Ferrari: Marchionne carica la squadra nel dopo Silverstone
Il presidente del Cavallino lunedì è stato alla Gestione Sportiva non per fare un processo sul risultato negativo del GP di Gran Bretagna, ma per spingere i ferraristi a non mollare proprio ora, perché in Ungheria la Rossa dovrebbe tornare protagonista.
Foto di: Sutton Motorsport Images
Sergio Marchionne non si arrende: il presidente della Ferrari lunedì è andato alla Gestione Sportiva non per fare processi dopo la debacle di Silverstone, ma per rincuorare la squadra. Da vero capitano della nave che è tornata in porto dopo aver navigato nella bufera.
Il numero uno del Cavallino non è certo un tipo solitamente accomodante e chi si aspettava toni forti è stato preso in contropiede perché a sentire quanto è trapelato da Maranello, Marchionne ha avuto parole di pieno sostegno del team dopo il risultato del GP di Gran Bretagna che ha fruttato una doppietta alla Mercedes.
La Ferrari, invece, ha dovuto accontentarsi del terzo posto di Kimi Raikkonen e del settimo di Sebastian Vettel a seguito della sosta ai box che i due piloti della Scuderia sono stati costretti a effettuare nel finale per sostituire la gomma anteriore sinistra che ha ceduto sulle monoposto di entrambi a distanza di un giro uno dall’altro, anche se per cause diverse.
Il pilota tedesco ha visto svanire il consistente vantaggio di punti iridati che aveva in saccoccia ad una sola lunghezza da Lewis Hamilton, spegnendo un po’ l’entusiasmo che stava accompagnando la straordinaria stagione 2017 del Cavallino.
Il Presidente ha voluto dare il suo supporto al team che è impegnatissimo nella sfida con la Mercedes e non considera la trasferta inglese l’inizio di una inversione di tendenza a favore della Stella, ma invita il personale del Reparto Corse a voltare pagina per guardare al prossimo appuntamento del GP di Ungheria dove la SF70H dovrebbe tornare a essere protagonista, su un tracciato più adatto alle caratteristiche della Rossa di quanto non sia stato Silverstone.
Insomma, da Maranello arriva il segnale che la partita mondiale è apertissima e che nessuno deve abbassare la guardia proprio in questo momento. L’importante non è vincere una battaglia, ma la guerra…
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