta) ma Iceman ha fallito quel compito che era riuscito molto bene a Barcellona allo stesso Bottas.
Alla curva 3 Kimi è arrivato lungo, e il connazionale lo ha sfilato senza grandi problemi prima della frenata della 4. “Nella prima parte di gara abbiamo avuto qualche difficoltà con il bilanciamento della macchina – ha completato Kimi - Con il primo set di gomme ho fatto un pò fatica all'inizio, ma con il passare del tempo la situazione è migliorata. Con il secondo set è andata ancora meglio”.
Vettel comunque a fine gara ha sorriso, felice di non vedere sul podio il suo rivale per il Mondiale, un verdetto che rende molto più preziosa la sua piazza d’onore in ottica di campionato. Per la Ferrari è andata un po’ meno bene, con un passivo di nove punti che porta a trentatré le lunghezze di ritardo dalla Mercedes nella classifica costruttori.
Per un Raikkonen che continua a perdere punti nei confronti del compagno di squadra (il bilancio ora è 171 a 83) c’è un Bottas che ha permesso alla Mercedes di parare il colpo nel weekend in cui Hamilton non si è confermato, per vari e differenti motivi, al top. E’ successo a Sochi, ed anche al Red Bull Ring...
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