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Ferrari: Mick Schumacher ha firmato con FDA e lo vedremo sulla Rossa nei test F1!

Il figlio del sette volte campione del mondo tedesco ha scelto di legarsi alla squadra con la quale il padre ha vinto cinque mondiali: Mick avrà modo di guidare la Rossa 2019 di F1 nei test in stagione in Bahrain e in Spagna. Maranello ha giocato (bene) d'anticipo sulla Mercedes.

Mick Schumacher

Foto di: Race of Champions

Ad una settimana dall’anticipazione di motorsport.com è arrivata la conferma: Mick Schumacher è entrato nell’orbita della Ferrari. Al momento il suo ruolo sarà quello di ‘allievo’ nella Driver Academy del Cavallino, ma Mick avrà anche la possibilità di provare la monoposto 2019 nei test ‘in-season’ che si disputeranno dopo i Gran Premi di Bahrain e Spagna.

“Sono felicissimo di avere raggiunto un accordo con Ferrari – ha commentato Schumacher jr. – e del fatto che il mio prossimo futuro nelle competizioni automobilistiche sia in rosso, entrando a far parte della Ferrari Driver Accademy e così anche della famiglia della Scuderia Ferrari".

"Questo è un altro passo nella giusta direzione e potrò solo beneficiare dell’immensa competenza che c’è lì. Sicuramente farò di tutto per poter apprendere tutto ciò che mi può aiutare a raggiunger e il mio sogno: correre in Formula 1. E’ più che ovvio che Ferrari abbia un posto enorme nel mio cuore fin da quando sono nato e in quello della nostra famiglia, sono felice anche a livello personale per questa opportunità. Vorrei anche ringraziare la mia famiglia, gli amici e i partner che mi hanno supportato e aiutato ad arrivare a questo punto”.

Un successo per la scuola Ferrari

Mattia Binotto, Ferrari Chief Technical Officer

Mattia Binotto, Ferrari Chief Technical Officer

Photo by: Mark Sutton / Sutton Images

“Per chi come me lo ha visto nascere ha sicuramente un significato emotivo particolare accogliere Mick in Ferrari – ha commentato il neo team principal Mattia Binotto - ma lo abbiamo scelto per il suo talento e per le qualità umane e professionali che ha messo già in mostra malgrado la sua giovane età”.

La componente emotiva è forte, ma quanto avrà inciso sulla scelta di Mick il sogno di calarsi in una monoposto trovandosi davanti il Cavallino sul volante? Lo sapremo forse fra qualche anno, se Schumacher jr deciderà di rompere il muro di riservatezza che gli è stato costruito intorno sin da quando ha percorso i primi passi in karting, o forse non lo sapremo mai. Per chi adora una visione romantica a tutti i costi, sarà stato probabilmente il sogno di emulare papà Michael a convincerlo a puntare verso la Ferrari per il suo futuro da corsa, ma il campione Europeo di Formula 3 è descritto come un ragazzo molto concreto e rigoroso, poco incline a prendere decisioni di pancia.

Mick Schumacher, correrà in F2 con la Prema

Mick Schumacher, correrà in F2 con la Prema

Photo by: Prema Powerteam

L’analisi delle numerose proposte giunte sul tavolo è stata meticolosa, e non deve essere stato semplice per il diciannovenne tedesco mettere da parte il fascicolo su carta intestata Mercedes. A far pendere l’ago della bilancia in direzione Maranello è stato soprattutto il programma giovani messo in campo dal Cavallino negli ultimi anni.

Sulla decisione avrà inciso il valore della Driver Academy, portata a livelli eccelsi dalla gestione affidata a Massimo Rivola, il rapporto diretto con la Sauber, squadra in cui la Ferrari ha opzionato un sedile servito a Charles Leclerc come trampolino verso la promozione in rosso ed ora occupato da Antonio Giovinazzi, ed infine un cambio di mentalità, che dopo molti anni ha visto approdare a Maranello nel ruolo di pilota titolare un pilota con un solo anno d’esperienza in Formula 1.

Charles Leclerc, Sauber C37

Charles Leclerc, Sauber C37

Photo by: Jerry Andre / Sutton Images

Se Mick si fosse ritrovato nella stessa situazione tre o quattro anni fa, probabilmente la sua scelta sarebbe stata diversa, e non è difficile ipotizzare che la direzione sarebbe stata Red Bull o Mercedes. I giovani piloti imparano subito a fiutare l’aria, osservano attentamente le carriere dei ‘colleghi’ che reputano della generazione precedente (uno o due anni in più), e nell’ultimo biennio la Scuderia ha lavorato molto bene, accompagnando Leclerc e Giovinazzi in Formula 1. Ed è questo che conta più di ogni altro aspetto nella visione di un giovane.

La strada è tracciata, la parola alla pista...

Mick ha varcato il cancello di via Abetone a Maranello che papà Michael attraversò nel 1995, dando il via ad una storia straordinaria. Ma il papà era già un due volte campione del Mondo, ed entrò da subito con un ruolo di indiscussa prima guida. Gli unici aspetti che accomunano le due storie sono (per ora) un cognome diventato leggendario, la tuta rossa e le mura della sede della Scuderia.

Mick avrà la possibilità di percorrere i suoi primi chilometri su una Formula 1 al volante di una monoposto che di solito rappresenta un punto d’arrivo, ma dovrà soprattutto dimostrare di valere una promozione che per ora è la luce in fondo ad un tunnel ancora molto lungo.

Ad attenderlo c’è la stagione d’esordio in Formula 2, un passaggio cruciale per la carriera di Mick. Il primo a saperlo è proprio lui, dopo aver toccato con mano quanto la sua credibilità sia cresciuta grazie alla fenomenale seconda parte della stagione 2018 nella serie Europea di Formula 3. Ora serve la conferma, e deve arrivare in una categoria difficile, in cui solo nomi pesanti sono riusciti a far centro da rookie: Lewis Hamilton, Nico Hulkenberg, Charles Leclerc e nel 2018 George Russell. La pressione non mancherà, ma meglio imparare a conviverci fuori dal paddock di Formula 1,

Insieme a Mick fanno parte di FDA Giuliano Alesi e Callum Ilott, impegnati anch’essi in Formula 2, Marcus Armstrong e Robert Shwartzman, che gareggeranno nel campionato FIA Formula 3, Enzo Fittipaldi, che sarà impegnato nel FIA Formula Regional (Europe), e Gianluca Petecof in gara nella FIA Formula 4 (in Italia e Germania).

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