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Analisi

Ferrari: ecco perché a Maranello si terranno Raikkonen per un anno!

La pole e il secondo posto di Monaco hanno rilanciato le possibilità che la carriera di Raikkonen si allunghi di un altro anno con il rinnovo del contratto Ferrari. Il destino di Iceman è nella mani di Kimi, perché l'alternativa Perez non scalda il team Rosso.

Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Race winner Sebastian Vettel, Ferrari, Second place Third place Kimi Raikkonen, Ferrari Daniel Ricci
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70-H
Kimi Raikkonen, Ferrari on the podium with the trophy
Riccardo Adami, ingegnere di pista Ferrari, Kimi Raikkonen, Ferrari, Sebastian Vettel, Ferrari e Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70-H
Il poleman Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari and race winner Sebastian Vettel, Ferrari in the Press Conference
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Race winner Sebastian Vettel, Ferrari, Second place Third place Kimi Raikkonen, Ferrari Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, on the podium
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari nella conferenza stampa
Il poleman Kimi Raikkonen, Ferrari, Ferrari, il secondo qualificato Sebastian Vettel, Ferrari, il te

Il muso lungo di Kimi Raikkonen sul podio del GP di Monaco è stata l’unica immagine che ha rovinato la fotografia della doppietta ferrarista nel Principato. Tutta una squadra stava festeggiando l’incontrastato dominio della Rossa, tranne il pilota finlandese battuto e il suo ingegnere di pista, Dave Greenwood che stava a rimuginare nel paddock mentre gli altri si gustavano lo champagne dalla magnum di Sebastian.

Il precedente? Massa in Germania 2010

Era dal GP di Germania 2010, vale a dire un’altra gara che aveva scatenato roventi polemiche all’interno del team del Cavallino con Felipe Massa, al comando della gara, che aveva dovuto dare strada a Fernando Alonso, il pilota in lotta per il titolo mondiale, che la Rossa non "cucinava" ai suoi tifosi una doppietta.

E anche quella fece discutere, perché al tempo i giochi di squadra non era (ancora) ammessi dal regolamento FIA e la Ferrari fu sanzionata con una multa di 100 mila dollari.

Ma a Hockenheim era partito via radio un ordine del muretto Ferrari (“Felipe, Fernando è più veloce di te!) che solo inizialmente il brasiliano non aveva voluto ascoltare, puntando molto meno i piedi di quanto in precedenza aveva fatto Rubens Barrichello al Red Bull Ring nel 2002 con Michael Schumacher: Rubinho si era “inchinato” solo sul traguardo (182 millesimi di secondo!) ai voleri del team principal, Jean Todt, furioso per la platealità che era stata data all’episodio della seconda guida “ribelle”.

I fischi austriaci nel 2002

La premiazione avvenne sotto una bordata di fischi di disapprovazione del pubblico che non aveva gradito il gioco di squadra (Schumacher tirò sul primo gradino del podio l’affranto compagno di squadra, meritando anche una reprimenda della FIA per non aver rispettato il cerimoniale), perché secondo i tifosi in tribuna Michael non aveva bisogno dell’aiutino per vincere il terzo mondiale in Rosso.

Kimi deve aver pensato che, avendo siglato la 17esima pole position della carriera al sabato, avrebbe ipotecato la vittoria se gli fosse riuscita una buona partenza e si fosse portato in testa alla corsa.

Raikkonen, invece, non ha fatto i conti con la “fame” di successo di Sebastian Vettel (fallibile con monoposto poco competitiva, ma incontenibile su una buona macchina): il tedesco si è risparmiato nei primi giri concedendo un po’ di margine ad Iceman per non rovinare le gomme Ultrasoft per poi farsi aggressivo dietro alla SF70H del finlandese.

Gomme: degrado negativo nei primi 14 giri!

