Ferrari: il motore 3 avrà il micro iniettore a "doppia ancora"?
Lo 062 che dovrebbe fare il suo debutto a Silverstone conterrà una serie di novità nell'area della combustione per cui la pressione in camera dovrebbe arrivare a 400 bar e il rapporto di compressione arriverà a 16.
Ferrari SF70H, motore
Giorgio Piola
La Ferrari farà debuttare il motore numero 3 a Silverstone: sul veloce circuito inglese la squadra del Cavallino monterà sulle SF70H di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen una power unit con importanti novità tecniche che dovrebbero essere utili a richiudere il gap di potenza dal 6 cilindri Mercedes che nei tratti veloci del circuito di Baku ha rivelato ancora una sensibile superiorità.
Il secondo che le Rosse hanno preso in qualifica dalle frecce d’argento… brucia ancora molto, tanto più che Lewis Hamilton non ha usato la piena potenza nel giro della pole position azera, accontentandosi di usare un “overboost” tarato sul livello 8 dei 10 consentiti.
Anche a Brixworth, sede dove si progettano e si costruiscono i 6 cilindri Mercedes, non vogliono fare dei salti nel buio, mettendo a rischio la durata del motore termico, nella consapevolezza che una fetta di titolo iridato si giochi proprio sull’affidabilità.
In qualifica la Stella avrebbe usato una benzina sperimentale con un elevatissimo potere calorifico, che poi non sarebbe stata utilizzata in gara perché i tecnici Petronas temevano che potesse creare dei surriscaldamenti della power unit in Safety car.
Visto l’andamento del GP d’Azerbaijan si tratta di una scelta che può avere avuto un senso, ma a Maranello devono aver capito che a Brackley hanno nel taschino una soluzione che pare in grado di fare una certa differenza.
Il propulsore numero 3 della Ferrari dovrebbe garantire un salto prestazionale grazie a uno sviluppo nell’area della combustione, che rappresenta il ”vaso di Pandora” dei motoristi. Sullo 062 evoluto si dovrebbero raggiungere i 400 bar di pressione in camera e un rapporto di compressione di 16 : 1, valori impensabili fino a poco tempo fa.
Si parla dei pistoni in lega d’acciaio che sarebbero realizzati in Addicting Manufacturing, capaci di resistere alle maggiori sollecitazioni, ma con un peso di poco superiore a quelli tradizionali in lega d’alluminio grazie al disegno al CFD che permette di avere spessori minimi grazie all’anima a nido d’ape che consente anche un più facile dispersione del calore.
In contemporanea arriverà uno sviluppo nel sistema di alimentazione TJI (Turbulent Jet Ignition System) della Mahle che dovrebbe permettere di avere una camera di pre-combustione che facilita la propagazione di fiamma che si dovrebbe associare a un micro-iniettore Magneti Marelli a doppia ancora capace di assicurare multi iniettate (pre-combustione, combustione, raffreddamento).
Questa unità dovrebbe debuttare in parallelo con una specifica benzina della Shell: dall’inizio dello sviluppo dello 062 si parla di una cinquantina di cavalli in più. Mica poca roba…
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