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Ferrari: Leclerc ha saputo giocare il jolly di un pit stop

Leclerc riesce a estrarre il massimo dalla Ferrari SF1000 sfruttando una strategia di gara che gli ha permesso di concludere il GP 70° anniversario al quarto posto. Vettel, invece, continua a deludere restando fuori dalla zona punti, immerso in una crisi che va oltre le semplici ragioni tecniche. La Ferrari ottimizza al massimo il potenziale a disposizione e azzecca una strategia azzardata con una sola sosta per il cambio gomme.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Mark Sutton / Motorsport Images

“Yes Yes Yes”. Tagliato il traguardo Charles Leclerc ha festeggiato il quarto posto di Silverstone come una vittoria. Alla vigilia della corsa il monegasco non sperava certo di arrivare ai piedi del podio, e lo stupore per il risultato ci sta tutto, come ci sta la sorpresa di Leclerc quando nel giro di rientro ha chiesto via-radio al suo ingegnere i primi dieci classificati. Xavi Marcos ha risposto scorrendo la top-10, e Charles ha replicato: “Ma dov’è Seb?”.

C’è una Ferrari a due velocità, quella di Leclerc che in un anno difficile prova a giocare tutti i jolly possibili (oggi a Silverstone è stata la sosta singola) e quella di Vettel, che sembra afflitta da un male oscuro che ha reso irriconoscibile il quattro volte campione del Mondo.

Al netto del macroscopico errore commesso nel Gran Premio della Stiria, il percorso di Leclerc è quello di un fuoriclasse che garantisce un valore aggiunto che mai come in questo momento è vitale per la Ferrari. Non c’è solo Leclerc, perché anche il race-team sta lavorando egregiamente con il materiale a disposizione, ma Charles è la parte più evidente di un gruppo di ‘racers’ che sta cercando di aggrapparsi a tutto.

“Il piazzamento di oggi per noi vale come una vittoria – ha commentato Leclerc - anche se non è consueto sbilanciarsi in questo modo per un quarto posto. Eppure se mi avessero detto questa mattina che avrei chiuso così scattando dall’ottava posizione in griglia avrei firmato immediatamente”.

Sono giornate che servono, che stemperano (anche solo per poco) la tensione di una squadra sotto pressione, perché quando ti chiami Ferrari sei ‘condannato’ a lottare per la vittoria, a prescindere da tutto.

“A livello di strategia la squadra aveva qualche perplessità sul fare una sola sosta – ha confermato Charles - anche considerando come erano ridotte alcune gomme nella gara della settimana scorsa. Ma a volte, da pilota, riesci a percepire dalla vettura alcune sensazioni che non si vedono nemmeno sui dati che compaiono sui monitor".

"Per questo ho insistito per fare una sosta sola, ero convinto che saremmo riusciti a farcela. In tempi duri come questi dobbiamo essere in grado di cogliere ogni opportunità che ci si presenta e oggi ci siamo sicuramente riusciti. Sono molto contento del risultato odierno”.

Il successo è ancora lontano, anche con un super-Leclerc e con un gruppo di lavoro che sta facendo il massimo durante i weekend di gara, ma oggi l’importante è tenere botta in attesa di tempi migliori.

Nonostante la Stiria, Leclerc è quarto nel Mondiale, con 45 punti contro i 10 di Vettel, e sono numeri che fotografano perfettamente la situazione.

Il ‘caso’ Vettel è destinato a tenere banco, fermo restando che probabilmente basterebbe un risultato positivo per stemperare il tutto, ma il risultato deve arrivare. Il Vettel attuale sembra frenato da un problema importante, che può essere tecnico (ma il team lo esclude categoricamente) o una situazione di disagio che si riflette in ciò che vediamo in pista.

Dopo la corsa Seb ha espresso dei dubbi sul pit-stop chiamato dal team quando Leclerc è arrivato alle sue spalle, spostando la sua strategia su due soste. Una polemica inutile che non fa bene a nessuno.
“Non abbiamo sacrificato Seb – ha chiarito Binotto – nella posizione in cui si trovava non sarebbe cambiato nulla anticipando o ritardando la sosta di qualche giro, ma in ogni caso non c’è stato alcun sacrificio nei confronti di Seb per favorire Charles. Abbiamo sempre detto che massimizzare i punti della squadra è la prima priorità, ed è quello che abbiamo cercato di fare”.

“Il risultato di Sebastian è stato condizionato dall’episodio del primo giro – ha concluso Binotto - dovremo far di tutto per mettere anche lui nella miglior situazione possibile per sfruttare al meglio il suo talento e il potenziale della vettura”. Una mano tesa al tedesco in un momento difficile, forse il più difficile in assoluto della sua lunga carriera.

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