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Ferrari: via alla ristrutturazione della galleria del vento!

La struttura nuova sarà pronta a fine anno. Ecco come cambierà la 150° Italia intanto...

Alla Ferrari non perdono tempo: sono già iniziati i lavori di ristrutturazione della Galleria del vento progettata dall'architetto Renzo Piano nel 1997. In questo impianto sono state sviluppate le forme aerodinamiche che hanno contrassegnato tutte le monoposto vincenti dell'epoca Schumacher. Ora la struttura accusa il passare degli anni e necessita di un sensibile aggiornamento e non è un caso che la squadra del Cavallino abbia pianificato l'anno scorso delle sessioni di lavoro nel wind tunnel della Dallara e adesso operi con una certa costanza a Colonia nella modernissima struttura della Toyota Motorsport, la stessa che la McLaren aveva utilizzato nel 2010 per rivedere il progetto della Mp4-25 che si era rivelato sbagliato ad inizio campionato. La situazione si ripete pari pari alla Ferrari: Aldo Costa ed i suoi tecnici hanno capito che i dati che emergono dalla ricerca in galleria non corrispondono con quelli effettivi della pista, per cui la 150° Italia si è rivelata molto meno competitiva delle attese (per Costa doveva essere una vettura estrema e vincente dal primo Gp). Mentre i tecnici della Gestione Sportiva stanno mettendo mano alla Rossa, altri specialisti stanno iniziando la messa in opera della ristrutturazione del wind tunnel. Sono lavori che impegneranno l'area quasi fino alla fine dell'anno, anche se l'attività all'interno dell'impianto di Piano non è stata fermata (almeno per ora), ma solo fortemente razionalizzata. L'adeguamento dovrebbe portare ad utilizzare modelli al 60% utili a definire con maggiore precisione gli studi di micro-aerodinamica. Tutti stanno spingendo al massimo per fare in modo che la vettura 2012 possa essere sviluppata nella nuova struttura. Nel frattempo, come avevamo anticipato domenica, gli interventi sulla 150° Italia per il Gp di Turchia riguarderanno l'ala anteriore flessibile - per adeguarsi alla Red Bull Racng - e la sospensione posteriore. Nel retrotreno, infatti, si possono ottenere due effetti positivi: primo, spostando più in alto il punto di attacco del puntone al portamozzo (che ora è ancorato in basso) è possibile liberare l'area al passaggio dei gas roventi degli scarichi, grazie ai quali è possibile generare una sorta di "minigonna termica" che permette di "sigillare" all'asfalto l'estrattore posteriore, aumentando così il carico aerodinamico. Non solo, ma dovendo intervenire in quell'area è possibile modificare le geometrie delle sospensioni per adottare quell'assetto picchiato che tanto ha fatto discutere la Red Bull RB7, alzando l'altezza della monoposto nel posteriore e favorendo, quindi, una maggiore capacità di aspirazione dell'aria sotto il fondo, aggiungendo il carico che manca. Nell'anteriore, invece, si vedrà un'ala con parti flessibili, stile RBR, indispensabile a bilanciare l'incremento di carico posteriore e rendere la Rossa una monoposto meno sensibile al sottosterzo (tendenza ad andare per la tangente delle curve) e quindi più guidabile e performante. La rincorsa è già cominciata: la Ferrari non si arrende...

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