Ferrari: a preoccupare non sono i numeri, ma il trend negativo
A metà stagione si riparte da una sorta di "zero a zero", anche se Vettel negli ultimi 4 GP ha incassato 48 punti contro i 72 di Hamilton e la Ferrari ha messo in carniere 79 lunghezze contre le 151 della Mercedes. La riscossa è attesa in Ungheria?
Foto di: Sutton Motorsport Images
Al giro di boa del Mondiale 2017 Sebastian Vettel e Lewis Hamilton ripartono praticamente da zero. La classifica conferma un punto di vantaggio del ferrarista sul principale rivale nella corsa al titolo, ma di fatto è uno “zero a zero”.
Un parziale che la Ferrari avrebbe firmato con il sangue ad inizio stagione, ma non dopo sei gare, metà delle quali avevano visto Vettel vincitore. Dopo tre Gran Premi d’assenza la Rossa ha ritrovato a Silverstone la via del podio, ma è un terzo posto meno dolce del previsto quello conquistato da un comunque positivo Kimi Raikkonen.
La Ferrari sapeva che quella di Silverstone non sarebbe stata una trasferta semplice, ma dopo le qualifiche il weekend sembrava aver preso una direzione migliore di quella prevista. C’erano le premesse per una corsa in grado di assicurare punti importanti, anche in caso di vittoria di Hamilton, eventualità che sembrava abbastanza scontata.
Ma già dal via della gara si è capito che la giornata non sarebbe stata delle migliori per il Cavallino. La partenza di Vettel è stata al ralenty, ed anche se il tedesco tra le curve 2 e 3 ha provato a recuperare terreno, si è ritrovato dietro a Verstappen.
Il copione della sua gara da quel momento è stato un altro, come era facile prevedere. Al netto dei problemi di gomme che hanno condizionato i giri finali, non è stata una giornata delle migliori per il leader del Mondiale, che ha faticato molto per avere la meglio su Verstappen perdendo terreno nei confronti del tandem Raikkonen-Hamilton e, soprattutto, su Valtteri Bottas.
Il potenziale velocistico della SF70H lo si è visto quando Vettel ha effettuato l’undercut ai danni dell’olandese, ma per liberarsi della Red Bull ha dovuto anticipare la sua sosta, un aspetto non indifferente in merito a quanto accaduto alle sue gomme negli ultimi giri.
Il problema alla gomma anteriore sinistra è costato a Vettel sei punti, con la retrocessione dal quarto al settimo posto, ma in ogni caso ci sarebbe stato poco da festeggiare.
A preoccupare non sono i numeri di una classifica che vede pur sempre Vettel leader, quanto un trend che è poco positivo. Negli ultimi quattro Gran Premi il tedesco ha conquistato 48 punti, contri i 72 di Hamilton e i 79 di Bottas, e complessivamente la Ferrari tra Canada, Azerbaijan, Austria e Gran Bretagna, ha portato a casa 79 lunghezze contro le 151 della Mercedes.
La W08 è indubbiamente cresciuta, e questo è un dato di fatto. Ma i riscontri attesi dal nuovo motore portato dalla Ferrari a Silverstone non sono sembrati in grado di avvicinare il potenziale in qualifica della power unit Mercedes, e questo in prospettiva preoccupa non poco.
E c’è anche l’impressione che il tandem Hamilton-Bottas abbia lasciato per strada meno rispetto a quello che è stato perso da Vettel-Raikkonen, ed anche questo è un dato su cui riflettere. Si parla di dettagli, ovviamente, una sbavatura nel momento clou delle qualifiche, una partenza non perfetta, ma dettagli che in un confronto così serrato come quelli a cui si sta assistendo in questo Mondiale fanno la differenza.
Dopo il peggior parziale della stagione (43 a 21 per la Mercedes) la Ferrari è chiamata alla riscossa tra due settimane a Budapest.
Un’impresa, a ruoli invertiti, riuscita alla Frecce d’Argento dopo il disastroso Gran Premio di Monte Carlo, dove la Mercedes incassò un 43-18 frutto della perentoria doppietta Rossa. La configurazione dell’Hungaroring, pista in cui il carico aerodinamico è cruciale, dovrebbe sposarsi bene con la SF70H.
Dopo aver scalato una montagna lo scorso inverno, ora il Cavallino ha davanti una collina. Si può fare, ma ci sarà da contenere un Lewis Hamilton che sul tracciato magiaro vanta ben cinque successi...
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