Il Gp del Canada è già archiviato: il terzo posto di Alonso ha lasciato l'amaro in bocca alla squadra del Cavallino perché la F10 in gara aveva mostrato una competitività degna della vittoria.
Lo sguardo degli uomini di Maranello, comunque, è rivolto in avanti: al prossimo
Gp d'Europa in programma sul circuito cittadino di Valencia, la
Ferrari farà debuttare la
versione evoluzione della F10 e nella Gestione Sportiva cresce l'attesa per questa gara spagnola che potrebbe segnare una svolta nella stagione della Rossa.
E nel Reparto Corse, finalmente, si respira un certo ottimismo. Lunedì sul tracciato di Vairano, lontano da occhi indiscreti, la F10 in versione B ha effettuato i test aerodinamici per riscontrare se i dati molto positivi emersi in galleria del vento e al simulatore venivano confermati anche dalla pista.
Stando alle indiscrezioni la Ferrari aveva prenotato l'impianto per due giorni, ma alla conclusione di lunedì i tecnici del Cavallino hanno chiuso bottega, dichiarandosi soddisfatti delle informazioni raccolte, segno che questa volta lo sviluppo della F10 sembra aver preso la strada giusta.
Il progettista Nikolas Tombazis, progettista della Rossa, avrebbe disegnato mezzo retrotreno per consentire agli
scarichi del motore V10 di soffiare i gas roventi nel diffusore posteriore seguendo un concetto che è stato introdotto da Adrian Newey sulla Rb6.
L'aumento di carico aerodinamico sarebbe molto
concreto e si abbinerebbe anche alla forma del
doppio scivolo posteriore sicuramente più grosso di quello che abbiamo visto fino ad oggi. Questa volta le modifiche dovrebbero esaltare i vantaggi che è in grado di dare anche il gruppo motore-cambio inclinato di tre gradi, proprio per favorire un flusso maggiorato di aria nello scivolo posteriore.
Questa è la risposta di Aldo Costa alla sferzata che era arrivata allo staff tecnico del Cavallino dal presidente Luca di Montezemolo e da Stefano Domenicali dopo la deludente prova del Gp di Turchia.
In discussione c'è proprio tutto il gruppo di lavoro che sta iniziando lo studio della macchina per il prossimo: l'accusa è di poca fantasia nella lettura delle norme.
L'idea di inclinare il motore è stata eccellente, ma poi non si è dato seguito al concetto proponendo un doppio diffusore troppo piccolo, nel timore che la soluzione di Maranello venisse considerata illegale. Insomma è mancato il coraggio di osare, mentre altri team hanno schierato soluzioni molto più estreme senza battere ciglio.
Inutile dire che aleggia la figura di
Pat Fry, ex capo-progettista della McLaren, che potrebbe rinforzare i ranghi tecnici di Maranello per portare una ventata di idee fresche: ma con il taglio dei costi programmato in F.1 se un uomo nuovo entra, qualcuno deve uscire. Ecco perché Valencia vale più di un esame di riparazione...
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