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Ferrari in difesa, Red Bull all'attacco, Mercedes mostrusa!

Il mondiale 2019 finisce ad Abu Dhabi proprio come era iniziato a Melbourne: la Scuderia chiude la stagione come terza forza surclassata anche dalla Red Bull. La Mercedes con il dominio di Hamilton getta le basi a un futuro nei GP oltre il 2021, mentre la squadra del Cavallino deve rivedere molte cose per puntare in alto.

Charles Leclerc, Ferrari, terzo classificato

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

La sigla finale del Mondiale 2019, in onda oggi ad Abu Dhabi, assomiglia molto a quella d’apertura dello scorso marzo in Australia.

Quasi che tra le due gare non ci siano stati altri 19 Gran Premi, gare che hanno anche detto molto, ma di fatto hanno cambiato molto poco nelle gerarchie generali.

“A noi questa pista non è mai stata favorevole”, ha sottolineato Mattia Binotto, e statisticamente il team principal della Ferrari ha ragione. Ma il tracciato di Yas Marina sarà in calendario ancora a lungo, ed è meglio correre ai ripari.

Valutando quanto è emerso nelle ultime quattro gare in calendario, la Ferrari ha chiuso la stagione come terza forza, subendo il sorpasso prestazionale da parte di una Red Bull che ha consentito a Max Verstappen di concludere al terzo posto nella classifica piloti.

 

Un risultato che l’olandese ha consolidato nei 55 giri completati oggi a Yas Marina, in una corsa che ha riservato a Charles Leclerc una piccola illusione di poter puntare a qualcosa di più del terzo posto finale.

La zampata messa a segno nel primo giro dal monegasco (che ha superato Verstappen nel rettilineo tra la curva 7 e 8) ha fatto sperare la Ferrari nella possibilità di poter avere la meglio sulla Red Bull, ma Max, subito il soprasso, è rimasto sempre a due secondi da Leclerc.

Quando al giro 10 Verstappen ha portato a ventidue secondi il suo vantaggio su Sainz (margine importante per poter tornare in pista dopo un ipotetico pit-stop senza ritrovarsi nel traffico) la Ferrari ha temuto che la Red Bull potesse tentare un undercut, ed ha richiamato ai box Leclerc, che ha preceduto di poco la sosta di Vettel.

Un pit stop decisamente anticipato, quello di Charles, che ha vanificato il vantaggio di essere partito con gomme medie. La chiamata di Charles non è stata però un errore come può sembrare ad una prima lettura, ma una difesa necessaria nei confronti di una possibile (e probabile) mossa della Red Bull, scelta che ha anche funzionato.

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Il problema per Leclerc è che oggi a Yas Marina la Red Bull con Verstappen ne aveva di più, visto che nei 14 giri (dopo il pit-stop) in cui il monegasco è stato in pista con gomma hard nuova, Verstappen ha tenuto 17 secondi di vantaggio nonostante gli pneumatici medi ormai al limite.

Una volta effettuata la sua sosta, Max è tornato in pista ha recuperato i 5 secondi che lo separavano da Leclerc e ha passato il monegasco con una staccata molto decisa alla curva 8.

I problemi per Charles non sono finiti lì, perché la poderosa rimonta di Bottas ha messo a rischio anche la terza posizione. Il passo della Mercedes ha consentito al finlandese di ridurre progressivamente il distacco dalla Ferrari numero 16, ma al muretto del Cavallino è scattata una seconda azione difensiva, ovvero un pit-stop per mettere Charles sulla gomma soft.

Un piano riuscito, anche se con un finale tutt’altro che rilassato per il monegasco. Più del terzo posto, oggi, la Ferrari non avrebbe potuto ottenere.

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La differenza con la Red Bull è stata importante, quella con la Mercedes mostruosa. A titoli Mondiali già in tasca Hamilton e Bottas hanno confermato una superiorità che ha riportato alla mente stagioni passate, quando le frecce d’argento erano di un altro pianeta.

