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Ferrari: Raikkonen non ha migliorato come le Red Bull

Il finlandese dopo il primo tentativo di Q3 era terzo con la SF16-H, ma poi Raikkonen non è riuscito a migliorare nell'ultimo run come sono riusciti a fare i due piloti della Red Bull. Vettel omologherà un motore e u cambio nuovo?

Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H

Foto di: XPB Images

Ferrari SF16-H, dettaglio anteriore
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Scuderia Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H precede Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB12
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Scuderia Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari

Ipotizziamo che ci siano due motivi di rammarico in casa Ferrari nel caldo sabato sera di Singapore. Uno evidente, ovvero un Sebastian Vettel costretto ad assistere alle qualifiche di Marina Bay da spettatore privilegiato.

Il secondo, meno appariscente, è legato alla consapevolezza che qualcosa in più del quinto tempo ottenuto da Kimi Raikkonen si poteva ottenere. Lasciando da parte un Rosberg stellare, i margini che hanno separato il finlandese dagli avversari non sono stati proibitivi come in altre occasioni: 4 decimi da Ricciardo, 2,5 da Hamilton, 2 da Verstappen. E con il primo set di ultrasoft montate nella Q3, Raikkonen occupava la terza posizione.

Per la Ferrari, costretta a giocare ad una punta, sarebbe stato un risultato buono, ma con il secondo set le Red Bull hanno abbassato parecchio i loro tempi: 0”626 Ricciardo, 0”515 Verstappen. A Kimi, autore comunque di un weekend tra i suoi migliori del 2016, è mancata la zampata, commettendo un errore alla Curva 2 che gli ha vanificato l’ultimo tentativo per provare l’assalto alla seconda fila. Di più, visti i valori in campo, per la Ferrari era impossibile chiedere.

La Mercedes che un anno fa zoppicava sulle strade di Marina Bay è ormai un lontano ricordo. Quando Rosberg ha stampato il crono di 1’42”584 che gli è valso la pole position, si è capito che quella che dodici mesi fa era stata una pista ostica, è diventata un terreno ideale per la W07 Hybrid.

“Sono stati forti qui - ha commentato Raikkonen – ma questo è quello che abbiamo oggi. La vettura si è comportata abbastanza decentemente, anche se manca un po’ di grip. Ma non ci sono stati problemi che ci sono costati della performance".

"Il primo giro nella Q3 è stato buono, poi nel secondo run ho spinto ancora un po’ di più per provare a migliorare, ma non ha pagato”.

Kimi scatterà dietro le due Mercedes e le due Red Bull, ma con l’incognita della strategia di Ricciardo e Verstappen che scatteranno con mescola supersoft al posto delle ultrasoft che monteranno le due Mercedes e il finlandese.

“Sorpreso dalla strategia Red Bull? Non tanto. Ovviamente tutti noi avevamo la possibilità di fare la stessa cosa, ma ogni squadra fa le scelte che reputa come le migliori per le proprie monoposto. Vedremo domani quali saranno i risultati".

"Sarebbe un grande aiuto riuscire a scavalcare qualche avversario in partenza, ma il rettilineo che porta alla curva 1 non è cosi lungo. Sappiamo poi che questa gara ha sempre visto l’ingresso in pista della safety-car, ma non c’è ovviamente garanzia che sarà così anche quest’anno”.

Qualifiche buie per Vettel

Tutt’altra storia ha il sabato sera di Vettel. Nelle prove libere il tedesco non era sembrato efficiente come Raikkonen, ma in qualifica (come accaduto con Ricciardo nei confronti di Verstappen) era attesa la zampata di un pilota che sul tracciato di Marina Bay si è imposto in quattro delle otto gare disputate. Invece è arrivata una delusione cocente, e non per colpa di Seb. Quando è sceso in pista nella sessione Q1, Vettel si è ritrovato alle prese con una monoposto improvvisamente difficile da guidare.

“Già al primo giro, all'ingresso della curva 1, è successo qualcosa – ha commentato Vettel - poi tra la curva 2 e la 5 sentivo che la macchina non era più la stessa. Non sappiamo ancora di preciso cosa sia accaduto, all'inizio avevo pensato ad un problema sull'avantreno, ma poi sembrava che si fosse rotto qualcosa sulla barra posteriore".

"Nelle libere di oggi non avevo avvertito il minimo problema. A questo punto ho pensato di tornare subito ai box, ma alla fine abbiamo deciso di rimanere in pista. Comunque sono dovuto rientrare perché non c'era più nulla da fare, non si poteva andare forte in quelle condizioni e non c'era tempo, in tre o quattro minuti, per rimediare al problema”.

Le immagini televisive hanno mostrato una Ferrari su tre ruote, a conferma che il problema era alla barra di torsione della sospensione posteriore destra. La squadra ha precisato che si trattava di un particolare nella corretta finestra di utilizzo che definisce la vita di ogni componente della vettura.

Hanno influito le toccate di Vettel di ieri?

E’ sorto il sospetto che la barra possa essere stata sollecitata da una toccata di Vettel nella sessione FP3, ma la Ferrari ha smentito anche questa possibilità. Nel sabato nero di Vettel, che prenderà il via dall’ultima posizione della griglia di partenza, una piccolissima consolazione è che molto probabilmente la squadra monterà sulla sua monoposto un cambio nuovo e la power unit numero 6, che gli consentirà di non scontare più alcuna penalità su questo fronte nelle ultime sei prove del Mondiale.

Per il resto Seb sarà chiamato ad un Gran Premio di sofferenza, con la speranza che le vicende di gara possano consentirgli di acciuffare almeno la zona punti.
“Domani ci aspetta una gara lunga – ha mostrato con un ottimismo sforzato Seb - con molte safety car. Per lo meno abbiamo diversi set di gomme nuove: non è certo la situazione ideale, ma possiamo sempre fare una bella gara”.

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