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Ferrari: la pole di Raikkonen a Monaco promuove la SF70-H

La Rossa è la nuova macchina di riferimento del Circus: Kimi con un giro perfetto è tornato a conquistare la posizione al palo dopo 128 GP, dimostrando che la SF70-H non è Vettel-dipendente. Sebastian dovrà giocarsi tutto domani in partenza...

Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Il poleman Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70-H
Il poleman Kimi Raikkonen, Ferrari, il secondo qualificato Sebastian Vettel, Ferrari, il terzo quali
Il casco di Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Ci sono molte valutazioni legate alla pole position conquistata oggi a Montecarlo da Kimi Raikkonen. La prima, probabilmente la più significativa, è che Iceman ha ritrovato la soddisfazione di mettersi tutti alle spalle in qualifica dopo 128 Gran Premi (Francia 2008).

Quasi un’intera carriera in Formula 1, ed è stata più che comprensibile la soddisfazione di Raikkonen quando il suo ingegnere di pista Dave Greenwood gli ha comunicato via-radio “Pole, Kimi, pole!”. Kimi ha ritrovato il gusto di salutare il pubblico, spinto dall’appagamento per aver conquistato la partenza al palo più importante della stagione.

Giovedì aveva iniziato il suo weekend nel Principato molto distante da Sebastian Vettel, e visto che siamo in periodo di rumor di mercato, si sono rafforzate sempre più le voci poco rassicuranti sul futuro del finlandese. Lo sport ha però una sua peculiarità, permette di rispondere sul campo. Ed è ciò che ha fatto oggi Raikkonen, regalando alla Ferrari una pole position monegasca che mancava dal 2008.

Al termine delle qualifiche la faccia più buia tra i top-3 è stata senza alcun dubbio quella di Vettel, anche se in pieno stile ‘politically-correct’ ha sottolineato che se proprio si deve perdere una pole, meglio che a conquistarla sia il suo compagno di squadra.

Però per Seb il secondo posto sa tanto di occasione gettata al vento, vista la superiorità con cui ha dominato le prove libere e visto soprattutto lo stato di forma della SF70-H. A Montecarlo, più che altrove, serve però mettere tutto insieme, dare forma a quel giro perfetto o qualcosa di simile.

Facile a dirsi, ma tutto  diventa molto più difficile quando la pole position sembra un atto dovuto. Raikkonen è riuscito a centrare un giro pulito, Vettel no, andando largo al tornantino del Loews e lasciando per strada qualche decimo che si è rivelato cruciale nella lotta per la pole.

Curiosamente Seb, che aveva sempre preceduto Raikkonen nelle prime cinque qualifiche del 2017, scatterà per la prima volta alle spalle del compagno di squadra proprio nella gara in cui la posizione di partenza è maggiormente cruciale ai fini del successo in gara.

Ora, tra i due, ci sarà la rivincita tra meno di ventiquattr’ore. Il briefing pre-gara che si terrà nel box della Ferrari sarà indubbiamente chiaro, ma la Saint Devote dopo il via è sempre un punto ad alta tensione.
“Io e Kimi abbiamo abbastanza gare alle spalle per sapere cosa fare alla prima curva – ha spiegato Vettel – sappiamo che la pole position a Monaco è importante, ma siamo qui per correre. La partenza è importante, così come la prima curva, ma la gara non dura un giro”.

Un’ultima, ma non meno significativa valutazione, è sulla Ferrari SF70-H. La monoposto del Cavallino si è confermata il punto di riferimento tecnico nel Principato, togliendosi anche la soddisfazione di non essere da oggi più Vettel-dipendente. Una prova importante per la creatura dei tanti tecnici per lavorano a Maranello, perché gli esiti della prova nel Principato saranno un passaggio importante nell’economia del campionato 2017.

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