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Ferrari: c'è un segreto nella SF90 veloce a Hockenheim?

I tecnici del Cavallino non hanno portato novità aerodinamiche in Germania, ma le Rosse rivaleggiavano con le Mercedes dotate di un pacchetto che valeva quasi mezzo secondo. Sulla Ferrari funzionano la piccola modifica alla sospensione anteriore e la nuova benzina Shell.

Ferrari SF90, dettaglio del cestello del freno anteriore

Foto di: Giorgio Piola

C’è qualcosa che non quadra: la Mercedes ha portato a Hockenheim un pacchetto aerodinamico importante che secondo le stime più poteva valere quasi mezzo secondo sul tempo al giro. Questo salto di qualità in qualifica non si è visto, dal momento che Lewis Hamilton ha conquistato la pole position per 346 millesimi su Max Verstappen.

La Red Bull in Germania si sarebbe dimostrata terza forza se le due Ferrari avessero completato le qualifiche (Vettel è stato fermato dall’intercooler aria/acqua per una perdita di aria, mentre Leclerc ha subito il cedimento della pompa della benzina) e come ha ammesso lo stesso Toto Wolff non ci si sarebbe dovuti sorprendere nel vedere due Rosse in prima fila.

Al netto dei due (gravi) cedimenti che hanno fermato le SF90, è lecito chiedersi come sia stato possibile che la Rossa abbia potuto sfidare le frecce d’argento non avendo portato aggiornamenti tecnici a Hockenheim, una pista che ha nel Motodrom un tratto guidato che avrebbe dovuto mettere in ginocchio le Ferrari.

Guardando i tempi delle prove libere così non è stato: se il venerdì tutta l’attenzione era finalizzata alla canicola tedesco, con un caldo quasi proibitivo (52 gradi di asfalto!) che ha oggettivamente messo in crisi le Mercedes sia nello sfruttamento delle gomme, sia nel raffreddamento della power unit (nonostante gli interventi sostanziosi sull’impianto, dopo i guai patiti in Austria), non si sono trovate risposte sul perché le Ferrari volassero in Germania anche sabato mattina con il (relativo) fresco, quando la situazione ambientale diciamo che si era normalizzata (26 gradi di aria e un picco di 38 gradi sulla pista).

E, allora, cosa è successo? I tecnici del Cavallino hanno davvero capito come ottimizzare l’assetto della SF90 per trarre il massimo del potenziale dalla Rossa dopo le informazioni raccolte a Silverstone?

In parte sicuramente sì, ma al Reparto Corse hanno provveduto a modificare la sospensione anteriore spostando il punto di fulcro del puntone con un bracket leggermente più sporgente dal porta mozzo andando nella direzione seguita da tutti quelli che riescono a far funzionare le gomme nella giusta finestra di funzionamento.

A livello di sviluppi aerodinamici nulla di nuovo è stato portato a Hockenheim, ma la piccola modifica alla sospensione, unita a una diversa messa a punto (sono cambiate anche altezze e rigidezze) hanno permesso alla SF90 di difendersi anche nelle curve lente, dove il divario con le Mercedes era macroscopico.

Se l’indiscrezione che Motorsport.com ha raccolto è vera l’avremo dall’andamento della corsa di Charles Leclerc e Sebastian Vettel. Indipendentemente dalla posizione in cui i due ferraristi si troveranno in gara, sarà interessante analizzare quale sarà l’effettivo passo gara delle Rosse anche nel famigerato terzo settore. Perché se così fosse, allora anche l’Ungheria della prossima settimana non sarebbe più un tabù e magari a Maranello potrebbero pensare alla sosta estiva con maggiore ottimismo per l’andamento della seconda parte della stagione. Affidabilità permettendo.

Perché a Hockenheim è stata provata anche una nuova benzina Shell, capace specie in qualifica, di dare al motore più “vitamine” del solito…

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