Ferrari: anche a Monza sembra una partita a ping pong con la Mercedes
Per Arrivabene la Mercedes resta la favorita del GP d'Italia, ma Toto Wolff teme la Rossa che oggi è arrivata solo a un decimo dalle W08 con Vettel. Analizziamo i diversi aspetti di una sfida che si preannuncia emozionante come a Spa.
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Andrew Hone / Motorsport Images
Sembra una partita di ping-pong. “La Mercedes qui è favorita – ha confermato Maurizio Arrivabene – e lo sapevamo. Lavoreremo per invertire questa tendenza grazie anche al ritrovato supporto dei tanti tifosi Ferrari qui presenti”.
“Non ci sentiamo i favoriti – ha risposto Wolff – il weekend è lungo ed è ancora tutto da verificare sul campo”.
La Ferrari getta la palla nel campo Mercedes, indicando la W08 come la vettura da battere sul circuito di Monza, cosa tra l’altro confermata dalla prima giornata di prove conclusa oggi sul circuito brianzolo. Ma nel team campione del Mondo rispondono che sarà un confronto alla pari, con un verdetto per nulla scontato e ancora tutto da scrivere.
E’ probabile che entrambe le teorie siano attendibili. Ovvero, la Mercedes è la favorita, ma con un margine molto ridotto che non consente di poter considerare il weekend italiano in discesa. Nell’ultimo triennio Hamilton e Rosberg (così come il team Mercedes) erano abituati a potersi concedere anche qualche sbavatura, tanto alla fine il margine di superiorità tecnica era una medicina che guariva tutti gli acciacchi.
Oggi non è più così, neanche a Monza, teatro perfetto per una monoposto a passo lungo e una power unit che non è inferiore alla concorrenza.
Il divario con la SF70H è talmente ridotto che tutto deve essere al cento per cento, pena la sconfitta. Le prime prove del Gran Premio d’Italia hanno confermato margini importanti nella sessione del mattino (con Hamilton, leader, davanti di oltre un secondo rispetto a Vettel, terzo), ma nel pomeriggio si è tornati su valori più usuali, con il ferrarista (sempre terzo) ma a 140 millesimi dalla prima Mercedes, questa volta quella di Bottas.
Nel paddock non tutti sono sicuri che i valori in campo siano davvero quelli pomeridiani, convinti che Hamilton e Bottas si siano un po’ nascosti imbarcando più carburante del solito. In Mercedes confermano la classifica, ovvero… ’siamo davanti ma di poco’, temendo il salto di performance a cui ci ha abituato la Ferrari tra venerdì e sabato.
La radiografia della giornata resta comunque quella di una Mercedes che prenota la prima fila ed una Rossa che non parte battuta. E nel team tedesco ci sarà anche da preparare la gestione “Bottas” nel caso diventasse necessaria.
Il finlandese si è espresso bene nella sessione pomeridiana, ritrovando i tempi di Lewis Hamilton dopo un weekend sottotono a Spa. La Mercedes ha investigato dopo la gara belga per capire l’origine dei problemi di trazione che hanno condizionato la gara di Valtteri, ed è emerso che a sbagliare è stato il pilota, che ha gestito in modo non ottimale il warm-up delle gomme.
Un weekend “no”, quindi, arrivato in una fase cruciale del Mondiale al punto da retrocedere Valtteri al ruolo di scudiero del compagno di squadra. Se domani Bottas dovesse confermarsi davanti ad Hamilton, in Mercedes il briefing pre-gara avrà una coda in più.
A sorpresa la prima giornata di “lavoro” sul circuito di Monza ha confermato due McLaren in settima ed ottava posizione. Vandoorne ha preceduto Alonso, e il belga, a differenza di Fernando, non ha il fardello delle penalità da scontare sulla griglia di partenza di domenica, avendo già pagato la “tassa” della nuova power unit la scorsa settimana a Spa.
A sottrarre posizioni di partenza al risultato delle qualifiche saranno anche le due Red Bull (a conferma di un periodo nero per la power unit Renault, che oggi ha fermato anche Sainz con una fumata senza appello) ed ecco che se i valori in campo odierni saranno confermati anche doman,i Vandoorne potrebbe potenzialmente ambire a scattare dalla quinta posizione dello schieramento. Quasi fantascienza per la McLaren, ma in realtà basterà una top-10 per una sana boccata d’ossigeno dopo gli schiaffi presi sin dai primi test invernali.
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