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Ferrari: dalle simulazioni pre gara si temeva il doppiaggio!

L'onta è stata evitata e il terzo posto di Vettel ha lenito la gara più difficile della stagione. A Maranello credono nella possibilità di vincere a Spa e Monza sfruttando i lunghi rettilinei. Nel Reparto Corse serve tempo per plasmare una squadra da mondiale, ma senza rivoluzioni.

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Zak Mauger / Motorsport Images

La Ferrari si è persa. Il podio ungherese di Sebastian Vettel ha dato più di quanto la SF90 abbia fatto vedere in pista nell’ultima gara prima delle vacanze estive. A Maranello non c’è tempo per tirare il fiato perché al Reparto Corse devono deliberare la Rossa che vedremo a Spa e Monza dove, almeno sulla carta, ci dovrà essere la riscossa del Cavallino rampante sulle due piste che più si addicono alle caratteristiche della monoposto.

Mattia Binotto nella sua lucida visione della realtà non ha nascosto i gravi deficit della SF90:
“Non possiamo essere soddisfatti del risultato magiaro che è da imputare soprattutto alla mancanza di massimo carico aerodinamico, che al momento ci penalizza e in gara si sente ancora più che in qualifica. Il caldo non ha aiutato e, anzi, ci ha fatto soffrire ancora di più per mancanza di aderenza”.

“Da una pista sulla quale sapevamo che saremmo stati in difficoltà abbiamo portato comunque a casa gli stessi punti costruttori dei nostri inseguitori. In questa settimana saremo impegnati ad analizzare i dati e a prepararci per le due importanti gare dopo l’estate”.

Nella Gestione Sportiva, quindi, si è preferito girare pagina guardando al futuro a corto raggio e non solo: la Ferrari ha bisogno di una vittoria scaccia crisi che allontani alcuni fantasmi che stanno togliendo serenità alla squadra.

C’è chi (Autosprint) invoca l’arrivo al fianco di Binotto di un “racer” in versione Grande Bastardo e chi (Corriere dello Sport) si aspetta che a Maranello vadano sul mercato per prendere qualche eccellenza tecnica visto il fallimento della squadra autarchica voluta da Sergio Marchionne.

Insomma si chiede una rivoluzione nel Reparto Corse non considerando che proprio Mattia Binotto sta ridisegnando la Gestione Sportiva nel tentativo di adeguare la squadra a quelle che saranno le aspettative della F1 nel 2021.

L’occhialuto ingegnere reggiano ha una chiara visione di quali siano le carenze della Ferrari da un punto di vista umano, tecnico e gestionale e ha bisogno di tempo per mettere ogni tassello al suo posto.

Con una Rossa capace di prendere le occasioni che le si sono presentate nel corso della stagione 2019 forse non avrebbe avuto addosso la pressione che si sta alzando dopo Budapest, ma senza nemmeno una vittoria nel carniere è chiaro che il tempo di cui Mattia ha bisogno si sta accorciando terribilmente.

Ecco perché Spa e Monza diventano la Scilla e Carridi di un’Odissea Rossa: la Ferrari “deve” vincere una delle due gare con i lunghi rettilinei per avvalorare la tesi che la SF90, nata alla ricerca della massima efficienza aerodinamica, sia in grado si sfruttare la potenza del motore e le velocità massime, per raccogliere quel bottino che la squadra ha dilapidato per carenze di affidabilità e per gli errori dei piloti.

In Ungheria l’endemica carenza di carico aerodinamico si è fatta sentire, ma chi sperava che le regolazioni alla sospensione anteriore trovate a Hockenheim fossero davvero il punto di ripartenza della stagione Rossa nella gestione delle gomme, c’è rimasto male.

Va detto che la Ferrari all’Hungaroring anche ha rinunciato a qualche cavallo di potenza per evitare i guai di affidabilità apparsi nelle qualifiche in Germania e se deve fare a meno di uno dei punti forti della macchina è evidente che il cammino diventa tutto in salita.

In Q3, ma anche in gara, sono quasi sparite le differenze di velocità massima (e nei tempi del T1) rispetto alla Mercedes dotata di una nuova poderosa benzina frutto di chissà quale intruglio chimico.

E, forse, ha deciso di partire con meno carburante del solito nel tentativo di recuperare un po’ di prestazione sul giro (10 kg in meno valevano un decimo e mezzo sul passo gara), ma il risultato è stato che i piloti hanno dovuto ricorrere alla guida lift and coasting (rilascio del gas prima della staccata) per risparmiare benzina, dando anche l’impressione di una power unit particolarmente assetata.

Insomma non ha girato niente dalla parte giusta, ma i tecnici di Maranello erano perfettamente consapevoli a che cosa stavano andando incontro: “…le simulazioni pre-gara – aveva svelato una gola profonda prima della gara – ci danno addirittura doppiati senza una safety car!”.

Quell’onta è stata scontata, ma è chiaro che il distacco di un minuto pesa molto più della soddisfazione del podio di Sebastian Vettel: la SF90 marciava con un passo di un secondo più lento di Mercedes e Red Bull.

Insomma prestazioni non da top team: la sosta estiva può essere utile a rimettere ogni cosa al suo posto?

Il terzo classificato Sebastian Vettel, Ferrari, festeggia con il suo trofeo

Il terzo classificato Sebastian Vettel, Ferrari, festeggia con il suo trofeo

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, precede Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10, e Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, precede Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10, e Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, fa un pit stop

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, fa un pit stop

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Lance Stroll, Racing Point RP19, precede Sebastian Vettel, Ferrari SF90, e Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C38

Lance Stroll, Racing Point RP19, precede Sebastian Vettel, Ferrari SF90, e Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C38

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Il terzo classificato Sebastian Vettel, Ferrari, festeggia con il suo team al Parc Ferme

Il terzo classificato Sebastian Vettel, Ferrari, festeggia con il suo team al Parc Ferme

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, precede Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Charles Leclerc, Ferrari SF90, e il resto delle auto all'inizio della gara

Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, precede Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Charles Leclerc, Ferrari SF90, e il resto delle auto all'inizio della gara

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing, il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 e Sebastian Vettel, Ferrari sul podio

Max Verstappen, Red Bull Racing, il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 e Sebastian Vettel, Ferrari sul podio

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari, firma autografi ai fan

Charles Leclerc, Ferrari, firma autografi ai fan

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Frederic Vasseur, Team Principal, Alfa Romeo Racing e Charles Leclerc, Ferrari

Frederic Vasseur, Team Principal, Alfa Romeo Racing e Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

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