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Ferrari: il sottosterzo frena Raikkonen anche in Bahrain

Il finnico pensa che la sua SF70H numero 7 sia complessivamente migliore di quella pilotata in Cina la settimana scorsa, eppure per la prima volta in stagione una Rossa scatterà più indietro della seconda fila.

Kimi Raikkonen, Ferrari

Foto di: Ferrari

Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H

Per la prima volta nel Mondiale 2017 una Ferrari è scesa dalla seconda fila. La quinta piazza arrivata da Kimi Raikkonen al termine delle qualifiche di Al Sakhir sa un po’ di beffa se si considera che il gap che divide Iceman dalla Red Bull di Ricciardo è di 22 millesimi. Ma non è questo il punto. A rovinare il pomeriggio bahrenita di Raikkonen sono i 3 decimi (320 millesimi per la precisione) rimediati da Sebastian Vettel. C’era aria di riscatto dopo un venerdì positivo, invece le frecciate del Presidente Sergio Marchionne arrivate dopo il Gran Premio di Cina non hanno al momento cambiato molto.

A complicare le cose non è tanto il gap numerico tra Vettel e Kimi, quanto il numero di avversari che ci si infila in mezzo. A Melbourne e Shanghai era stato Bottas, in Bahrain è stato il turno di Ricciardo, e Raikkonen è dovuto così scendere in terza fila. “La monoposto è complessivamente migliore di quella della settimana scorsa in Cina – ha spiegato Iceman – qui sono certo che il potenziale della vettura sia molto buono. Ma per tanti piccoli motivi non abbiamo sfruttato tutte le risorse disponibili, ed il risultato è lontano da quello che speravo di concretizzare”.

Quando le cose vanno bene, Kimi Raikkonen non vuole essere disturbato (“leave me alone”, il suo celebre team-radio), quando viceversa la giornata non è delle migliori, allora i suoi colloqui via-radio con il muretto box sono molto più frequenti. Ancora una volta ha lamentato problemi di sottosterzo, un leitmotiv che ormai dura dai test di Barcellona. “Ma non è un problema sempre presente. Non è questo il punto. Ma nelle ultime due qualifiche quando ho iniziato a spingere è emerso questo problema. Credo che sia una questione di setup, fatto sta che il risultato è molto lontano da quello che voglio”.

A denti stretti Kimi ha però speso delle belle parole per celebrare la prima pole position del connazionale Bottas (tra i due non corre buon sangue). “Buon per lui. Ovviamente non cambia nulla che ci sia un finlandese in pole position per la nostra quinta posizione, ma è un bel risultato per lui”. Non proprio una giornata da ricordare per Kimi, che ha visto il connazionale uscire alla grande dai problemi di Shanghai, lasciandolo di fatto con il cerino in mano. Domani c’è però una gara, che come chance di riscatto è un‘opportunità.

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