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Ferrari: Simone Resta torna a fine anno per fine "prestito"

Il direttore tecnico Alfa Romeo lascerà Hinwil a fine mese: dopo le ferie estive farà un rientro di qualche mese al prodotto del Cavallino e a fine anno tornerà in Scuderia per diventare il responsabile del progetto 2021: non sarà il chief designer, ma avrà maggiori incombenze.

Simone Resta, Ferrari Chief Designer

Simone Resta, Ferrari Chief Designer

Sutton Motorsport Images

Simone Resta concluderà a fine luglio l’”esilio” all’Alfa Romeo e prima o poi farà il suo ritorno alla Ferrari. Come era previsto, dal momento che l’ingegnere emiliano ha mantenuto un contratto con la Gestione Sportiva ed era stato ceduto, per usare un termine calcistico, in prestito con… obbligo di riscatto. Il tecnico emiliano dovrà passare qualche mese nell’area GT per completare il periodo di gardening e poi a fine anno sarà nuovamente attivo nella Scuderia.

"Voglio ringraziare Simone per il suo contributo alla crescita della squadra e gli auguro tutto il meglio per i suoi futuri appuntamenti", ha detto il team principal Frederic Vasseur ufficializzando la promozione di Jan Monchaux nel ruolo che era dell’italiano.

Resta vuole riportare il baricentro della sua famiglia in Emilia dove è nato e cresciuto: a Hinwil ha potuto vivere un’esperienza da direttore tecnico che gli tornerà molto utile nel rientro a Maranello, dove tornerà nei ranghi di Mattia Binotto, ma dove avrà l’opportunità di diventare il responsabile del progetto 2021, vale a dire la macchina che nascerà con le nuove regole e che riporterà in auge l’effetto suolo, dando un taglio netto con le norme attuali.

Resta, dunque, non sarà un semplice chief designer ma si assumerà una responsabilità più grande, dovendo studiare a fondo il nuovo regolamento mantenendo i contatti con la FIA prima di avviare la nascita della Rossa che sarà la base dei prossimi cinque anni.

È evidente, come avevamo anticipato su Motorsport.com a inizio stagione quando si erano levate le prime voci di un rientro, che Simone non sarà coinvolto nel progetto 2020 che è già partito da tempo con l’attuale gruppo di lavoro formato da Enrico Cardile, David Sanchez e Fabio Montecchi, che a suo tempo era il suo vice.

A portare Resya alla ribalta era stato Sergio Marchione che lo aveva nominato chief designer dal 2014. E in quel periodo c’erano stati diversi attriti del telaista con l’allora capo dei motori, Mattia Binotto. Niente di personale sia chiaro, perché il primo difendeva i suoi uomini per la mancanza di risultati che per l’altro non dipendevano, invece, dalla power unit.

E dopo che Mattia è stato portato al vertice della direzione tecnica del Cavallino, proprio Marchionne ha pensato di “parcheggiare” Resta a Hinwil, facendo in modo che non andasse a ingrossare la lista dei tecnici usciti dal Reparto Corse per andare alla Mercedes.

La “mossa” si è rivelata azzeccata e in una fase delicata del rinnovamento della Gestione Sportiva il ritorno del figliol prodigo a casa può essere una risorsa sulla quale Binotto può fare affidamento.

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