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Ferrari: la SF1000 ora sembra esaltare il talento di Leclerc

Il monegasco ha conquistato la seconda fila nel GP del Portogallo, lo stesso risultato che aveva colto anche al Ring, ma la sensazione in Algarve è che la Rossa abbia fatto un significativo passo avanti con le modifiche che sono state introdotte sulla SF1000. Si aspetta la gara per verificare se c'è stata una crescita anche con il pieno di benzina dopo le buone indicazioni delle prove libere. Delude Vettel che sembra aver perso il fuoco sacro nel giro secco.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Coates / Motorsport Images

La Ferrari nelle qualifiche di Portimao si è confermata terza forza. Un verdetto che in assoluto non può essere motivo di festeggiamenti, ma indubbiamente serve a riportare il sorriso sui volti degli uomini del Cavallino.

La prova finale della bontà degli aggiornamenti tecnici portati dalla Ferrari in Portogallo saranno i sessantasei giri in programma domani, e la doccia fredda del Nurburgring (dove la quarta posizione in qualifica di Leclerc venne mortificata da un ritmo di gara insufficiente) ha portato il box del Cavallino ad una prudenza assoluta. È giusto così, meglio non illudere nessuno prima di aver confermato nero su bianco un passo avanti.

La Ferrari vista finora a Portimao è sembrata però molto solida, un’impressione emersa sin dai primi giri della sessione FP1, con Leclerc subito a suo agio anche con gomme hard. Le attese si sono confermate sessione dopo sessione, fino al quarto posto di oggi, un risultato che eguaglia quello ottenuto nel Gran Premio dell’Eifel, ma che a ‘pelle’ sembra avere un maggior peso specifico.

“Una buona qualifica quella di oggi pomeriggio – ha commentato il direttore sportivo Laurent Mekies - in cui con Charles abbiamo ripetuto il piazzamento di due settimane fa, pur su un circuito e in condizioni climatiche molto differenti".

"Abbiamo portato ulteriori aggiornamenti sulla SF1000 che hanno dato, per quello che abbiamo visto finora, qualcosa in più in termini di prestazione: niente di trascendentale, ne siamo perfettamente consapevoli, ma abbastanza per rimetterci nel pieno della lotta in quel gruppone alle spalle dei primi tre piloti in cui le differenze sono molto piccole".

"È importante comunque che gli sviluppi ci confermino che stiamo andando nella direzione giusta. Vale per la parte finale di questa stagione ma, soprattutto, per la prossima”.

Non esistono miracoli in Formula 1, soprattutto sul fronte tecnico, ma gli aggiornamenti portati dai tecnici di Maranello sul circuito di Algarve non sembrano proprio dettagli. A volte ai vantaggi che emergono in galleria del vento si aggiungono anche quelli che arrivano dal miglior feeling che avverte il pilota ed è ciò che è sembrato oggi osservando Leclerc, interpretato perfetto di vettura, tracciato e gomme.
“Considerate le nostre difficoltà con le mescole più soffici – ha confermato Mekies - abbiamo provato a passare il taglio di Q2 con le Medium in prospettiva della gara. Charles ha trovato subito la giusta confidenza nel primo run ed è riuscito a centrare l’obiettivo e domani avrà così un’importante carta da giocarsi dal punto di vista della strategia”.

Rispetto a due settimane fa le prospettive di gara per Leclerc sono migliori. Al Nurburgring il monegasco aveva sofferto il mix gomme soft-basse temperature, mentre domani sul circuito di Algarve non sarà certo freddo come in Germania e Leclerc non dovrà utilizzare le mescole soft. Sarà ovviamente importante la partenza, così come la gestione dei primi giri di gara, quando Charles faticherà più degli avversari diretti nel portare in temperatura le sue gomme.

Vettel abdica, ma con onore

Oltre a quella brillante di Leclerc c’è anche un’altra Ferrari, che nel sabato portoghese ha raccolto dei verdetti ben diversi. La quindicesima posizione finale del tedesco è la fotografia di un momento no, che molto probabilmente (anche se si spera che non sia così) si protrarrà fino alla bandiera a scacchi di Abu Dhabi. È stato già detto molto sullo stato d’animo con cui Vettel sta vivendo l’epilogo della sua avventura ferrarista, e c’è poco da aggiungere.

In altri momenti la débâcle vista oggi sul circuito di Algarve sarebbe stata un caso da analizzare, ma farlo oggi assomiglia più ad un accanimento terapeutico che ad un approfondimento dagli esiti ormai noti.

Seb vorrebbe essere già altrove, e non è detto che a Maranello ci siano plotoni di persone pronte a strapparsi i capelli se accadesse, ma i contratti impongono che si arrivi all’ultimo giro dell’ultima gara, la sera del prossimo 13 dicembre.

Non è questo il Sebastian Vettel che conosciamo ed anche se ci possono essere indubbiamente dei motivi tecnici (feeling, scelte tecniche, etc.etc.) il gap visto oggi va oltre. In altri momenti del weekend c’è un Vettel perfetto, che svolge i suoi compiti con la solita professionalità, ma quando si arriva al momento clou manca la scintilla che serve per innescare quel qualcosa in più che si vede molto bene in Leclerc.

Anche se Vettel avesse deciso nel momento finale della Q2 di montare un set di soft (Seb ha affrontato il secondo run con un treno di medie) sarebbe cambiato poco. In Q1 ha accusato un gap da Leclerc di oltre mezzo secondo (con le soft), margine confermato anche nel primo ‘run’ della Q2 con le medie.

“Non c'è niente che possa fare al momento per pareggiare quanto sta facendo Charles, sta guidando a un livello superiore. Io faccio tutto quello che posso”.

Un’affermazione, quella di Seb, che merita un grandissimo rispetto, perché nella storia di questo sport è merce rara, e rende onore alla sportività del Vettel uomo di sport. L’augurio è che possa ritrovare presto la serenità e quel fuoco sacro indispensabile per tornare dove vuole essere.

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