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Intervista

Ferrari, Elkann: "Totale fiducia a tutti, ma serve pazienza"

Il Presidente del Cavallino ha parlato alla Gazzetta dello Sport dello stato attuale della Scuderia, ammettendo le difficoltà di oggi, ma confidando che già nel 2022 ci possa essere una inversione di tendenza.

John Elkann, Presidente FIAT

John Elkann, Presidente FIAT

Zak Mauger / Motorsport Images

John Elkann chiede pazienza ai tifosi del Cavallino, garantendo all’attuale gruppo tecnico della Scuderia il tempo necessario per tornare al vertice.

Il Presidente della Ferrari ha risposto ai tanti interrogativi emersi in questa prima parta del Mondiale 2020 in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport.

Emerge un quadro di grande fiducia e stabilità, in cui Elkann rimanda l’appuntamento per la vittoria al 2022 prendendo atto di una situazione attuale difficilmente recuperabile.

“La parte sportiva attraversa indubbiamente un periodo difficile che parte da lontano – ha confermato il Presidente del Cavallino - non vinciamo un Mondiale costruttori dal 2008 e uno piloti dal 2007. Ci sono stati i cicli vincenti della Red Bull per capacità aerodinamica e della Mercedes per la grande abilità nelle tecnologie del motore ibrido".
"Quest’anno non siamo competitivi anche per errori di impostazione della macchina. Abbiamo avuto una serie di debolezze strutturali che esistono da tempo nell’aerodinamica e nella dinamica del veicolo. Abbiamo anche perso in potenza motoristica. La realtà è che la nostra macchina non è competitiva. Lo si è visto in pista e lo si vedrà ancora. Oggi stiamo mettendo le basi per essere competitivi e tornare a vincere quando cambieranno le regole nel 2022. Ne sono convinto”.

Nel frattempo arriva da Elkann la fiducia nell’attuale gruppo di lavoro, e soprattutto in Mattia Binotto: “Totale fiducia! Anche perché Mattia Binotto, che ha preso la guida della Scuderia da un anno, ha tutte le competenze e le caratteristiche per iniziare un nuovo ciclo vincente. Era in Ferrari con Todt e Schumi, sa come si vince e dall’anno prossimo lavorerà con due piloti giovani e ambiziosi come noi”.

E a proposito di piloti, Elkann ha chiarito i motivi che hanno portato a puntare su una coppia molto giovane.

“In questi ultimi dieci anni abbiamo avuto fuoriclasse come Alonso e Vettel che sono stati campioni del mondo – ha confermato - ma è indubbiamente più difficile ricostruire un ciclo e chiedere pazienza a chi ha già vinto rispetto a chi ha il futuro davanti a sé. Noi stiamo mettendo le fondamenta per costruire qualcosa di importante e duraturo, e lo dimostra il contratto che abbiamo firmato con Charles: cinque anni, mai così lungo nella storia della Ferrari. Leclerc e Sainz prenderanno casa a Maranello, staranno vicino ai nostri ingegneri. La nuova macchina nascerà con loro”.

La nuova macchina a cui Elkann fa riferimento è quella che prenderà parte al Mondiale 2022. Detta così, è un’implicita ammissione che nel 2020 e 2021 ci sarà solo da soffrire. Quanto ha influito su questa situazione il congelamento tecnico imposto dal regolamento?
“Molto, visto che partiamo male e dobbiamo essere realisti e coscienti delle debolezze strutturali della macchina con la quale conviviamo da un decennio e che il passaggio all’ibrido ha sottolineato. Noi abbiamo dato l’ok alle nuove regole che partiranno dal 2022, perché riteniamo giusto che ci sia maggiore competitività all’interno della F1, e non vediamo la limitazione dei budget cap come un vincolo alla nostra capacità di vincere, la prendiamo come una sfida".

"I nostri ingegneri, i nostri meccanici e i nostri piloti troveranno dentro quei vincoli la forza e la creatività per ripor- tare in alto la Ferrari. Personalmente non ho mai visto negli ultimi 10 anni uno spirito così coeso e così forte”.

E ai tifosi della della Ferrari che cosa può dire? Quando dovranno aspettare per ritrovare le Rosse davanti a tutti?

“I tifosi stanno soffrendo quanto noi, ma sappiamo che ci sono vicini. Per questo è importante esser chiari e onesti con loro. Ci aspetta un percorso lungo. Quando Todt aprì nel 2000 quello storico ciclo, venivamo da un digiuno che durava da oltre vent’anni, dal 1979... C’è voluto tempo, dall’approdo a Maranello nel 1993 al ritorno della Ferrari al successo. L’importante come allora è lavorare in pista e fuori pista, in maniera coesa, costruire passo dopo passo la Ferrari che vogliamo".

"Essere Presidente della Ferrari è un’enorme responsabilità, che sono contento di condividere con Piero Ferrari e con tutti quelli che ci lavorano. Ferrari è una realtà unica, che ha solo migliaia di clienti ma milioni di tifosi e fa sognare centinaia di milioni di persone nel mondo. È una società che sa conciliare bellezza con prestazioni. Ha radici profonde, a Maranello in Emilia, in Italia, e sa parlare al mondo”.

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