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Ferrari: il rebus del terzo settore sarà controbilanciato dal nuovo motore?

Vettel e Leclerc hanno apprezzato le modifiche tecniche che sono state portate a Barcellona, ma le molte novità non è facile metterle a punto tutte insieme. Per gli uomini di Maranello ci sarà una lunga notte di lavoro, ma una risorsa per puntare alla pole sarà il nuovo motore.

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Non è casuale che il circuito di Catalunya sia la sede per eccellenza dei test Formula 1. Il tracciato spagnolo è un banco prova tra i più completi, che evidenzia pregi e carenze delle monoposto. Una manna per gli ingegneri, ma anche un giudice severo quando le cose non vanno come previsto.

I 4.655 metri della pista catalana oggi hanno promosso senza alcun dubbio le doti della Mercedes W10, con Bottas e Hamilton (ordine non casuale) mattatori delle prime due sessioni di prove libere.

Il tandem del team campione del Mondo è stato il riferimento sia nella simulazione di qualifica che nei long-run, con un'unica eccezione: la simulazione di gara con gomme dure. Hamilton con la mescola ‘bianca’ ha coperto solo nove giri lanciati prima di accusare un problema che ha anticipato il suo rientro ai box di un paio di tornate.

Lo stesso programma è stato completato da Leclerc, che è partito con un ritmo più alto rispetto al campione del Mondo ma riuscendo ad essere più costante nell’arco dell’intero stint. Non è però un dato che ridimensiona la supremazia Mercedes, che, dati alla mano, sembra aver messo le mani sul Gran Premio di Spagna.

 

C’è però un’altra variabile nel weekend di Montmelò, dove per tradizione le squadre portano in pista molte novità tecniche. Per quanto le simulazioni siano diventate sempre più attendibili, la pista resta l’unico giudice, e a volte montare nuove componenti su una vettura toglie al pilota il feeling abituale.

Gli ingegneri devono intervenire sul setup, per permettere a chi è al volante di ritrovare le sensazioni abituali. Questo aspetto è stato confermato oggi da CharlesnLeclerc, che al termine della giornata ha descritto una rossa meno facile rispetto al solito, e con margini di miglioramento.

Ma quanto possono essere ampi questi margini? La speranza dei ferraristi è che la lunga nottata di lavoro che i tecnici del Cavallino affrontano il venerdì sera possa servire a recuperare almeno una parte dei quattro decimi (0”459 per la precisione) che oggi la SF90 ha pagato alla Mercedes nell’ultimo settore del circuito di Montmelò.

Questo è stato il divario accusato da Leclerc (terzo tempo assoluto) dal leader Bottas nell’ultimo tratto del circuito spagnolo, che si percorre in 26 secondi.

Considerando che Charles ha concluso la simulazione di qualifica a tre decimi dalla Mercedes di testa, diventa molto chiaro capire dove sia al momento il problema.

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“Direi che non siamo ancora dove vorremmo essere – ha confermato Vettel - soprattutto nelle curve più lente, e per questo credo che ci sia ancora parecchio lavoro da fare davanti a noi in vista di qualifiche e gara”.

“La performance è migliorata ed ho avuto una sensazione molto diversa da quella che ricordavo nei test invernali – ha replicato invece Bottas - stiamo andando nella giusta direzione aggiungendo downforce dove conta. È una buona notizia, ma è solo venerdì e la Ferrari non è così lontana. Sarà interessante vedere cosa potremo fare domani in qualifica, quando avremo le power unit al massimo. Per la gara serve ancora qualche piccola verifica che faremo domani nella sessione FP3”.

Nel paddock c’è però chi sostiene che ci siano due challenge ben distinti, i cui esiti potrebbero non essere gli stessi. La superiorità mostrata dalla Mercedes nel passo gara è tale da rendere un esercizio molto difficile immaginare (oggi) un avversario che possa insidiarla nei 66 giri in programma domenica.

Meno scontato è invece il confronto per la pole position, contesto in cui la power unit recita sempre un ruolo importante anche su una pista che nelle valutazioni delle squadre non è nella top-10 come influenza del motore sulla performance generale.

L’impressione avuta oggi a Montmelò è che la Ferrari sia scesa in pista con una configurazione della power unit molto conservativa, e non è da escludere che la nuova unità endotermica (che ha esordito stamane nella FP1) possa assicurare qualche cavallo in più.

“C’è ancora da lavorare a livello di set-up ma penso sia normale considerato quante cose diverse avevamo sulla vettura – ha concluso Leclerc lasciando un margine di speranza ai ferraristi - nel complesso credo che il potenziale per fare bene ci sia e che il nostro stato di forma sia buono. Siamo pronti a spingere al massimo per mettere in difficoltà i nostri rivali e ottenere il miglior risultato in qualifica domani”.

Per ora l’obiettivo confermato da Leclerc è sabato, un traguardo che sembra maggiormente alla portata, poi la speranza è che il circuito di Montmelò confermi la sua tradizione, visto in 21 dei 28 Gran Premi disputati hanno confermato il poleman sul gradino più alto del podio.

Charles Leclerc, Ferrari SF90, sta tornando in garage
Charles Leclerc, Ferrari SF90, lascia Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari SF90, ai box
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90, tocca la ghiaia
Guenther Steiner, Team Principal, Haas F1, Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, Frederic Vasseur, Team Principal, Alfa Romeo Racing, and Franz Tost, Team Principal, Toro Rosso, alla conferenza stampa dei team principal
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90, viene riportato nel garage
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90, viene riportato nel garage
Charles Leclerc, Ferrari
Kevin Ceccon, Team Mulsanne Alfa Romeo Giulietta TCR
Ferrari SF90, dettaglio del motore
Sebastian Vettel, Ferrari SF90, lascia il garage
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Meccanico Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari
L'ala anteriore di Charles Leclerc, Ferrari SF90
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