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Ferrari: è ufficiale John Elkann è presidente e Louis C. Camilleri sarà CEO

Con l'aggravamento delle condizioni di Sergio Marchionne dopo l'intervento chirurgico, il CDA della Ferrari ha deciso di nominare le figure che dovranno proseguire il suo progetto. Scopriamo chi è l'ex presidente della Philip Morris.

Sergio Marchionne, CEO FIAT e Louis Camilleri, Presidente di Philip Morris

Foto di: Sutton Motorsport Images

Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari e Louis Camilleri, Presidente di Philip Morris
Louis Camilleri, Presidente di Philip Morris
Da sinistra a destra: Sergio Marchionne, Presidente Ferrari e CEO di Fiat Chrysler Automobiles, Piero Ferrari, Vice Presidente Ferrari, Amedeo Felisa A.D. Ferrari, John Elkann, Presidente Fiat
Sergio Marchionne, CEO FCA
Piero Lardi Ferrari, Ferrari Vice President and Sergio Marchionne, CEO FIAT
Arrivabene, Marchionne e Binotto al pranzo di Natale Ferrari
Sergio Marchionne, CEO FIAT

John Elkann presidente e Louis Carey Camilleri amministratore delegato. La Ferrari cambia guida: la Casa del Cavallino ha ufficializzato il nuovo assetto manageriale dopo che il CDA, convocato d’urgenza al Lingotto, ha deciso i nomi di chi è chiamato a sostituire Sergio Marchionne nella gestione del marchio di Maranello dopo l’improvviso aggravamento del numero uno di Chieti.

“Per tanti Sergio è stato un leader illuminato, un punto di riferimento ineguagliabile. Per me è stato una persona con cui confrontarsi e di cui fidarsi, un mentore e soprattutto un amico”. Queste sono le parole di John Elkann presidente di FCA.

“Sono profondamente addolorato per le condizioni di Sergio. Si tratta di una situazione impensabile fino a poche ore fa che lascia a tutti quanti un senso di ingiustizia. Il mio primo pensiero va a Sergio e alla sua famiglia”.

L’aggravamento di Sergio nella clinica svizzera, ha trovato impreparato il Gruppo torinese che in fretta e furia, a borse chiuse, ha riunito i tre consigli di amministrazione a Torino per ridistribuire le molte deleghe che Marchionne aveva in mano: un provvedimento doloroso, ma necessario per far uscire dall’impasse Ferrari, FCA e Cnh Industrial, società bloccate dal potere di firma del numero uno.

Nella galassia del Cavallino nessuno si azzarda a commentare, ma questo passaggio di consegne segna un cambiamento epocale che consegna subito alla storia chi ha salvato la FIAT e poi rilanciato la Ferrari soprattutto a livello sportivo. Se la Scuderia lotta per il titolo mondiale piloti e Costruttori contro una Mercedes che sembra aver perduto la superiorità che ha caratterizzato i primi quattro anni della F1 nell’era ibrida il merito è sicuramente di Marchionne.

Sergio ha restituito un valore all’italianità della squadra, rinunciando ai tecnici di grido, per affidare la Gestione Sportiva a Mattia Binotto che è stato bravo a trovare nuove idee ed energie fresche nelle seconde e terze linee del Cavallino. Proprio nel momento in cui sembrava che, finalmente, potesse raccogliere i risultati di un duro lavoro, è arrivata la malattia che ha costretto il numero 1 a farsi da parte.

Si è detto che fosse solo un piccolo intervento e, invece, è apparso qualcosa di molto più serio, lasciando la presidenza della Ferrari nelle mani di John Elkann, il rampollo della famiglia che è cresciuto all’ombra di Marchionne.

Il ruolo esecutivo, invece, è stato affidato a Louis Carey Camilleri, ex presidente Philip Morris, 63enne egiziano di nascita ma di famiglia maltese con origini italiane. Divorziato dal 2004, è padre di tre figli: l’anno scorso è salito agli onori dei tabloid britannici per una liasion con la top model Naomi Campbell nata, pare, proprio nel paddock della F1.

Camilleri è entrato in Philip Morris nel 1978 salendo uno ad uno i gradini della multinazionale americana: nel 1995 era stato nominato amministratore delegato di Kraft Foods e l’anno successivo è passato al colosso del tabacco come CFO, prima di arrivare al ruolo di numero uno con un ingaggio degno di un pilota top di F1. Non deve sorprendere, quindi, che gli venga attribuito un patrimonio personale di oltre 180 milioni di euro.

Tanto per restare legati alla F1 si può aggiungere che Louis Carey è stato anche nel consiglio di amministrazione di Telmex International, la holding di telecomunicazioni messicana che è sponsor di Sergio Perez sulla Force India.

Camilleri passa per essere un manager dai bei modi ma che sa essere anche molto duro in certe occasioni: c’è chi ritiene che possa essere una figura importante per dare continuità al piano di lavoro di Sergio Marchionne che sta cominciando a dare i suoi frutti, a cominciare dal rilancio della Sauber come junior team con il supporto di Alfa Romeo.

Grande amico di Kimi Raikkonen (è per questo che Vettel ha cominciato una campagna stampa a supporto della permanenza di un anno di Iceman a Maranello?), Louis Carey cercherà di stabilizzare la squadra del Cavallino, sapendo che ci saranno delle battaglie come quelle regolamentari da combattere in nome e per conto di Sergio…

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