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Ferrari: ecco cosa insegna il caso Vettel. E' ora di cambiare i regolamenti?

La squadra del Cavallino si è "consegnata" al suo pilota ma non ha cavato un ragno dal buco. L'episodio, però, dovrebbe far riflettere per il futuro: piloti di oggi e campioni del mondo di ieri si sono espressi contro norme troppo restrittive. La FIA può mettere mano ai regolamenti.

Sebastian Vettel, Ferrari e Martin Brundle, Sky TV

Sebastian Vettel, Ferrari e Martin Brundle, Sky TV

Mark Sutton / Motorsport Images

Tredici giorni di discussioni, opinioni, pareri, giudizi e dibattiti si sono conclusi ieri pomeriggio quando il collegio dei Commissari Sportivi del Gran Premio del Canada ha giudicato ininfluenti le prove portate dalla Ferrari al Paul Ricard con l’obiettivo di riaprire il caso Montreal. Tutto in archivio, quindi, come d’altronde era prevedibile.

I tredici giorni passati dalla bandiera a scacchi canadese al verdetto del Paul Ricard hanno però detto parecchio, anche se di fatto nulla è cambiato, e sarebbe un errore mettere tutto in archivio guardando avanti con indifferenza.

Tutte le parti chiamate in causa possono trovare dei punti su cui riflettere in ottica di un futuro più o meno vicino, elementi che possono diventare la base per un passo avanti su molti fronti.

La F1 deve rivedere la sua filosofia regolamentare

Le opinioni non sono tutte uguali. Con buona pace di tutti, il parere di un ex-campione del Mondo (ed in generale di chi una F1 l’ha guidata) ha un peso specifico importante. Il caso Montreal ha visto schierati dalla stessa parte una grossa fetta dei piloti in attività, più nomi della portata di Nigel Mansell, Mario Andretti, Jenson Button, Jacques Villeneuve, Damon Hill e via dicendo.

Alla cordata va aggiunto il coro degli appassionati, dal pubblico di Montreal fino al popolo dei social, che quasi all’unanimità ha chiesto una Formula 1 meno soffocata da regolamenti troppo ossessivi.

Sarebbe un autogoal clamoroso se FIA, Liberty Media e tutti coloro che hanno un ruolo decisionale in Formula 1, gettassero nel cestino questo allarme. Entro il mese di ottobre dovranno essere definite tutte le linee guida della F1 del futuro, e oltre a discutere di questioni tecniche e finanziarie, sul tavolo ci starebbe molto bene anche un ordine del giorno su questioni puramente sportive.

Non è compito semplice, perché oggi non sarebbe più tollerabile una Formula 1 in cui i piloti si fanno giustizia da soli, ma la realtà dice che si è arrivati ad esagerare sul fronte opposto. Rileggersi il regolamento sportivo punto per punto (e la cosa richiederà del tempo) è un esercizio che aiuterebbe a identificare quegli eccessi aggiunti anno dopo anno, senza un vero e proprio filo conduttore.

Toppe infilate di volta in volta per cercare di mettere nero su bianco una realtà troppo complessa da codificare. Riportare la Formula 1 ad un confronto meno cervellotico e più vicino a chi assiste ai Gran Premi in pista o davanti alla televisione non è una necessità meno urgente del budget cap o del numero di gare in calendario.

 
 

Più sportività su tutti i fronti

In Formula 1 la competizione è vissuta in modo così estremo da mettere i propri interessi personali davanti a tutto, con il tutto molto, molto distante. Quando sono chiamati in causa, piloti e squadre si confermano sempre lontanissimi da una visione obiettiva, perché vincere è l’unica cosa che conta.

Se in ballo ci sono i propri interessi le concessioni sono a zero, quando invece si osserva da spettatori allora si cambia divisa indossando i panni del barone De Coubertin. Non si possono cambiare i regolamenti sportivi senza la premessa di un passo indietro da parte di chi è in pista (e nel paddock), perché ci si esporrebbe ad una polemica per ogni episodio discutibile e non discusso.

