Ferrari: il debutto di Mick Schumacher ha fatto emozionare il paddock
Mick ha completato senza sbavature il lavoro che i tecnici della Scuderia avevano preparato per il 19enne, inserendo una simulazione di qualifica con le gomme C5. Alla fine Verstappen gli ha tolto il miglior tempo, ma vedere il nome Schumacher lassù ha colpito tutti.
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
A cinque minuti dalla fine di una tormentata giornata di prove (causa pioggia) Max Verstappen si è portato in testa alla classifica, togliendo la ciliegina alla favola che ha preso forma oggi in Bahrain.
L’olandese della Red Bull ha tolto il primato a Mick Schumacher, che lo aveva ottenuto quindici minuti prima, ma anche se cambia un po' la forma, non modifica la sostanza.
La Ferrari numero 29 (questo il numero scelto per Schumacher) è stata l’unica ad aver montato la mescola C5, la più morbida della gamma Pirelli, contro la C3 utilizzata da quasi tutti gli avversari diretti, e a venti minuti dal termine si era portata clamorosamente in prima posizione, tra lo stupore generale.
Messa da parte l’euforia nel rivedere il nome Schumacher in cima al monitor dei tempi, la notizia di giornata è soprattutto quella di un Mick che ha calzato molto bene la SF90, senza commettere errori e sbavature, e completando il programma di lavoro pianificato dai tecnici del Cavallino.
L’exploit finale è stato un mix tra la curiosità del team di vedere Mick alle prese con una simulazione di qualifica, e un omaggio ad un diciannovenne a caccia di gloria. Ma impressiona comunque leggere il nome Schumacher li in alto:
“Ad un certo punto della giornata stavo cercando sul monitor il mio tempo – ha commentato Fernando Alonso - e mi sono accorto che proprio sotto c’era ‘M.Schumacher’. È stato un flashback! Mi sono sentito vecchio? Ma no, ho già corso contro Max Verstappen dopo aver gareggiato nei miei primi anni in Formula 1 con Jos”.
La prima delle due giornate di prove programmate in Bahrain ha evidenziato una netta spaccatura tra chi ha vissuto in pista l’era Schumy e chi no, con i primi coinvolti da una carica emotiva molto particolare.
Chi è arrivato in Formula 1 dopo l’addio del sette volte campione del Mondo si è limitato ad osservare in modo più distaccato, come Verstappen. Quando è stato chiesto all’olandese se fosse tornato in pista a pochi minuti dal termine per togliere il miglior tempo a Mick ha risposto… alla Verstappen:
“Che dite? Io stavo solo svolgendo il programma di lavoro dei miei ingegneri, e sono stato concentrato su quello per tutta la giornata”.
Verstappen è stato effettivamente impegnato in un lungo programma di prove, come ha spiegato: “Abbiamo completato molti giri (62) per capire cosa è andato storto nel weekend, soprattutto la mancanza di aderenza sul posteriore".
"Abbiamo capito diverse cose, quindi penso che sia stato un giorno molto positivo. Non abbiamo molte occasioni per studiare il comportamento della macchina, durante i fine settimana tutto il lavoro viene svolto velocemente e per altri fini. Un conto è avere a disposizione una sessione di un’ora e mezza, tutt’altro poter girare per un’intera giornata come oggi”.
Dopo Schumacher il pilota più osservato è stato Alonso, che ha chiuso in undicesima posizione a due decimi da Sainz, completando 64 giri.
“Ho trovato una McLaren migliore in tutte le aree – ha commentato – ed anche il motore ha fatto un buon step avanti rispetto allo scorso anno. Ma anche nel 2018 eravamo partiti bene, quindi per il team sarà cruciale il lavoro di sviluppo che sarà portato avanti durante la stagione”.
Buone conferme sono arrivate anche da Lando Norris, terzo tempo nonostante i soli 22 giri percorsi, e Romain Grosjean, a lungo leader di giornata che ha rinunciato a montare set di gomme nuove negli ultimi 30 minuti.
Scelta condivisa anche da un Lewis Hamilton in versione maratoneta, con 77 giri all’attivo (è stato il pilota che ha coperto la maggior distanza) impegnato in molti aero-test e simulazioni di gara.
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