Ferrari: c'è una richiesta di chiarimento normativo sulle sospensioni idrauliche?


A Maranello, dove non hanno mai sviluppato il "correttore d'assetto" per stabilizzare l'altezza da terra, vogliono sapere se una soluzione uscita dalla porta possa rientrare dalla finestra, visto che la Mercedes avrebbe un sistema aggiornato.










Marcin Budkowski è entrato in un… buco nero da quando la Renault ha ufficializzato che l’ex direttore tecnico della FIA in Formula 1 avrebbe lasciato il suo ruolo di commissario della Federazione Internazionale per portare tutte le informazioni sensibili di sua conoscenza al team di Enstone.
Cosa sia successo per provocare le immediate dimissioni dell’ingegnere polacco dal ruolo tecnico apicale non è dato sapere, ma l’uscita dalla FIA di Marcin, ex aerodinamico di McLaren e Ferrari, ha dato un profondo scossone al paddock del Circus, perché era stato proprio Budkowski a imporre alle squadre delle direttive tecniche che un po’ alla volta hanno ristretto i margini di azione dei progettisti sui temi più border line del regolamento: le sospensioni idrauliche capaci di simulare le sospensioni attive e l’olio del lubrificante usato come “additivo” della benzina per potenziare i 6 cilindri turbo.
Due temi spinosi che hanno fatto discutere e scatenato feroci polemiche nel corso della stagione. Ora che Budkowski ha lasciato il ruolo federale, si è visto che a riprendere l’importante funzione è stato Charlie Whiting che era stato gradualmente messo ai margini della conduzione tecnica della Federazione Internazionale, pur mantenendo il ruolo di direttore di prova.
L’esperto inglese era visto come uno degli uomini fedeli a Bernie Ecclestone e con l’uscita di Mister E dal paddock, il suo ruolo si è pesantemente indebolito, per quanto esista una grande stima e amicizia con Ross Brawn, che è il direttore generale in Formula 1 e rappresenta con Chase Carey e Sean Bratches il promotore Liberty Media ai GP.
Charlie Whiting era andato in rottura con Marcin Budkowski sulla riduzione del consumo di olio nei motori che scattava dal GP d’Italia a Monza, rivelando che all’interno della FIA ci fossero vedute diverse: il britannico voleva che tutti i 6 cilindri utilizzati dal GP d’Italia in poi avrebbero dovuto sottostare alla nuova prescrizione tecnica che limitava il consumo dell’olio a 0,9 litri per 100 km, mentre la Mercedes, che aveva omologato il motore 4 a Spa, una gara prima dell’entrata n vigore della nuova regola, ha potuto pompare il “lubrificante” in camera di combustione senza alcun vincolo, dal momento che il provvedimento non poteva essere retroattivo.
Sulle sospensioni idrauliche la posizione di Charlie era meno restrittiva di quella poi sostenuta da Budkowski e le squadre di Formula 1 che stanno lavorando alle monoposto 2018 vogliono sapere quale sarà l’atteggiamento della Federazione al ritorno delle sospensioni idrauliche che son state molto ridimensionate quest’anno.
Stando alle indiscrezioni, la Ferrari avrebbe presentato alla FIA una richiesta di chiarimento regolamentare su questo tema per capire quali saranno i limiti di azione e se sulla Rossa del prossimo anno sarà necessario montare il “correttore d’assetto” (che è comunque allo studio), oppure no.
E pare che alla domanda non sia arrivata alcuna risposta, creando un ritardo nelle scelte di progetto in una fase molto delicata nella definizione delle nuove macchine.
Si dice che la Mercedes stia valutando se mantenere il passo lungo passando all’assetto Rake, seguendo le suggestioni che gli arrivano dalla Force India, capace di ottenere eccellenti risultati con un budget striminzito, oppure se restare fedele alla macchina che cerca di mantenere stabile la minima altezza da terra per creare molto carico grazie alle maggiori superfici, perché potrebbe esserci una riapertura alle sospensioni idrauliche…
Come si può ben capire non si tratta di un tema di poco conto…

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Riguardo questo articolo
Serie | Formula 1 |
Evento | GP del Messico |
Location | Autódromo Hermanos Rodríguez |
Autore | Franco Nugnes |
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