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Ferrari: c'è un problema di materiale alla trasmissione?

Il cambio rotto da Vettel nelle libere ha gettato nello sconforto il pilota tedesco e la squadra, ma la SF16-H a Silverstone paga un distacco dalla Mercedes che non è da top team. La macchina è critica al limite e i piloti commettono errori.

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H

Foto di: XPB Images

(Da sx a dx): Bernie Ecclestone, con Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H ai box
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H ai box
(Da sx a dx): Sebastian Vettel, Ferrari con Diego Ioverno, Direttore delle Operazioni Ferrari e Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari firma autografi ai tifosi

Un secondo e cinquecentonovantaquattro millesimi. È questo il divario che ha separato oggi a Silverstone il poleman Lewis Hamilton dalla prima delle Ferrari, quella di Kimi Raikkonen. Un secondo e mezzo, per dirla in modo più secco, e nel Motorsport non è proprio cosa da poco. Sa tanto di un tre a zero calcistico, o di un sei-due tennistico.

Che la Mercedes a Silverstone si sarebbe trovata nel suo habitat naturale era tutto sommato nei pronostici, e per la Ferrari ritrovarsi dietro Hamilton e Rosberg poteva essere in preventivo, anche se non con questi distacchi. Ma terminare le qualifiche alle spalle della Red Bull non era nelle previsioni.

Cosa non ha funzionato in casa Ferrari nel sabato di Silverstone? Al di là dei problemi di affidabilità al cambio, la parola è una: bilanciamento. Dopo i riscontri delle prime prove libere nel box del Cavallino la scorsa notte hanno fatto le ore piccole. Qualcosa è cambiato, ma qualcosa.

Perché interpretare la SF16-H sembra sempre essere un esercizio complesso, soprattutto sui tracciati dov'è il telaio a salire in cattedra. Raikkonen si è confermato dietro alle Red Bull, e Vettel dietro a Raikkonen. Certo, il potenziale di Seb (finito sei decimi dietro al compagno di squadra) era migliore di quello che ha detto il cronometro, ma parliamo di una potenziale quarta posizione, dietro un ispirato Verstappen. E, a dirla tutta, parliamo ancor di un tempo che Vettel avrebbe potuto fare, ma non ha fatto.

La SF16-H forse non è la monoposto dalla guidabilità migliore, ma il “cecchino” Vettel, capace di tirare fuori dal cilindro quel giro secco che lo ha reso celebre, ultimamente si alterna con un pilota che non è sempre immune da piccole ma cruciali sbavature. Nell’economia del weekend di Vettel guadagnare un paio di posizioni sulla griglia di partenza di domani non avrebbe comunque svoltato il fine settimana. Ovviamente il tutto a causa della penalità che Seb dovrà scontare per la sostituzione del cambio che lo retrocederà in sesta fila.

Il problema alla trasmissione non ci voleva proprio nel sabato ferrarista. Nel momento in cui la squadra stava provando a portare la monoposto nella sua sempre ridotta finestra di funzionamento per cercare almeno di contrastare la Red Bull, è arrivata la doccia fredda del problema alla trasmissione di Vettel.

Ripercorrendo la stagione della Ferrari, emerge un problema “cambio” soprattutto nelle ultime gare. Le sostituzioni di Sochi e Shanghai sono imputabili a cause esterne (in entrambi i casi incidenti), mentre i problemi accusati da Raikkonen a Montecarlo, e da Vettel a Spielberg e Silverstone, sono di natura tecnica. A insospettire i tecnici di Maranello è la sequenza di anomalie accusate da Vettel, al punto da far ipotizzare (le risposte arriveranno, forse, dopo il rientro della squadra in sede) un problema di materiali.

Il cambio rotto da Vettel questa mattina era nuovo, con soli dieci giri percorsi, essendo stato sostituito (come prevede il regolamento) dopo il ritiro la scorsa domenica sul Red Bull Ring. Quel “again”, pronunciato via-radio da Vettel, è un “ancora” che comincia a suonare come un allarme.

I volti in Ferrari sono sembrati tirati, e non potrebbe essere altrimenti. Ma non c’è tempo per lo sconforto, avendo davanti una gara ancora tutta da disputare e un campionato che a ritmi incalzanti propone piste, temperature, asfalti e mescole differenti.

Quello di Silverstone potrebbe anche essere il weekend più difficile per la Ferrari, ed è quello che si augurano nel box Rosso. Il tracciato inglese fu duro con la Ferrari anche dodici mesi fa, (Raikkonen, sempre quinto, rimediò 1”131 dal poleman Hamilton), ma il secondo e mezzo di oggi pesa sembra avere un peso specifico differente.

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