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Ferrari: il diffusore è un capolavoro di micro-flap e pinnette

Sulla SF70H lo sviluppo di micro aerodinamica del diffusore posteriore è svolto al CFD. La moltiplicazione di piccole appendici che sono destinate a indirizzare il passaggio dei flussi, evidenziano l'importanza della simulazione nella ricerca.

Ferrari SF70H, diffusore

Foto di: Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

Mattia Binotto, direttore tecnico della Ferrari, l'aveva promesso: la Ferrari si dovrà misurare nella capacità di saper sviluppare la SF70H nell'arco della stagione cercando di velocizzare l'introduzione delle novità prima della concorrenza. E' logico aspettarsi, quindi, veder cambiare la Rossa ad ogni Gran Premio.

L'estrattore posteriore rispetto allo scorso è più grande perché si espande maggiormente visto che l'altezza cresce da 125 mm a 175 mm rispetto al piano di riferimento e la larghezza diventa di 1.050 mm mentre era di 1.000 mm, mentre il gomito inizia 175 mm prima dell'asse posteriore, aumentando sensibilmente la portata d'aria.

Quella del diffusore posteriore è un'area dove i tecnici possono trovare delle prestazioni per cui è lecito attendersi continui cambiamenti: rispetto ai test invernali la Ferrari ha apportato delle modifiche di dettaglio aggiungendo dei flap nel bordo più esterno e ha irrobustito le frange della paratia laterale dell'ala posteriore con degli specifici rinforzi metallici che assumono anche una funzione aerodinamica.

La freccia bianca evidenzia il flap verticale che è stato aggiunto ai tre che si erano già visti a Barcellona, mentre quella rossa mette in risalto la saracinesca di micro flap montati al bordo estreno del diffusore, graziue al quale si pensa di pulire la scia del flusso che scorre fra ruota posteriore e fondo.

La moltiplicazione degli elementi aerodinamici finalizzati allo sfruttamento ottimale dei vortici la dice lunga sulla complessità della ricerca al CFD che sta soppiantando il lavoro in galleria del vento. Quello nel wind tunnel, infatti, si sta trasformando in un'importante attività di validazione dei pezzi che sono già stati promossi nelle simulazioni al computer.

La Ferrari negli ultimi anni ha pagato un pesante gap in quest'ultimo campo su Mercedes e Red Bull: se vuole lottare alla pari con gli altri due top team deve dimostrare di aver fatto un grosso salto di qualità nella ricerca simulata.

 

Ferrari SF70H, diffusore
Ferrari SF70H: piccole modifiche al diffusore posteriore

Photo by: Giorgio Piola

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