Ferrari: Andretti chiama il Cavallino in Indycar
L'ex ferrarista, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, invita Binotto a incontrare Roger Penske promotore della serie USA per cambiare le regole visto i limiti che la F1 vuole introdurre. Per Mario si dovrebbe permettere a Maranello di sfidare Dallara con il proprio telaio.

Mettiamoci d’accordo. La Ferrari non vuole una Formula 1 che somigla alla Indycar e poi dovrebbe andare a correre nel campionato di monoposto americano? La chiamata, però, è giunta da un personaggio autorevole. Stiamo parlando di Mario Andretti sentito dall’altra parte dell’Oceano. L’ex ferrarista, campione del mondo di F1 nel 1978 e vincitore di Indy500 nel 1969, in un’intervista con la Gazzetta dello Sport invita la Scuderia a tornare in America.
Il campione dei due Mondi (si è aggiudicato la Champ Car nel 1984) visti i chiari di luna della F1 chiede un incontro di Mattia Binotto, team principal del Cavallino, con Roger Penske, titolare della Indycar, magnate americano che è fra i più grandi dealer della Ferrari negli Stati Uniti.
Andretti ha le idee chiare: “Avere la Ferrari sarebbe incredibile. Non solo da motorista, ma anche da telaista. È chiaro che bisognerebbe cambiare le regole, ma preferirei una sfida tutta italiana Dallara – Ferrari".
"Il Cavallino farebbe crescere l’interesse per il campionato, ma c’è l’ostacolo delle norme. Suggerisco a Binotto di venire a proporre un’idea a Roger Penske”.
Il sasso nello stagno è stato lanciato, mentre la Casa di Maranello potrebbe diversificare una parte dell’attività e del personale su un programma legato al mondiale endurance, ora che WEC e IMSA hanno varato un regolamento uguale che potrebbe favorire il rilancio di una categoria che può fare affidamento su 24 Ore di Le Mans e 24 Ore di Daytona, due icone nella storia del Cavallino.
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