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Curiosità

Ferrari: la SF21 salta un numero nelle sigle dei telai di F1

La deludente SF1000 è stata la 66esima monoposto della Ferrari in F1 ed era nota con una sigla di progetto che era 671. La Rossa del 2021 salta un numero e diventa la 673 perché nel 2020 era stato lanciato lo studio della monoposto a effetto suolo che vedrà la luce solo nel 2022 a causa dello spostamento di un anno delle nuove regole deciso dalla FIA. La 672, quindi, sarà la macchina del prossimo anno.

Ferrari 2020

Foto di: Ferrari

È solo una curiosità, ma giusto per mettere un po’ di ordine nelle sigle che contraddistinguono le Formula 1 della Ferrari. La SF1000, ricorderete era caratterizzata dal numero di progetto 671 ed era logico pensare che la SF21 che scopriremo solo nei test invernali del 12 marzo in Bahrain dovesse essere la 672.

E, invece, non è così: anche se ci sarà una stretta genealogia fra la deludente monoposto dello scorso, anno che non ha permesso alla squadra del Cavallino di andare oltre il sesto posto nel mondiale Costruttori, la Rossa del 2021 ha una sigla di progetto diversa, che è 673.

È lecito chiedersi, quindi, come mai ci sia un salto nella numerazione: la SF21, almeno sulla carta, non sarà la 67esima Ferrari di Formula 1 della sua storia, perché la 672 in realtà rappresenta il progetto della macchina a effetto suolo che dovrà debuttare nel 2022.

In realtà lo studio di questa vettura era stato già iniziato l’anno scorso, prima che la FIA, di concerto con le squadre, decidesse di posticipare l’introduzione del nuovo regolamento di un anno per congelare i costi e per combattere gli effetti del lockdown dovuto alla pandemia del COVID-19.

Non ci dovremo sorprendere affatto se la Rossa a effetto suolo ha una sigla di progetto più vecchia della vettura che porteranno in pista Charles Leclerc e Carlos Sainz.

Mentre il monegasco è in autoisolamento a Monte Carlo per aver contratto il virus, lo spagnolo si è messo a disposizione della squadra di Maranello e ha iniziato il lavoro di simulazione, prendendo confidenza con il “ragno” che in primavera sarà sostituito dal nuovo simulatore.

Carlos arriva dalla McLaren, la squadra inglese che a Woking utilizzava un sistema più evoluto di quello in uso a Maranello, molto più simile a quello che la Ferrari sta allestendo nella nuova palazzina che è in via di definizione fra la sede della Gestione Sportiva e la pista di Fiorano. L’esperienza di Sainz, quindi, potrà essere molto utile nel velocizzare la messa a punto del nuovo simulatore.

La Ferrari 673, lo ricordiamo, sarà una F1 che manterrà il telaio della SF1000 ma disporrà di un motore completamente nuovo che dovrebbe permettere alla Scuderia di recuperare un po’ di competitività e potrà fare affidamento su un retrotreno rivisto non solo per i tagli regolamentari dell’aerodinamica, ma anche per l’introduzione di una nuova trasmissione grazie allo sfruttamento dei due gettoni di sviluppo concessi dalla FIA.

Il cambio stretto permetterà di ridisegnare la sospensione posteriore in funzione delle nuove gomme Pirelli 2021, con una carcassa più rigida per una costruzione diversa e un nuovo profilo nel disegno dell’anteriore.

La SF21, quindi, dovrebbe avere reazioni meno instabili nel retrotreno, assicurando con il disegno del corpo vettura l’incremento di carico necessario, mentre i tecnici diretti da Enrico Cardile lavorano sulla forma delle pance per ridurre il drag (resistenza all’avanzamento) che ha fortemente penalizzato la Rossa dello scorso anno.

Il team principal, Mattia Binotto, non si aspetta una Ferrari in grado di sfidare le Mercedes, ma si augura che la Scuderia torni a essere stabilmente “…almeno la terza forza in tutti i Gran Premi”.

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