Ferrari: c'è una notte per trovare il bandolo della matassa perso con Vettel
Verstappen è stato davanti con la Red Bull, ma il team di Maranello cura la Mercedes che punta a disputare il GP del Canada senza usare le Hypersoft. Che reazione può avere la Rossa?
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Non è una serata delle più semplici quella che attende gli ingegneri, top-team inclusi. Le variabili emerse al termine della prima giornata di attività in pista sul circuito Gilles Villeneuve sono diverse e non tutte semplici da decifrare.
Davanti a tutti c’è una Red Bull con Max Verstappen, ma Montreal non è Monte Carlo, e potrebbe rientrare nel calderone “bella di venerdì”, che è un copione noto.
Questo è solo uno degli interrogativi a cui darà risposta la giornata di domani. In casa Ferrari c’è un feeling che ricorda il venerdì di Baku, ovvero la SF71H che fa ancora i capricci, soprattutto per quanto riguarda trazione e guidabilità, ma sembrano problemi che sulla carta possono essere risolvibili, come è accaduto in Azerbaijan.
Non tutto è filato liscio nel venerdì Rosso, con Sebastian Vettel che ha pizzicato il muro nelle fasi finali della FP1 costringendo i meccanici agli straordinari. Seb ha perso i primi 25 minuti della sessione pomeridiana, poi è tornato in pista cercando di recuperare il tempo perso.
Nel frattempo Kimi Raikkonen si è portato al secondo posto nella simulazione di qualifica (a 0”130 da Verstappen), tempo che Vettel non è riuscito a raggiungere restando ad oltre mezzo secondo dal compagno di squadra.
“Anche io oggi non ho guidato al meglio”, ha dichiarato il tedesco a fine giornata, ed in effetti la quinta posizione finale non è proprio nelle aspettative della Ferrari.
Nel box del Cavallino hanno una serata per fare il punto, valutando ovviamente anche la variabile ‘pista’ che a Montreal è molto significativa.
Il rischio è quello di modificare un setup che domani, su una pista che si gommerà sempre di più, andrà a trovare condizioni migliori per garantire un’ottima performance. E’ un copione già visto a Baku, quindi ben conosciuto.
C’è anche la curiosità di vedere se la nuova power unit di Vettel potrà avere qualcosa in più in qualifica, ed altrettanta curiosità di vedere cosa potrà fare il vecchio motore Mercedes, che al di là dei proclami pessimistici di Hamilton e di un contachilometri da 24 ore di Le Mans, sembra fare ancora egregiamente il suo lavoro.
Nonostante Lewis Hamilton sia solo quarto (e Bottas sesto) il team campione del Mondo è quello che ha impressionato di più nel venerdì canadese. Il tempo di Hamilton (a 0”579 da Verstappen) è stato ottenuto con la mescola Supersoft, ovvero la più dura in dotazione nel weekend di Montreal, e questo ha spaventato non poco la cocorrenza.
Aveva stupito la scelta di pneumatici fatta dalla Mercedes per il Gran Premio del Canada (solo 5 set di iperstoft contro le 8 di Ferrari e Red Bull) ma alla luce di quanto visto oggi la strategia sembra essere più chiara. Né Hamilton né Bottas hanno utilizzato le ipersoft, concentrando il programma di lavoro esclusivamente su ultrtasoft e supersoft. Solo nella FP3 Hamilton e Bottas proveranno il compound più tenero a disposizione, una prova generale in vista della Q3. In casa Mercedes il piano è infatti quello di riuscire a passare il taglio della Q2 con le ultrasoft, mescola con cui Bottas oggi ha chiuso in sesta posizione, puntando ad una gara con un secondo stint da affrontare con le supersoft.
Mettere da parte le ipersoft sarebbe un sospiro di sollievo per Toto Wolff, visti i problemi che la squadra ha accusato a Monte Carlo con questa mescola. Hamilton si è confermato ottimista in merito alla gestione delle Hypersoft, confermando un proficuo debriefing tenutosi dopo il weekend di Monaco proprio sui motivi che avevano portato alla cattiva gestione di questa mescola. Il problema potrebbe essere risolto, ma se si può evitare del tutto tanto meglio. E con la Mercedes vista oggi, passare il Q2 con Ultrasoft non dovrebbe essere un problema.
Ci proveranno solo Hamilton e Bottas? Al momento sembra di si, ma sarà necessario attendere i riscontri della FP3 per avere un quadro della concorrenza. Red Bull sembra molto a suo agio con la Hypersoft, che un po' a sorpresa non ha avuto i temuti problemi di degrado e usura.
La pista di Montreal si è confermata meno severa di Monte Carlo, e questo è stato un sospiro di sollievo per Ricciardo e Verstappen, che puntano sulla possibilità di poter coprire più giri degli avversari diretti con questa mescola. Ma la beffa potrebbe essere vedere le Mercedes scavalcare il problema…
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