Più che la vittoria di un grande Hamilton, mai in discussione, e la poderosa rimonta di Bottas (da ultimo a quarto), a rendere chiara l’idea della forma tecnica della Mercedes è stato il giro più veloce in gara. Dopo un paio di tentativi falliti, Lewis a due giri dal termine ha stampato un pazzesco crono di 1’39”283, con gomme hard che avevano percorso 28 giri.

Verstappen si è fermato a 1’41”119, mentre Leclerc con gomma soft nuova si è spinto a 1’40”442. Probabilmente il monegasco non ha potuto spingere come avrebbe voluto per non compromettere la durata del pneumatico, ma in ogni caso il crono della Mercedes è stato oggi di una classe a parte.

Davanti ad una nutrita rappresentanza del Consiglio di Amministrazione arrivato da Stoccarda non avrebbe potuto esserci giornata migliore per Toto Wolff e tutto il team Mercedes, completata con la presenza sul podio di Britta Seeger, una delle massime dirigenti del gruppo Daimler.

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Abu Dhabi ha cancellato la forte delusione subita nella gara di casa ad Hockenheim, e conferma la Mercedes (al di là dei giochi delle parti) della partita ancora a lungo. Una buona notizia per la Formula 1, un grattacapo per gli avversari.

Non c’è traccia di appagamento nel team campione del Mondo, e per batterlo sarà necessario uno sforzo immenso. A chi ci riuscirà, prima o poi, saranno riservati grandi applausi ed una soddisfazione altrettanto immensa.

Un’ultima considerazione la merita un grandissimo Hamilton. Non è più il Lewis che qualche anno fa si concedeva saltuariamente un calo di tensione, oggi non lascia più nulla per strada.

Il podio di Abu Dhabi è stato ad altissimo tasso di talento, e un Hamilton ancora lì al centro affiancato dal meglio della nuova generazione, ci ha regalato una fotografia molto significativa. Lewis, bravissimo ad annusare l’aria, sa bene cosa lo aspetta nelle prossime stagioni, ma è capace di trasformare il timore di essere spodestato in un ulteriore stimolo a migliorarsi, anche laddove pensava di essere già al massimo. Questo campione ha ancora molto da regalarci.

Race winner Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, primo classificato, festeggia con lo Champagne
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, primo classificato, festeggia sul podio
Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, secondo clasificato, e Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, primo classificato, festeggia sgommando
Max Verstappen, Red Bull Racing, secondo classificato, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, primo classificato, e Charles Leclerc, Ferrari, terzo classificato, sul podio
Max Verstappen, Red Bull Racing, secondo classificato, Il delegato Mercedes per il trofeo Costruttori, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, primo classificato, e Charles Leclerc, Ferrari, terzo classificato, sul podio
Toto Wolff, Executive Director (Business), Mercedes AMG
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, entra nella sua auto
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, sulla griglia dopo le qualifiche
Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10, entra nei box
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, primo classificato, Charles Leclerc, Ferrari, terzo classificato, e Max Verstappen, Re Bull Racing, secondo classificato, festeggiano con lo  Champagne sul podio
Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, precede Charles Leclerc, Ferrari SF90, Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Lando Norris, McLaren MCL34, Alexander Albon, Red Bull RB15, Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34 e il resto delle auto
The Charles Leclerc Ferrari SF90 al parc ferme
Charles Leclerc, Ferrari e Max Verstappen, Red Bull Racing
Charles Leclerc, Ferrari, terzo classificato, sul podio con il trofeo
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Piloti del 2019 in posa per una foto di gruppo. Ultima fila S-D: Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing, Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing, Romain Grosjean, Haas F1, Kevin Magnussen, Haas F1, Robert Kubica, Williams Racing, George Russell, Williams Racing, Sergio Perez, Racing Point, Lance Stroll, Racing Point. Seconda fila, S-D: Nico Hulkenberg, Renault F1 Team, Daniel Ricciardo, Renault F1 Team, Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34, Lando Norris, McLaren, Pierre Gasly, Toro Rosso, e Daniil Kvyat, Toro Rosso. Prima fila, S-D: Charles Leclerc, Ferrari, Sebastian Vettel, Ferrari, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, Max Verstappen, Red Bull Racing e Alexander Albon, Red Bull Racing
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