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Ferrari: l'arrivo di Leclerc sulla Rossa avrà il merito di far riscoprire il vero Vettel?

Il giovane monegasco nei test Pirelli di Abu Dhabi non ha commesso errori dimostrando di essere subito veloce: che compagno di squadra sarà per Sebastian? Certamente un pungolo, se la Rossa si rivelerà davvero competitiva per lottare per il Mondiale.

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF71H
Charles Leclerc, Ferrari, parla con i media
Lando Norris, McLaren osserva Charles Leclerc, Ferrari SF71H
Charles Leclerc, Ferrari SF71H
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF71H
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF71H
Charles Leclerc, Ferrari SF71H

Il miglior tempo di giornata con cui Charles Leclerc ha chiuso l’attività in pista della stagione 2018 ha un valore simbolico. Il 21enne monegasco era molto atteso alla prima uscita sulla Ferrari da pilota ufficiale, ed ancora una volta ha dimostrato che essere sotto i riflettori per lui non è un problema.

Il valore tecnico del suo exploit è però da prendere con le pinze. Leclerc è stato più veloce di Sebastian Vettel, ma il tedesco ha girato il giorno precedente, ed è cosa nota che la variabile “pista” a Yas Marina è molto significativa.

Il confronto, quello vero, inizierà nelle qualifiche di Melbourne, quindi prima del prossimo 16 marzo ogni giudizio lascia, e lascerà, il tempo che trova.

C’è però chi ha visto molto nel mercoledì rosso di Charles, perché l’approccio dell’ex pilota Sauber ha colpito. Veloce, costante, zero errori (Vettel ne aveva commessi tre il giorno prima) quasi fosse in quel box ed in quella monoposto da inizio anno.

La tentazione è quella di leggere questi segnali come quelli dei test invernali 2006/2007, quando l’allora rookie Lewis Hamilton girava subito forte, molto forte. Erano solo test, ma col senno di poi quei test dissero tanto. Vedremo, ci sarà molto tempo per valutare i valori in campo quando ci saranno in palio punti e pole position.

Una cosa però rispetto alla vigilia degli ultimi quattro mondiali è diversa. Parlando sempre di casa Ferrari, dal 2015 ad oggi era abbastanza chiaro quali sarebbero stati i valori in campo, almeno all’interno del box rosso. La decisione della Scuderia di rompere una tradizione troppo (ed immotivatamente) lunga, ovvero quella di voler assegnare le proprie monoposto solo a piloti di provata esperienza, ha creato una situazione inedita.

Leclerc dovrà ambientarsi, Leclerc dovrà fare esperienza, Leclerc dovrà sfruttare l’opportunità di essere di fianco ad un pilota quattro volte del mondo per carpire ogni segreto di un top-driver… la lista dei buoni propositi è lunga. Ma di fatto nessuno può prevedere cosa farà Leclerc.

Nell’ultimo decennio la Formula 1 ha riscritto tutti i suoi record di precocità ed un motivo c’è. A dirla tutta fu proprio Sebastian Vettel ad approdare in Red Bull senza alcun timore reverenziale nei confronti del più esperto Mark Webber, come non si fece alcun problema Lewis Hamilton con Fernando Alonso, e men che meno Max Verstappen con Daniel Ricciardo.

La domanda non è tanto se Charles potrà rappresentare un problema per Sebastian Vettel, quando se Leclerc si confermerà subito all’altezza dei nomi appena citati o se avrà bisogno di un certo tempo di maturazione. Se si confermerà la prima ipotesi, allora la Ferrari si troverà in casa due piloti di pari performance, una situazione inedita per molti degli attuali componenti della Scuderia.

C’è chi vede in questo scenario una possibile fonte di problemi, ma la storia ci insegna che le beghe tra compagni di squadra iniziano quando la monoposto è da Mondiale, quindi sotto molti punti di vista la Ferrari dovrebbe augurarsi di avere a che fare con potenziali scaramucce tra i suoi due piloti.

Se a togliere il sonno ad Arrivabene e Camilleri sarà la gestione della coppia Leclerc-Vettel, vorrà dire che molti altri grattacapi saranno stati risolti, e che la SF72H (chissà se si chiamerà così…) sarà nata molto bene.

Sempre che poi due galli lo siano davvero un problema, perché da un potenziale confronto con un Leclerc arrembante, non è ovviamente detto che ad uscirne da sconfitto sarebbe Vettel.

Anzi, uno scenario inedito (dopo anni di convivenza tranquilla con Raikkonen) potrebbe alimentare lo spirito del “wonder boy” che fece impazzire Helmut Marko dieci anni fa. E forse per Seb questo scenario sarebbe una chance per cancellare un 2018 inferiore alle attese, rispondendo nel miglior contesto possibile per un pilota: in pista.

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