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Ferrari: l'errore di Vettel ha un peso specifico importante, Hamilton ne ha approfittato

La Ferrari aveva il potenziale per tenere a bada la Mercedes in rimonta dell'inglese, ma l'uscita del tedesco ha rovinato un weekend che sembrava favorevole alla Rossa. Sebastian non si vuole crucciare: "Questa sera dormirò lo stesso".

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, se ne va dopo l'incidente

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, se ne va dopo l'incidente

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, va a sbattere
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, va a sbattere
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, va a sbattere
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, va a sbattere
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, se ne va dopo l'incidente
Sebastian Vettel, Ferrari, rientra al box dopo essere andato a sbattere quando si trovava al comando della gara
Sebastian Vettel, Ferrari, rientra al box dopo essere andato a sbattere quando si trovava al comando della gara
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09, precede Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09, e Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 e Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1, il Dr. Dieter Zetsche, CEO Daimler AG e Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1, festeggiano sul podio
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09, prende la bandiera a scacchi alla fine della gara
The helmet of Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Era al comando, con dieci secondi di vantaggio su Valtteri Bottas ed una corsa in pugno con 16 giri ancora da percorrere. Le condizioni della pista erano critiche, ma in questi casi non ci sono differenze tra i primi e gli ultimi: le difficoltà sono uguali per tutti.

Quando le telecamere hanno inquadrato la Ferrari numero 5 contro le barriere del Motodrom è sembrata un’immagine irreale: possibile che tra tutti i piloti in pista a sbagliare sia stato proprio Vettel? In un attimo da un bottino di tappa di almeno +7 su Hamilton (dando per possibile che Lewis potesse risalire fino alla seconda posizione) il ferrarista è passato ad un secco -25 nei confronti del campione del Mondo.

Un bilancio pesantissimo, che ha ribaltato di colpo le gerarchie di una classifica generale che ora vede Hamilton nuovamente leader con 17 punti di vantaggio su Vettel.
“Non penso che sia stato un grosso errore – ha commentato Seb – ma ha avuto un enorme impatto sulla gara perché sono stato costretto al ritiro. Ma stanotte non avrò difficoltà ad addormentarmi per colpa di questo errore. Stava andando tutto bene, non ci voleva la pioggia”.

Esistono piccoli e grandi errori, ma l’unità di misura non sono i newton che pesano l’impatto contro le barriere. Un errore è grande quando costa molti punti, e quello commesso da Vettel oggi a Hockenheim grande lo è davvero. Ci sta che la Ferrari protegga il suo pilota (se n'è andato da Hockenheim senza presenziare al tradizionale incontro con i media) ma nel box del Cavallino sanno bene cosa hanno lasciato oggi sul campo. In questi casi l’opinione si divide, perché una sbavatura capita a tutti, anche i piloti (fortunatamente) sono umani. Però quando si decide di giocare su un tavolo dove la posta in palio è elevatissima, dove tutto è estremizzato (compresi gli stipendi), anche calcolare male un punto di frenata su pista umida può diventare un disastro sportivo.

Già, perché oggi la Ferrari era da vittoria, e a perdere in quest’occasione non è stata la Scuderia.
“Si vince e si perde insieme”, è il motto di ogni team, ma è giusto anche sottolineare che la SF71H è stata complessivamente da primo posto per tutto il fine settimana. “In un week end così particolare – ha commentato Maurizio Arrivabene - sarebbe stato importante portare a casa una vittoria, e la nostra monoposto aveva dimostrato di essere all'altezza del compito. Purtroppo le cose non sono andate in questo modo. Kimi ha disputato una bella gara, terminando sul podio. Ripartiamo subito per l'Ungheria, decisi a dare il massimo prima della pausa estiva”.

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Piange Vettel, sorride Hamilton, che ha ribaltato il weekend di casa (per la Mercedes) con un risultato davvero impossibile da prevedere allo spegnersi del semaforo. Lewis si augurava una gara con tante variabili a sorpresa, ed è stato accontentato. Ma le chance vanno colte, e Hamilton ha saputo sfruttare a suo favore ogni opportunità che gli è stata concessa, portando alla fine a casa un successo davvero insperato.

E non è un caso se da Suzuka 2014 le nove gare disputate sul bagnato abbiano sempre visto lui sul gradino più alto del podio. In certe stagioni, aiutato magari da una Mercedes stellare, ma oggi a Hockenheim il confronto tecnico non era a favore di Lewis.

“Ho sempre creduto di poter vincere oggi – ha poi commentato a fine gara - era altamente improbabile visto da dove partivo, ma ci credevo. Ho detto una lunga preghiera prima della gara, dicendo: 'stai tranquillo, mantieni la calma'. E sia la monoposto che il team sono stati fantastici. Non avremo mai potuto pensare a qualcosa di simile, ma è successo. Il mio sogno si è materializzato, le condizioni erano difficili ma allo stesso tempo perfette per il mio scopo”.

Al di là dei riti beneauguranti a dare una mano a Lewis per volare indisturbato verso il successo è stato il suo box. Quando la gara è ripresa dopo il regime di safety car, Bottas (che aveva montato un set nuovo di ultrasoft mentre Hamilton aveva un treno della stessa mescola ma con dieci giri già percorsi) ha attaccato il compagno di squadra con decisione.

Il grip maggiore garantito dai suoi pneumatici è stato lampante, ma quando il finlandese assaporava la possibilità di ottenere la prima vittoria stagionale, è arrivato via-radio l’ordine da parte del responsabile delle strategie James Vowles di mantenere le posizioni. Bottas ha obbedito e a quel punto ha badato nei dieci giri restanti a controllare Kimi Raikkonen, che ha salvato il bilancio di tappa della Ferrari.

Buon per Vettel che Budapest è dietro l’angolo, e il tempo per rimuginare sull’accaduto (pur dormendo bene, ovviamente) sarà poco. Per un pilota la pista rappresenta sempre la possibilità di riscatto per eccellenza, e Seb ne ha bisogno. Anche per regalarsi una serena pausa estiva.

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