Un passaggio a cui sarebbero chiamati anche i media e gli appassionati, due contesti che a motori spenti fanno molto rumore. Tra chi ha difeso a spada tratta Vettel in Canada ci sono persone che non hanno esitato a chiedere la penalità per Verstappen quando nel GP degli Stati Uniti del 2017, Max sorpassò Raikkonen nell’ultimo giro di gara superando la linea bianca continua. E la lista di episodi simili è di fatto molto lunga. Ci saranno giornate in cui si otterrà ciò che sembra giusto, ed altre in cui ciò che sembra giusto sarà negato dalle dinamiche della pista. E in quest’ultimo casa sarà da mandare giù, senza polemiche.

Ferrari compatta con Seb

A tarda serata nel paddock del Paul Ricard si commentava ancora la scelta della Ferrari di provare fino all’ultimo a difendere la condotta di gara di Vettel. Laurent Makies aveva preannunciato prove schiaccianti, che però secondo il collegio dei Commissari Sportivi non sono state tali.

La Scuderia ci ha provato, soprattutto per schierarsi al fianco del proprio pilota, e su questo fronte non si può che condividere la politica del Cavallino. Il rischio, poi confermato, era quello di esporsi ad una bocciatura, e nel paddock non è mancata l’ironia:
“Speravano di riaprire il caso con l’opinione di Chandhok?”, riferendosi ad uno degli elementi portati dalla Ferrari ovvero un’analisi dell’ex pilota indiano fatta per Sky Sport britannica.

“Forse era meglio sedersi al tavolo con la FIA in sede privata per chiedere più rispetto senza esposizione pubblica”, è stato il pensiero di un addetto ai lavori, ma a Maranello hanno deciso di giocare a carte scoperte e sotto i riflettori.

Un bell’attestato di stima nei confronti di Vettel, che da questa vicenda porta a casa comunque una nota positiva: la squadra per cui corre è sempre e comunque con lui, anche a rischio di uscirne sconfitta come è stato ieri al Paul Ricard.

Per battere questa Mercedes serve la gara perfetta

Un’ultima valutazione emersa da questa vicenda è che per battere la Mercedes servirà la gara perfetta. Oltre che negli uffici dei commissari sportivi, Vettel ha perso il Gran Premio del Canada per una sua sbavatura, che ha determinato l’innescarsi della nota vicenda.

Seb ha sottolineato come Hamilton a Montreal ne avesse di più in tutti i tratti guidati, ed in effetti essere concentrati al cento per cento con il fiato sul collo di Lewis non deve essere proprio una passeggiata.

Ma questo (oggi) è, e bisogna prenderne atto. La Ferrari non riesce ancora a dare a Vettel la monoposto che vorrebbe, però ha creato intorno al suo pilota il miglior contesto possibile per supportarlo, e quando arriveranno le piste (non tante a dire il vero) in cui la SF90 potrà dire la sua, servirà il miglior Seb per provare l’impresa. Non sarà facile, ma neanche impossibile.

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari arriva sulla sua moto

Sebastian Vettel, Ferrari arriva sulla sua moto

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Laurent Mekies, Sporting Director, Ferrari, nella conferenza stampa dei team principals

Laurent Mekies, Sporting Director, Ferrari, nella conferenza stampa dei team principals

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Patrick Vinet / Sutton images

Charles Leclerc, Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Dettaglio della paratia dell'ala anteriore della Ferrari SF90

Dettaglio della paratia dell'ala anteriore della Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Dettaglio della paratia dell'ala anteriore della Ferrari SF90

Dettaglio della paratia dell'ala anteriore della Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Dettaglio dell'ala anteriore della Ferrari SF90

Dettaglio dell'ala anteriore della Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Dettaglio dell'ala anteriore della Ferrari SF90

Dettaglio dell'ala anteriore della Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Ferrari SF90 dettaglio sottoscocca

Ferrari SF90 dettaglio sottoscocca

Foto di: Giorgio Piola

Ferrari SF90 dettaglio freno frontale

Ferrari SF90 dettaglio freno frontale

Foto di: Giorgio Piola

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