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Ferrari: ecco la prima immagine del motore 2, guardate come è "vestito"

A Barcellona il team del Cavallino ha deciso di montare il nuovo 6 cilindri che oltre a disporre dei pistoni in bi-lega di acciaio, cerca anche di ridurre i consumi con un nuovo olio Shell. Il motore potrebbe dare il boost alla Rossa per puntare domani almeno alla pole position.

Ferrari SF90, dettaglio del motore

Foto di: Giorgio Piola

La Ferrari a Barcellona ha fatto debuttare il motore 2 che nei piani iniziali avrebbe dovuto fare la sua apparizione a Montreal in occasione del GP del Canada, settimo appuntamento in calendario. Mattia Binotto, invece, ha voluto anticipare i piani consapevole che per contrastare la Mercedes è necessario tirare fuori il massimo sforzo dalle capacità degli uomini del Reparto Corse.

I motoristi diretti da Corrado Iotti non hanno esitato a utilizzare i pistoni bi-lega nel nuovo sei cilindri, mentre gli altri componenti della power unit sono rimasti gli stessi dell'unità uno che ha debuttato a Melbourne (solo la centralina è stata cambiata dopo i problemi emersi all'iniettore di Leclerc in Bahrain).

Nell'immagine di Giorgio Piola si può osservare la prima immagine del nuovo motore Ferrari: due sono gli aspetti che colpiscono guardando questa foto.

Primo: è incredibile il lavoro di pulizia che è stato fatto nella parte alta del propulsore per disegnare il nuovo cofano motore capace di avvolgere la meccanica.

Il radiatore dell'ERS montato in coda è stato ridotto di dimensioni e steso orizzontalmente per ridurre la resistenza all'avanzamento della SF90, rendendo più efficiente la nuova ala posteriore da medio-alto carico che risulta meno coperta dall'engine cover.

 

Secondo: c'è stata una cura quasi maniacale nello studiare la fluidodinamica interna alle pance. Per rastremare il posteriore della Rossa, sfruttando anche l'opportunità di poter allungare l'interasse, le masse radianti sono state "impaccate" nelle pance con un sandwich nel quale sono stati sovrapposti quattro radiatori.

Per estrarre l'aria dalle fiancate da sfoghi che in coda sono molti chiusi, era necessario "vestire" la power unit in modo tale che non si generassero nocive turbolenze dalle fonti di calore del 6 cilindri: non deve stupire, quindi, che il motore termico sia stato carenato da pelli in carbonio grazie alle quali è possibile direzionare i flussi caldi verso l'esterno, mantenendo nel contempo una buona efficienza termica nell'area della turbina.

Il motore due è stato associato a un nuovo lubrificante della Shell che dovrebbe aiutare a contenere i consumi troppo elevati dell'unità precedente grazie a una riduzione degli attriti sulle parti volventi. Nelle libere spagnole di oggi i parametri del motore sono stati positivi, anche se il risparmio di carburante pare sia stato leggermente minore rispetto a quanto era stato previsto al banco.

I tecnici del Cavallino sono stati molto attenti a non spremere nelle libere il motore nuovo che è stato utilizzato molto al di sotto del suo effettivo potenziale che vedremo solo domani in qualifica specie in Q2 e Q3.

Non è da escludere che la Ferrari possa puntare anche alla pole position del GP di Spagna sfruttando i circa mille cavalli della nuova unità, ben sapendo che la Mercedes non oserà mettere mano al boost nel giro secco, sapendo che il loro sei cilindri dovrà durare fino al Canada e che l'olio non può più essere usato come nel recente passato come additivo antidetonante delle banzina.

Diverso sarà il discorso per la gara, dove la Rossa sembra accusare più che una mancanza di carico, una sospensione anteriore troppo conservativa che, specie nel giro di warm up, non permette ai piloti di portare facilmente in temperatura le gomme. Ma questa è un'altra storia, visto che Mercedes e Red Bull hanno puntato su un'anteriore della monoposto molto più estremo rispetto a quanto è stato fatto a  Maranello.

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