Mario Isola, capo di Pirelli Motorsport auto, ci ha fatto sapere che la mescola Ultrasoft ha registrato un degrado negativo nei primi 14 giri del GP di Monaco, segno che i tempi sul giro miglioravano costantemente perché la gomma era rimasta stabile, mentre calava il carburante nel serbatoio: in questa fase il tedesco si è limitato a controllare il passo del compagno di squadra, consapevole che avrebbe potuto allungare lo stint per dare il meglio di sé, quando Kimi, invece, ha iniziato a sentire una perdita di grip nel posteriore dopo i primi doppiaggi di Wehrlein e Button al 25esimo giro, non potendo più avere aria pulita davanti alla sua Ferrari.

Via radio Iceman si è lamentato di un surriscaldamento delle gomme posteriori, problema che Sebastian non ha accusato perché dopo il pit stop del compagno al 34esimo giro ha macinato dei tempi nettamente più veloci di Kimi, costruendo quel vantaggio per tornare in pista al 39esimo giro al comando della gara.

Kimi ha protestato via radio?

Quando Kimi ha capito di essere finito dietro al leader del mondiale non avrebbe esitato a far sentire il suo disappunto via radio e da quel momento ha guidato come se fosse stato trafitto nel suo orgoglio, ma il biondino cercherà di capitalizzare quello che lui considera un “sacrificio”.

La Ferrari SF70H è diventata il nuovo punto di riferimento tecnico del Circus: è competitiva su tutte le piste, si adatta a tutte le mescole della Pirelli e, soprattutto, risulta facile da guidare, tanto che anche il 37enne Raikkonen è tornato in pole nove anni dopo l’ultima partenza al palo. Iceman può essere utile alla causa: anche i suoi punti si stanno rivelando importanti per creare un solco con la Mercedes nella classifica del mondiale Costruttori, cancellando un avvio di stagione certamente al di sotto delle aspettative.

Iceman in attesa di Giovinazzi (o Leclerc)

Lo stagionato Kimi può contare sul supporto della squadra per l’allungamento del contratto di un anno. La Ferrari deve ancora avere la conferma da Vettel che il tedesco non voglia andare alla Mercedes (il pre-contratto siglato con la Stella nell’inverno era solo un preliminare e niente di più…) e vuole vedere quale sarà la maturazione dei suoi giovani, Antonio Giovinazzi e Charles Leclerc.

Daniel Ricciardo era l’alternativa a Sebastian Vettel se il tedesco se ne fosse andato da Maranello, ma il fatto che l’australiano voglia prolungare di un anno la permanenza a Milton Keynes la dice lunga sul cambiamento degli scenari (chiudendo la porta della Red Bull in faccia a Carlos Sainz).

Servirebbe un pilota disposto ad accettare la sfida di un anno: ma perché cercare fuori una seconda guida quando c’è Kimi che è graditissimo anche a Vettel? Conoscendo il presidente del Cavallino, Sergio Marchionne e il team principal, Maurizio Arrivabene, sarebbe facile prevedere che faranno venire la lingua lunga al finlandese, per evitare che si “sieda” una volta siglato l’accordo.

Il destino di Iceman è nelle mani di Raikkonen: il nordico spingerà per chiudere l’accordo al più presto, monetizzando la fedeltà al marchio e promettendo di non fare più le smorfie sul podio.

Perez un'alternativa che non convince

Sappia Kimi che c’è una lunghissima lista di nomi che si candidano al suo posto: Romain Grosjean si è bruciato visto che non riesce più a soddisfare nemmeno le aspettative della Haas, figuriamoci quelle della Ferrari.

Il primo nome in elenco sarebbe Sergio Perez, ma il messicano non coglie grandi sostegni dentro la squadra: sarebbe una “minestra riscaldata” visto che si è formato all’ombra del Cavallino rampante e non ha un grande appeal a livello di marketing (farebbe vendere poco merchandising…), ma sa far volare la Force India.

La ruotata dispensata a Daniil Kvyat a fine GP di Monaco ha interrotto la sequenza di 15 GP a punti del messicano. L’episodio ha certamente abbassato le quotazioni di Checo, proprio quando c’era stato qualche abboccamento con il suo entourage. Aspettiamo, quindi, il rinnovo di Raikkonen che sarà accolto a Maranello come una formalità ancora da sbrigare se Kimi farà fino in fondo la sua parte…

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